Ast esclusa da assetto organizzativo Outokumpu-Inoxum. Cisl pronta ad aprire vertenza

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Nonostante le tante rassicurazioni sulla centralità delle Acciaierie di Terni, la fusione Outokumpu-Inoxum potrebbe riservare amare sorprese. E’ Fim-Cisl di Terni a paventare scenari inquietanti. Il sindacato vede all’orizzonte nubi pericolose che evocano precedenti infausti come la chiusura del reparto magnetico.

Al centro delle preoccupazioni c’è l’assetto organizzativo che sta prendendo forma e che vede Terni esclusa dai tavoli e dagli organi decisionali. Spiega Fim: “Il nuovo progetto affidato al ‘leadership team Outokumpu’ di preparazione all’integrazione con Inoxum è già partito e di esso non ne fa parte nessun elemento proveniente da Terni”.

Inoltre nel progetto di nuova organizzazione previsto a partire da dopo il completamento della transazione, non si fa alcun riferimento a viale Brin. Il sito di Terni è escluso anche nella struttura organizzativa composta da cinque aree di business.

Stessa inquietante assenza di qualsiasi riferimento all’Ast si riscontra anche nell’elenco delle Funzioni di Gruppo previste per garantire l’efficienza e la coerenza in tutta l’azienda che comprendono: Strategy & Integration, Procurement, materie prime, IT, Marketing & Communications, IR, HR, Sicurezza, Ambiente & Qualità, Legale, Finanza e Controllo, gestione della tesoreria e dei rischi, Internal Audit, Compliance & Corporate Administration, l’energia e la ricerca & Sviluppo.

Fim lancia quindi l’allarme: “Il fischio di avvio della partita che si giocherà per gli assetti e gli equilibri futuri all’interno del nuovo Gruppo Outokumpu il sito di Terni non solo non scenderà in campo, non solo non siederà in panchina, ma non è stato neanche convocato”.

Il sindacato, sull’esclusione di Terni, non ha spiegazioni e risposte ma solo una serie di domande: “Cosa si nasconde dietro? C’è un  giudizio negativo preformato e alimentato da governi forti extra italiani e da lend tedeschi che pesano politicamente più del nostro territorio che vogliono dare di Terni l’immagine di un sito poco affidabile? C’è in essere un tentativo extra italiano che vede coinvolti ed interessati governo, lend tedeschi e IG Metal obiettivati a  mettere in discussione la concorrenzialità del sito di Terni nel tentativo di non chiudere la parte fusoria tedesca? C’è in atto un tentativo di mettere in discussione l’attuale assetto del gruppo di TK Acciai Speciali Terni e delle sue società controllate e di veder ridimensionate le sue produzioni? C’è in atto un tentativo di svuotare le funzioni presenti all’interno del gruppo Tk Ast per riempire quelle tedesche?”

La Fim Cisl di Terni “non è disponibile ad avallare qualsiasi operazione che dovesse veder penalizzato il sito di Terni, le sue produzioni, l’assetto organizzativo, le funzioni e l’occupazione”. Il sindacato ritiene che “il progetto di riassetto del settore inox di Outokumpu e Inoxum non debba in alcun modo mettere in discussione il valore del sito di Terni e delle sue produzioni perché eventuali perdite produttive e occupazionali non potrebbero né essere accettate, né gestite in un territorio che dimostra ormai pericolosi segnali di recessione”. Fim si dichiara “sin da subito disponibile ad aprire una vertenza ad oltranza in difesa del sito di Terni a partire dal confronto previsto a Bruxelles il 23 maggio con la Fem e IG Metal e i vertici di Outokumpu e Inoxum”.

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