Ast, De Vincenti: ”Governo segue attentamente cessione”. Fassina auspica intervento pubblico

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Oggi a Terni, presso l’ex Centro multimediale, si è tenuta una conferenza nazionale del Partito Democratico dal titolo: “La Politica industriale per una siderurgia sostenibile”. All’incontro, tra gli altri, sono intervenuti il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti, il sottosegretario all’Ambiente Tullio Fanelli, il responsabile di Economia e lavoro del Partito Democratico Stefano Fassina, il responsabile di Industria ed imprenditoria in Commissione europea Antonio Tajani, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli, il capogruppo in Regione Umbria Renato Locchi, la presidente dell’Umbria Catiuscia Marini. Molte le dichiarazioni e le prese di posizione sulle acciaierie di Terni e sulle recenti vicende che le riguardano. Outokumpu, per avere il via libera dall’antitrust europeo alla fusione con Inoxum, cederà infatti l’Ast.

Il Governo, per bocca di De Vincenti, ha garantito impegno ed attenzione. Fassina ha avanzato l’ipotesi che nella nuova proprietà dello stabilimento di viale Brin, ci sia anche lo Stato italiano attraverso il Fondo strategico. Tajani si è detto ottimista per il futuro dell’Ast. Polli ha posto l’accento sulla qualità produttiva dell’Ast e sull’attenzione all’ambiente che da anni contraddistingue le acciaierie.

Claudio De Vincenti. “Il governo sta seguendo con grande attenzione la vicenda della cessione che Outokumpu dovrà fare dell’Acciai speciali terni”. Parlando dei primi contatti tra la multinazionale finlandese e i possibili acquirenti per la vendita del sito ternano, De Vincenti ha spiegato che il governo sta spingendo “nella direzione di avere un acquirente industriale forte che dia un futuro produttivo a Terni e un posizionamento sui mercati internazionali. Da questo punto di vista vogliamo svolgere una funzione di moral suasion molto attenta”.

Il sottosegretario ha poi ricordato che l’iter di vendita si dovrà concludere entro sei mesi dalla data della decisione dell’Antitrust europeo, quindi entro il 7 maggio. “Pensiamo però che la fase cruciale cadrà intorno a febbraio, mese in cui emergeranno le offerte vincolanti. All’interno di quelle noi spingeremo perché si scelga la soluzione industrialmente più forte”.

“Le manifestazioni d’interesse dobbiamo vederle ancora, perché siamo alle prime battute. Da questo punto di vista teniamo conto che solo meno di una settimana fa è stata data una prima informativa pubblica da Outokumpu sulle caratteristiche dello stabilimento, a cui seguirà ai primi di gennaio la predisposizione vera e propria della “data room”.

Infine in merito alla possibilità di una partecipazione pubblica tramite il Fondo strategico nazionale – del quale si era parlato anche nel corso dell’incontro di lunedì al ministero dello Sviluppo economico con istituzioni e sindacati locali – De Vincenti ha detto che “è ancora prematuro parlarne. Terni potrebbe rientrare in questo tipo di ipotesi ma è una realtà talmente forte che è possibile che non sia necessario. Comunque si vedrà più avanti”, ha concluso.

Stefano Fassina. Per il futuro dell’acciaieria di Terni “vanno messi in campo tutti gli strumenti, anche quello della Cassa depositi e prestiti, se fosse necessario, perché l’Ast è un tassello fondamentale non solo per il territorio locale ma per il sistema siderurgico nazionale”. Il responsabile di Economia e lavoro del Pd Stefano Fassina ha spiegato: “Siamo qua per dare non solo il nostro supporto ma indicare i punti di rilevanza per il futuro di questo Paese. L’Italia non si riprende solo tagliando la spesa e aumentando le tasse, ma ha bisogno di economia reale e noi vogliamo mettere l’economia reale al centro”.

Per quanto riguarda la situazione ternana Fassina ha affermato che il Pd ha fatto “insieme alle amministrazioni del territorio una battaglia molto dura affinché passasse la linea che l’impianto non può essere spezzettato e che debba mantenere una integrità. Mi pare che ci siamo riusciti, le prossime settimane sono decisive per trovare un partner industriale credibile per sviluppare l’attività produttiva a Terni”.

“Da tempo – ha poi aggiunto – chiediamo al Governo un tavolo nazionale per la siderurgia, oggi ribadiamo questa richiesta: è necessario mettere a disposizione di un rilancio della siderurgia italiana tutti gli strumenti necessari. La siderurgia italiana è in una fase difficile, ha bisogno di un processo di ristrutturazione e ammodernamento e di soluzioni di problemi di natura finanziaria. Ogni stabilimento ha problemi specifici, ma sono problemi che dobbiamo affrontare in modo sistematico”.

