Alluvione nell’orvietano, 5 feriti. Allestiti punti accoglienza. Salvata donna bloccata in uno scantinato

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L’orvietano è stato colpito da un’alluvione catastrofica che ha messo in serio pericolo la vita di centinaia di persone (qui il precedente articolo). Cinque sono rimaste ferite in maniera non grave. I vigili del fuoco hanno salvato diversi uomini e donne che per scampare all’acqua erano saliti sopra alberi e tetti di edifici. Una donna rimasta intrappolata dall’acqua in uno scantinato ha rischiato l’annegamento ed è stata soccorsa dalla Forestale. Pompieri ancora a lavoro per portare in salvo numerosi animali, in particolare cani e altri capi da allevamento, rimasti intrappolati nell’acqua. Il sindaco Concina afferma che “i danni all’agricoltura, al commercio, alle strade sono enormi” e per questo annuncia che verrà presentata “richiesta del riconoscimento di stato di calamità naturale”. Viabilità bloccata in molti punti: nel primo pomeriggio è stato chiuso il casello di Fabro lungo l’autostrada del Sole mentre precedentemente era stato chiuso quello di Orvieto; al momento è quindi transitabile solo la viabilità ordinaria per Allerona, Ficulle e Fabro. Il Comune di Orvieto e la protezione civile hanno allestito  tre i punti di accoglienza per accogliere nella notte eventuali cittadini sfollati. Le scuole dell’orvietano rimarranno chiuse anche domani. L’amministrazione raccomanda comunque la massima tranquillità ai cittadini “invitati a restare nelle proprie abitazioni”. Confindustria Terni parla di catastrofe annunciata e di danni per milioni di euro. Confindustria Orvieto lancia l’allarme: molte aziende colpite dall’alluvione rischiano di chiudere.

Soccorsi e salvataggi. L’intensa attività dei vigili del fuoco ha impedito che la catastrofe causasse anche vittime. Cinque persone sono comunque rimaste ferite. Si tratta, in particolare, ha spiegato l’ufficio stampa dall’Asl, di tre persone colpite da ipotermia dopo essere finite in acqua e di due che hanno riportato leggeri traumi. Le loro condizioni non sono considerate gravi.

Grazie all’intervento dell’elicottero dei vigili del fuoco sono state trasportate presso la struttura ospedaliera anche due donne partorienti, oltre a quattro dializzati. Dopo essere rimasto a lungo isolato, il Santa Maria della Stella è ora raggiungibile anche attraverso il ponte dell’Adunata, transitabile al momento ai soli mezzi di soccorso.

Durante gli interventi per il maltempo anche due squadre dei vigili del fuoco hanno vissuto alcuni momenti di difficoltà: una, che aveva trovato rifugio sopra ai tetti di alcune auto dopo aver salvato una donna, è stata soccorsa per via aerea dagli stessi colleghi senza riportare conseguenze.

Anche il personale del corpo forestale di Allerona è intervenuto nelle operazioni di salvataggio e questa mattina ha soccorso una sessantenne polacca rimasta intrappolata dall’acqua in uno scantinato di un condominio riuscendo a metterla in salvo poco prima che annegasse. Intorno alle 7,30, quando il fiume Paglia ha iniziato ad esondare, il locale si è velocemente riempito di acqua e la donna non è più riuscita ad uscire. Ad attirare l’attenzione degli uomini della forestale sono state le grida dei vicini di casa che, percepita la gravità della situazione, hanno tentato un primo soccorso. L’intervento della forestale si  rivelato difficile in quanto la corrente era molto forte e il livello dell’acqua in alcuni punti ha raggiunto il metro di altezza, rendendo impossibile l’individuazione della finestra corrispondente al seminterrato. Dopo circa quaranta minuti, quando il livello dell’acqua nello scantinato aveva ormai raggiunto il soffitto, la donna è stata estratta sana e salva da una finestra esterna, con l’ausilio di una scala, dal personale della forestale coadiuvato da alcuni volontari e da un vigile del fuoco sopraggiunto sul posto. Un salvataggio da cardiopalma.

