Ast, l’accordo soddisfa Governo, azienda e sindacati. Sciopero revocato. Si farà referendum

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firma accordo AstL’accordo sul piano industriale dell’Ast siglato oggi, dopo una lunghissima e faticosissima trattativa, sembra soddisfare tutti. Gioisce l’azienda, esulta il Governo e sorridono i sindacalisti. Insomma, sembra di assistere ad un lieto fine anche se, l’ultima parola spetta in realtà ai lavoratori che si pronunceranno nei prossimi giorni con un referendum. E’ comunque un momento importante che arriva cinque mesi dopo quel 17 luglio, giorno della presentazione del piano lacrime e sangue e dopo una serie infinita di negoziati falliti e tavoli saltati. Ora è il momento delle dichiarazioni a caldo, domani saranno i lavoratori a tirare le somme nelle assemblee (poi con il referendum) e nei prossimi giorni arriveranno analisi più ragionate.

Intanto lo sciopero alle acciaierie di Terni è revocato dalle 6 di domani ed i presidi alle portinerie sono sospesi. Lo annunciano in una nota le segreterie provinciali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl, confermando che da domani si terranno le assemblee durante le quali verranno illustrati ai lavoratori i contenuti del nuovo piano. Confermano inoltre che l’intesa sarà messa in votazione tramite referendum nei prossimi giorni. Intanto la prima valutazione delle cinque sigle è che “l’ipotesi di accordo, frutto di giorni di mobilitazione e negoziato, recepisce parti significative delle proposte fino ad oggi sostenute dalle organizzazioni sindacali e dai lavoratori”.

RENZI Su Twitter il premier Matteo Renzi ha scritto: “Ventinove ore di discussione ma alla fine questo è l’accordo. Un buon accordo. Un accordo sudato, un ottimo accordo”.

GUIDI Il ministro Federica Guidi commenta così: “Sono estremamente soddisfatta dell’intesa raggiunta. Nonostante le difficoltà di una trattativa che ha coinvolto il governo per molti mesi, siamo riusciti a siglare un’intesa che, sommata ai recenti accordi per la Ferriera di Servola e per la Lucchini, salvaguardia un settore, quello dell’acciaio, strategico per l’economia italiana”. Il ministro ha ringraziato “tutte le parti e le istituzioni locali per il senso di responsabilità dimostrato in questo difficile confronto”. Secondo Guidi i punti salienti del documento prevedono, tra l’altro, che Ast ritorni nel più breve tempo possibile a rivestire un ruolo di leader nei mercati nazionali e internazionali. A questo scopo, Ast propone un articolato piano industriale di rilancio, dall’orizzonte temporale di quattro anni, nell’ambito del quale si dovrà raggiungere, innanzitutto nei primi 24 mesi, l’equilibrio finanziario.

Per il ministro Guidi “quello di oggi è un accordo importante perché Ast è strategica in un territorio in cui ha una compenetrazione eccezionale e la siderurgia è un settore strategico che stiamo cercando di difendere in tutti i modi”. Ed ha ricordato che la trattativa “ha avuto anche momenti drammatici”. L’accordo è il frutto di “una collaborazione strettissima tra Governo, sindacati, azienda e istituzioni locali: è una soddisfazione per tutti, soprattutto per i lavoratori”.

MORSELLI L’accordo firmato oggi è “quello che volevamo tutti”. E’ ciò che ha detto l’ad di Ast, Lucia Morselli, al termine della trattativa rispondendo ad una domanda dei giornalisti. A chi le chiedeva se l’accordo garantisce il futuro dello stabilimento, Morselli ha risposto: “Sì, perché siamo tutti d’accordo”.

FIM-CISL La Fim-Cisl in una nota esprime apprezzamento per l’accordo appena raggiunto per l’Ast di Terni perché modifica profondamente il piano industriale presentato a luglio dall’azienda e prevede nei prossimi quattro anni il rilancio dello stabilimento e nessun licenziamento. Il sindacato ricorda che domani si terranno le assemblee e a seguire il referendum per l’approvazione dell’intesa.