Antonio Tajani. Il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani si è detto ottimista in merito alla vendita dell’Ast: “La notizia più positiva è che, in base alle indagini di mercato che abbiamo, ci sono delle prospettive per lo stabilimento. Questa è una cosa che fa ben sperare tutti noi. Ora si sta andando avanti per vedere se ci sono dei compratori che possano rispettare le richieste e i requisiti della Commissione, poi si vedrà quale sarà l’offerta migliore. L’importante è che ci siano cordate che abbiano strumenti per far competere il sito industriale”.

In merito al tema più generale della siderurgia, Tajani ha ricordato che l’Unione europea sta preparando un piano d’azione per il settore dell’acciaio che verrà presentato prima dell’estate: “Abbiamo già dato vita a un gruppo di alto livello che sta lavorando a questo piano con la partecipazione dei sindacati, delle industrie, del Parlamento e degli stati membri e i temi che emergono sono quello della concorrenza a livello mondiale del commercio internazionale, del costo dell’energia e del costo delle materie prime e poi c’è un problema di emissioni di Co2, un problema legato anche alla politica ambientale”.

Feliciano Polli. Per il presidente della Provincia Feliciano Polli “il sito siderurgico integrato dell’Ast di Terni è moderno e competitivo e pone grande attenzione all’ambiente e alla salute. E’ una realtà al top a livello internazionale per produttività e assetti impiantistici e tecnologici, con professionalità di altissimo livello e ammodernamento continuo. Le difficoltà attuali – ha notato Polli – non sono di tipo industriale ma riguardano la riorganizzazione del mercato internazionale degli acciai speciali e dell’inox in particolare. La domanda in questo settore cala, l’offerta e la capacità produttiva aumentano, specie in Asia ma anche in America, la produzione è attualmente superiore alla domanda. Il sito ternano è però tra i più competitivi e noi siamo fortemente e unitariamente impegnati affinché nel passaggio di società non solo non ne esca indebolito ma si rafforzi a livello internazionale. Dobbiamo tener conto del contesto generale in cui è inserita la realtà territoriale e cioè di un’Europa che si è mossa a posteriori e forse con politiche sbagliate. Non c’è stata una di guida dei processi attraverso politiche industriale e per questo oggi l’Europa è costretta a rincorrere”.

Sul tema specifico del convegno, il presidente ha ricordato che “la siderurgia sostenibile è un tema sul quale nel nostro territorio c’è sempre stata una particolare attenzione, tanto che potremmo dire che l’impegno per l’ambiente è andato di pari passo con l’ammodernamento degli impianti e delle tecnologie. Negli ultimi anni, considerato che le attività produttive svolte nel sito, per tipologie e quantità rientrano in quelle soggette ad Aia (Autorizzazione integrata ambientale), si è messo mano a questo tipo di procedimenti volti ad ottenere le necessarie autorizzazioni. L’Aia è stata infatti ottenuta per l’intero stabilimento nel marzo 2010 dalla Regione dell’Umbria, dopo un iter procedurale durato due anni. In questo senso la Provincia di Terni è stata ed è protagonista nelle fasi valutative e in quelle propositive (definizioni e prescrizioni), anche in quanto autorità competente per legge regionale. Dal 2010 sono stati quindi avviati controlli della Provincia e dell’Arpa Umbria sulle tematiche ambientali. La Provincia stessa aggiorna e revisiona l’autorizzazione Aia annualmente seguendo le modifiche delle linee produttive e controllando gli effetti dei cambiamenti. Le prescrizioni riguardanti adeguamenti normativi e applicazione delle migliorie tecnologiche disponibili (le cosiddette Bat) consentono oggi al polo siderurgico ternano di registrare il rispetto dei limiti di emissione senza deroghe sulle varie matrici ambientali come scarichi, emissioni, conferimento in discarica”.

“Il polo – ha proseguito Polli – è inoltre inserito nel sito di interesse nazionale su cui sono avviate da alcuni anni le procedure di bonifica coordinate dal ministero dell’Ambiente. E’ in via di completamento la fase di caratterizzazione del sito sia per le acque superficiali, sia per il suolo ed è in corso di approvazione il progetto di messa in sicurezza permanente della discarica esaurita. Tale progetto è stato condiviso in ogni fase dall’azienda, dalla Provincia, dal Comune di Terni e dalla Regione, con il supporto tecnico di Arpa e il coordinamento del ministero. Questo quadro – ha dichiarato poi il presidente – ci consente di guardare con fiducia al futuro, ci dice che è possibile avere una siderurgia moderna e competitiva, salvaguardando l’ambiente e la salute dei cittadini. La nostra esperienza, con gli strumenti messi in campo, a partire dall’Aia e dai controlli sistematici, risulta positiva e tuttavia non intendiamo abbassare la guardia. Dobbiamo infatti proseguire con impegno l’azione intrapresa sapendo che tutelando ambiente e salute salvaguardiamo anche il futuro della stessa Ast. Un’azienda – ha concluso Polli – attenta alle problematiche ambientali e che è di straordinaria importanza per il territorio e per il paese, tanto da essere giudicata dal governo nazionale un pezzo pregiato dell’apparato industriale italiano”.

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