Punti di accoglienza. In vista della notte, per ospitare eventuali cittadini sfollati, Comune di Orvieto e protezione civile hanno allestito tre punti di accoglienza. Al momento non ci sarebbero comunque persone costrette a rimanere fuori di casa. Dalle 19 in poi di questa sera presso la palestra del palazzetto dello sport di Ciconia e la scuola elementare di Orvieto Scalo sono aperti due centri per il ricovero notturno delle persone che, visto il persistere della pioggia, hanno chiesto di trascorrere la nottata fuori casa. Un terzo centro di raccolta sarà attivato presso la sede della Caritas di via Clementini. Le tre strutture potranno ospitare fino a un totale di 170 persone. “Una iniziativa solo precauzionale – spiega il sindaco Antonio Concina – per andare incontro a chi ha timore di ritornare nelle proprie case”. L’amministrazione comunale ha anche comunicato che domani le scuole di ogni ordine e grado del territorio di Orvieto rimarranno chiuse.

Viabilità. Pesantemente limitata la viabilità. La polizia stradale ha predisposto nel primo pomeriggio la chiusura del casello di Fabro lungo l’autostrada del Sole. Rimane chiuso al traffico anche quello di Orvieto ed è quindi al momento transitabile solo la viabilità ordinaria per Allerona, Ficulle e Fabro. A Orvieto scalo resta vietata la circolazione anche in via Angelo Costanzi (che conduce all’A1) e il ponte del’Adunata (quest’ultimo tranne che le emergenze). Chiusa la inoltre la strada Amerina dal casello dell’A1 fino al bivio di Tordimonte. Alla chiusura dell’A1, nel tratto compreso tra gli svincoli di Valdichiana e Fabro in direzione Roma, si è aggiunta, successivamente, la chiusura del tratto tra Orte e Chiusi in direzione Nord della stessa Autostrada del Sole. Per gli utenti diretti verso Roma, Autosole consiglia di uscire a Valdichiana, percorrere il raccordo autostradale Valdichiana-Bettolle fino a Perugia e successivamente la E45, rientrando allo svincolo di Orte. Percorso inverso per gli utenti diretti verso Firenze. Dal nord per raggiungere Roma e viceversa si consiglia invece l’utilizzo della dorsale adriatica e della A24. Risulta invece impraticabile il corridoio tirrenico per le lunghe percorrenza causa chiusura in vari punti della SS1 Aurelia per allagamenti.

Confindustria di Terni e Orvieto. Confindustria Terni parla di “una catastrofe annunciata” spiegando che non c’è ancora una stima dei danni, ma che è chiaro che “saranno nell’ordine di molte centinaia di migliaia di euro, forse alcuni milioni”. “Troppe volte – scrive l’organizzazione in una nota – sono state lanciate grida di allarme rimaste inascoltate. Esattamente un anno fa ricordavamo che, essendo trascorso un anno dall’ultima esondazione e nonostante le continue sollecitazioni da parte della nostra sezione, poco o nulla era stato fatto per ridurre il rischio idraulico. Da allora nulla è cambiato. Questa volta però le conseguenze per le abitazioni e per gli insediamenti produttivi appaiono di proporzioni gigantesche. La mancata messa in sicurezza del fiume ha provocato danni enormi che sono certamente di gran lunga superiori agli investimenti per i lavori che si sarebbero dovuti fare. Peraltro, non sono state fatte nemmeno le operazioni di manutenzione a basso costo come sarebbe stata la ripulitura del letto del fiume”.

L’eccezionalità delle piogge che si sono abbattute sulla zona di Orvieto, secondo Confindustria Orvieto, “non deve nascondere le colpe per quanto si doveva fare e non è stato fatto. Le autorità competenti debbono essere chiamate a dare risposta dei mancati interventi. I loro responsabili non possono invocare le solite difficoltà d’individuazione dei ruoli e le note lungaggini burocratiche per giustificare le loro omissioni”. L’associazione degli industriali spiega che in queste ore stanno giungendo continue segnalazioni da parte delle imprese “di situazioni al limite del collasso. Si rischia seriamente – sottolinea la nota – di vedere cessare parecchie aziende, già prostrate dalla situazione di crisi e ora sommerse dalle acque del Paglia. Se non ci sarà una presa di coscienza immediata della gravità dei fatti, con risposte adeguate da parte delle istituzioni e del sistema bancario, per molti imprenditori l’unica scelta sarà quella di chiudere i battenti”.

Canile I Pioppi. Si sono rivelate inesatte le voci che in mattinata davano per morti tutti i cani ospitati nel canile “I Pioppi”. Il proprietario della struttura insieme a 10 volontari è infatti riuscito a mettere in salvo quasi tutti gli animali prima che annegassero. “Quasi” perché sembra che non sia stato possibile soccorrere 4 cani che sarebbero morti.

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