”L’accordo – dice il segretario generale di Fim-Cisl Marco Bentivogli – modifica profondamente il piano industriale del 17 luglio, quando l’Azienda presentò un progetto industriale di ridimensionamento che prevedeva la chiusura di un forno e 537 esuberi”. L’accordo appena siglato prevede ”un piano di ristrutturazione rilancio e sviluppo su 4 anni che si pone l’obiettivo di garantire almeno un milione di tonnellate di fuso, il mantenimento dei due forni, un significativo piano di investimenti e la gestione delle eccedenze attraverso la fuoriuscita esclusivamente volontaria e incentivata”. Nel corso dell’ultima fase della trattativa ”abbiamo respinto il tentativo dell’azienda di introdurre la cassa integrazione straordinaria per 400 lavoratori per 24 mesi. L’accordo è un risultato di grande importanza per la difesa dei lavoratori siderurgici ternani, per il salario e l’occupazione e la prospettiva degli acciai speciali”.

UILM Mario Ghini, segretario nazionale Uilm, ha sostenuto che l’accordo sull’Ast prevede “una produzione minima di acciaio colato pari a 1 milione di tonnellate su base annua ed un programma di investimenti (100 Milioni di euro), per aumentare l’efficienza dei due forni fusori e con un potenziamento della rete commerciale,attraverso la divisione Tk Materials, per consentire l’incremento di questa soglia minima di volume produttivo,se le condizioni di mercato lo consentiranno (impegno a sviluppo mercato nazionale e mediterraneo)”.

L’accordo – riferisce la Uilm – prevede anche l’incremento delle produzioni a freddo (si punta, in prospettiva, a 700.000 tonnellate annue), anche con il completamento della nuova linea a freddo (investimento pari a 20/30 milioni di euro). Altri investimenti sono previsti in ricerca e sviluppo (10 milioni di euro). “Thyssenkrupp – afferma la Uilm – è impegnata a valutare investimento di 26 Milioni di euro per realizzazione ‘interconnector fisico’ per abbattere i costi energatici”. Per quanto concerne il contratto integrativo, con decorrenza retroattivo dal 1 ottobre 2014, “si è condiviso un testo che prevede il mantenimento delle maggiorazioni per il lavoro notturno, premio di produttività, indennità di chiamata e l’indennità di presenza domenicale”.

DELRIO Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio commenta così su Twitter: “Dopo Piombino anche Terni. Imprese e lavoratori di nuovo insieme per la rinascita del paese. Il Governo sempre al loro fianco”.

LANDINI Il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, ha affermato: “Io penso che l’accordo di oggi, ottenuto grazie alla strenua lotta dei lavoratori, sia buono perché ha cambiato radicalmente il piano industriale: si prevedono investimenti su quattro anni, due forni attivi e un milione di tonnellate d’acciaio. Non ci sono licenziamenti ma solo uscite volontarie e sono anche tutelate le condizioni di lavoro perché si sono mantenuti aspetti salariali importanti”.

“Credo che grazie alla lotta dei lavoratori si siano realizzati tutti i punti importanti dell’accordo” ha insistito Landini, “anche perché siamo riusciti a migliorare la mediazione proposta dal Governo a ottobre. Ora questa ipotesi di accordo sarà sottoposta al referendum dei lavoratori. L’accordo è anche importante perché dimostra che è possibile impedire alle multinazionali di chiudere e fare accordi che tutelano i lavoratori”. Per il leader Fiom infine la mediazione del Governo “è stata importante perché è un segno dell’impegno diretto del Governo in politica industriale”.

UILM Ghini della Uilm ha anche aggiunto che i lavoratori con contratto a termine e gli apprendisti alla scadenza del contratto avranno un contratto a tempo indeterminato. Inoltre informa la Uilm: “Si procederà alla chiusura delle procedure di mobilità, avviate il 9 ottobre 2014 ed incentivi all’esodo”. Sempre secondo Ghini è stato previsto anche un capitolo specifico per la gestione delle ditte degli appalti con il supporto di strumenti messi a disposizione dalla Regione Umbria, anche in funzione delle ricollocazioni in caso di cambio appalto.

SENATORI PD I senatori umbri del Partito democratico, Gianluca Rossi, capogruppo in Commissione Finanze e Tesoro, Valeria Cardinali e Nadia Ginetti, commentano: “L’accordo su Ast è un fatto importante e pieno di significato, perchè offre continuità produttiva e certezza industriale a un asset strategico del nostro Paese, anche se siamo consci che in esso sono contenuti sacrifici salariali e sociali, come la revisione del contratto integrativo e le uscite volontarie. Tuttavia ci auguriamo che l’accordo verrà validato dai lavoratori con le forme e i modi che le organizzazioni sindacali riterranno più opportune”.

