Ast, aiutano giornalista ad entrare in stabilimento per reportage: tre dipendenti licenziati

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Ast acciaierieLicenziati per aver aiutato un giornalista ad entrare negli stabilimenti così da consentirgli di effettuare un reportage. Tre dipendenti dell’Ast hanno così perso il proprio posto di lavoro. L’ingresso del giornalista è accaduto lo scorso gennaio ed il reportage è stato pubblicato il 2 febbraio su Il Fatto Quotidiano. (clicca qui per leggere il pdf del reportage)

A finire nei guai un operaio che avrebbe indicato il giornalista come proprio parente, e due impiegati delle relazioni esterne rei di non aver controllato (presumibilmente non si sono accorti che ad entrare era un giornalista e non un parente dell’operaio).

Venti giorni fa, poco dopo la pubblicazione dell’articolo, i tre dipendenti dell’Ast erano stati sospesi, nei giorni scorsi è poi arrivata la doccia gelata del licenziamento in tronco per aver violato il codice etico dell’azienda. Provvedimento contro cui sarà presentato ricorso.

Aggiornamento ore 18,15: Il legale dell’operaio, l’avvocato Andrea Cavicchioli, ha già impugnato in via stragiudiziale il licenziamento del suo assistito e annuncia che lo stesso verrà fatto nei prossimi giorni in sede giudiziale. Lo stesso si starebbero apprestando a fare i legali dei due impiegati, ai quali viene contestato di non aver vigilato a dovere. Ha spiegato Cavicchioli: “Come prassi i lavoratori possono far entrare amici o parenti in fabbrica a titolo privato, lasciando nome e cognome, allo scopo di una visita degli stabilimenti. E questo è effettivamente accaduto, senza secondi fini”.

Becchetti, autore televisivo che di tanto in tanto presta la sua firma al Fatto, conferma che l’operaio licenziato è un suo amico e spiega di aver visitato la fabbrica insieme a due suoi parenti e ad un altro comune amico. “Il mio ingresso in Ast a metà di gennaio non aveva alcuno scopo premeditato” afferma, aggiungendo che né il suo amico operaio, né alcun altro, “sapeva che avrei poi scritto qualcosa. Per il semplice fatto che non lo sapevo nemmeno io. E’ stato un paio di giorni dopo che ho chiesto al Fatto Quotidiano se avesse voluto ospitare un mio racconto di Terni. L’ho fatto gratuitamente e senza dirlo in giro. Mi piaceva l’idea che fosse una sorpresa”.

L’Ast, intanto, non commenta ufficialmente la vicenda anche se, da quanto trapela, ritiene che il comportamento dei tre avrebbe contravvenuto il codice etico aziendale poiché, tra le altre cose, Becchetti avrebbe visitato parti dell’azienda vietate all’ingresso di estranei intrattenendosi con i lavoratori e non rispettando quindi le norme sulla sicurezza.

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  • bonanza

    Non si puo’ portare dentro un’azienda giornalisti come 007 oltrecortina.Ci vuole un minimo di intelligenza nel protestare.Speriamo che la direzione si metta una mano sulla coscienza. Ma il fatto e’ gravissimo.