A Monterubiaglio c’è ”Alla ricerca del piatto perduto”

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locandina-alla-ricerca-del-piatto-perduto-2014Tre giorni durante i quali “incontrare i sapori di un tempo, quelli veri, quelli della tradizione contadina” e, allo stesso tempo, fare “un tuffo nel passato per riscoprire i profumi della storia e della propria cultura”. Anche quest’anno, dal 1 al 3 agosto, ritorna a Monterubiaglio (frazione del Comune di Castel Viscardo) il tradizionale appuntamento con l’evento enogastronomico, e non solo, “Alla ricerca del piatto perduto”. Una sagra che, come si evince dal nome, propone la possibilità di mangiare i piatti di un tempo, quelli che oggi sono ormai sconosciuti o comunque non sono più di moda.

“Non si tratta solo di una sagra enogastronomica – spiega l’assessore Luca Giuliani – ma anche un appuntamento culturale in quanto si prefigge di recuperare la tradizione culinaria della civiltà contadina. I piatti, infatti, sono preparati secondo ricette autentiche depositate nella memoria e nell’esperienza di donne e uomini del paese, cucinati con ingredienti genuini pazientemente ricercati, ripropongono sapori e valori quasi perduti durante la società industriale”. Oca Arrosto, Baccalà con ceci, Coratella, Trippa, Gnocchi al sugo di castrato e Maccheroni della Trebbiatura, il tutto accompagnato dai migliori vini prodotti nel territorio castellese. Per tutte le serate è prevista da musica da ballo e piano bar.

Sono 19 le edizioni di questa sagra, conosciuta non solo nell’ orvietano, ma anche in paesi della Toscana e del Lazio. Nata nell’agosto del 1996 ha il suo motivo di vanto nel  menù, “ricercato”, fatto di ingredienti gustosi, scelti e cucinati da “cuochi quasi chef”.

Nel dettaglio, nelle tre sere  (1-2-3 agosto), “nella piazza del paese di Monterubiaglio e intorno al suo castello, in una atmosfera resa magica da notti stellate e dalle note di musiche scelte per l’occasione il visitatore, dalle ore 19,30, potrà ritrovare odori e sapori che fanno parte dell’antica tradizione locale e gustare il menù che fino a 40/50 anni fa veniva servito sull’aia in occasione della trebbiatura del grano: crostini di fegato, maccheroni, oca arrosto con patate, tozzetti, dolcetti e vinsanto”.

Soprattutto vengono riproposti piatti ormai “perduti” quali: tortucce, trippa, gnocchi al sugo di castrato, baccalà con ceci, coratella d’agnello, fagioli ed ancora crostini vari, affettati, salsicce e carni arrosto, il tutto condito esclusivamente da olio extravergine di oliva prodotto nel paese. Sulla tavola non mancherà vino locale inclusi Orvieto Doc Superiore e Classico, Orvieto Doc, Bianco e Rosso Umbria Igt selezionati da esperti enologi monterubiagliesi.

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