I senatori umbri aggiungono che “unitamente all’accordo raggiunto per Piombino, possiamo finalmente cominciare ad affermare che la siderurgia italiana è capace di futuro: questo è reso possibile dall’impegno costante del Governo Renzi, delle Istituzioni locali e dal sacrificio dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali. Ora sarà compito di tutti vigilare e monitorare gli impegni assunti e contenuti nell’accordo, rafforzando la parte di competenza delle istituzioni così come indicato dal Senato qualche settimana fa con una mozione approvata a larga maggioranza”.

“Abbiamo assistito – concludono i senatori umbri – ad un vero e proprio cambio di passo nelle relazioni tra governo e sindacato: una situazione in cui ognuno ha responsabilmente condotto la propria battaglia, fino al confronto più aspro, conscio del proprio ruolo e della propria responsabilità: speriamo che questo possa essere da esempio a tutti e inaugurare una nuova stagione di relazioni nel reciproco riconoscimento”.

MARINI, DI GIROLAMO, RIOMMI In una nota congiunta la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo e l’assessore regionale Vincenzo Riommi, scrivono: “È stata una vertenza durissima. Con il piano presentato da ThyssenKrupp a luglio il rischio era quello di un drastico ridimensionamento del sito siderurgico di Terni, un’infrastruttura essenziale per l’industria italiana e umbra, con impatti devastanti sull’occupazione diretta di Ast e dell’indotto”.

“Fin dall’inizio Regione e Comune di Terni hanno sostenuto con forza la posizione dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali che con 45 giorni di sciopero si sono posti a tutela delle prospettive di sviluppo e del futuro di Ast e delle imprese dell’indotto. Ora, finalmente, grazie a questa intesa, i lavoratori e le organizzazioni sindacali del gruppo Ast, delle altre imprese dell’indotto, ma anche Terni e l’Umbria possono guardare al futuro con maggior fiducia”.

“La straordinaria azione di lotta dei lavoratori, la loro generosa mobilitazione, la loro profonda compostezza e quella di tutta la collettività di Terni, che ha potuto godere di un sostegno forte e convinto di tutta la comunità regionale, il ruolo fondamentale svolto da tutte le organizzazioni sindacali che con determinazione, ma anche con un alto senso di responsabilità hanno condotto il negoziato con l’azienda, hanno permesso che venisse scongiurato il rischio di un inaccettabile ridimensionamento dell’Acciaieria di Terni”.

“La Regione ed il Comune di Terni sono state in questi mesi accanto ai lavoratori ed hanno sostenuto con convinzione le loro ragioni perché eravamo e restiamo convinti che la difesa delle Acciaierie significava difendere non soltanto il posto di lavoro di quanti erano minacciati di licenziamento, ma soprattutto la prospettiva di sviluppo di tutta la regione e del paese intero. Con forza, in questi difficili mesi, abbiamo cercato di offrire il nostro contributo, mettendo a disposizione anche un importante pacchetto integrato di strumenti e risorse finanziarie, affinché il negoziato, pur in momenti di grande tensione e di dialogo a volte difficile, potesse proseguire nella ricerca di una intesa che desse le opportune garanzie affinché il sito siderurgico di Terni potesse continuare a rappresentare un asset strategico per l’industria umbra e nazionale”.

“Il sistema di interventi che la Regione Umbria ha messo a disposizione prevede in primis risorse per almeno 5 milioni di euro finalizzati al sostegno degli investimenti sull’efficienza energetica e sulla sostenibilità ambientale delle produzioni. Con le risorse dei fondi strutturali europei abbiamo assunto l’impegno di sostenere con specifici programmi strumenti ed iniziative gli investimenti, l’innovazione, la qualificazione delle imprese dell’indotto. Per i lavoratori di queste ultime, ci siamo impegnati su iniziative per rafforzarne le competenze e la qualificazione al fine di favorirne la continuità occupazionale e il reimpiego presso le aziende subentranti in esito a procedure di appalto. Sempre per i lavoratori prevediamo, qualora necessario, modalità concordate di gestione degli ammortizzatori sociali”.

“Dal punto di vista del miglioramento delle condizioni insediative e della logistica del territorio intendiamo procedere rapidamente alla realizzazione della bretella San Carlo-Prisciano, ed al completamento della base logistica di Terni anche con riferimento alla realizzazione del collegamento ferroviario con la rete ferroviaria Rfi. Insieme al ministero dello Sviluppo economico stiamo assumendo tutte le iniziative utili per il finanziamento del completamento della superstrada Orte-Civitavecchia”.

