Affonda il progetto di un distretto tecnologico ternano: fuori dai programmi ministeriali

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Non ci sarà il distretto tecnologico ternano. Almeno non nel modo in cui le istituzioni locali lo avevano pensato. E’ quanto emerso nella riunione che si è tenuta giovedì scorso nella sede di Confindustria Terni dove erano presenti una ventina di aziende tra cui TerniResearch, Novamont, Treofan, Tarkett, Meta Consulting, Cosp Tecno Service, Astolfi e Cipiccia oltre al vice direttore nazionale di Confindustria Daniel Kraus.

Proprio il vice direttore Kraus ha spiegato che i programmi ministeriali non prevedono la possibilità di creare nuovi distretti territoriali: nessun fondo sarà destinato a distretti a base territoriale. Saranno invece appoggiate le reti d’impresa e le filiere aziendali di valenza nazionale e comunque sovra regionali con caratteristiche di internazionalizzazione produttiva derivata dalla ricerca. I settori come chimica verde, aerospaziale, scienza della vita, automotive e agroalimentare devono essere in grado di presentare 4-5 progetti all’anno da 10-15 milioni di euro ciascuno.

Una doccia gelata per chi sta lavorando alla nascita di un polo chimico verde e di un annesso distretto. Si tratta infatti di rivedere l’intero progetto pensato dalla Regione e dagli altri attori (imprese ed enti) che era stato condiviso ed apprezzato dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini. E’ forse quest’ultimo l’elemento più anomalo: come mai il ministro ha speso parole di incoraggiamento per un progetto che non rientra nei parametri dei programmi ministeriali? Inevitabile notare come non sia la prima volta che l’attività di Clini si riveli ben poco producente per Terni. https://www.ternioggi.it/polo-chimico-il-governo-a-parole-lo-sostiene-nei-fatti-lo-affossa-il-doppio-gioco-del-ministro

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