“Ringraziamo il Governo per il ruolo attivo svolto nella vertenza a cominciare dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, per aver considerato Ast una delle grandi vertenze del Paese e questione di interesse nazionale. Un grazie particolare al ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi che in prima persona, unitamente al sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, al vice ministro allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti, al sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Del Rio, ha condotto la difficile trattativa interloquendo in prima persona con il ‘board’ di ThyssenKrupp ed il vertice di Ast, mantenendo sempre aperto il dialogo con l’azienda e con le organizzazioni sindacali anche nei momenti più difficili in cui la situazione sembrava precipitare, dando il suo contributo sostanziale ai contenuti fondamentali dell’accordo ed alla positiva soluzione della vertenza”.

“Dall’altro lato, in queste settimane abbiamo aperto un confronto con i parlamentari e le istituzioni europee che continuerà per poter garantire nella dimensione delle politiche industriali comunitarie un ruolo sostanziale dell’industria siderurgica per lo sviluppo del nostro paese e dell’Europa intera. Tutti hanno svolto con impegno, rigore e serietà la loro parte per favorire una intesa che mirasse innanzitutto a salvaguardare un pezzo fondamentale e strategico, quale è l’Ast di Terni, per l’industria siderurgica nazionale, e con essa l’occupazione e l’economia di una intera regione”.

TADDEI Filippo Taddei, responsabile economia e lavoro del Pd, commenta: “Il salvataggio della Ast di Terni è un ottima notizia e premia lo sforzo compiuto in questi mesi da Governo e parti sociali per scongiurare la chiusura difendendo l’occupazione e rilanciare la produzione. E’ peraltro una grande soddisfazione personale anche in virtù degli impegni assunti dopo la mia visita agli impianti nelle settimane passate. L’operazione si aggiunge a quelle messe in campo dal Governo che hanno permesso di salvare i posti di lavoro e la produzione di Electrolux e della Lucchini, solo per citare i casi più eclatanti. E’ la dimostrazione che il lavoro nel nostro Paese viene difeso concretamente da un Governo che, allo stesso tempo, sta operando con ogni forza per accrescerlo. Si tratta di un risultato importante che deve spingerci ad accelerare sul cammino delle riforme per far ripartire la crescita, unica garanzia per la ripresa dell’occupazione”.

VICARO Il segretario generale dell’Ugl metalmeccanici, Maria Antonietta Vicaro, ha affermato: “Finalmente abbiamo raggiunto un’intesa che gestisce le uscite su base volontaria e che garantisce i lavoratori su tutti i punti più importanti di questa estenuante trattativa: oltre alla volontarietà degli esodi, il piano quadriennale, il milione di tonnellaggio di colato e i due forni sono confermati, c’è la clausola contrattuale per la gestione degli appalti e giuste tutele sull’integrativo. Adesso spetta ai lavoratori decidere se il testo che abbiamo condiviso va incontro alle loro aspettative, garantendo loro un futuro occupazionale più sereno”.

GUIDI Il ministro Guidi ha aggiunto: “Ci sono 140 persone che hanno accettato la mobilità interamente volontaria che si aggiungono ad altre che avevano fatto risoluzione volontaria del contratto nelle settimane scorse, in totale sono 290. Si è anche irrobustito il piano industriale per dare ancora più solidità e integrità al sito produttivo. Ast aveva bisogno di un rilancio e i sindacati hanno condiviso la ripartenza: ci sono investimenti, due forni attivi ed è previsto il potenziamento anche in futuro della capacità produttiva”. Il ministro ha detto che lavoratori e sindacati sia nelle crisi che nelle nuove aperture di aziende “sono i nostri interlocutori, una controparte fondamentale, come in questo caso in cui, nonostante momenti complicati, hanno dimostrato responsabilità anche affrontando qualche sacrificio sull’integrativo”. Per il ministro poi con questo accordo “Thyssenkrupp ha confermato di voler continuare a essere l’azionista di Ast grazie a un piano di 140 milioni di euro in quattro anni”.

FURLAN Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, considera l’accordo ”un segnale positivo per il Paese. Siamo molto contenti che sia stata siglata dopo tre mesi di trattative e di lotte dei lavoratori, l’intesa per la salvaguardia dell’occupazione e della produzione industriale nelle acciaierie speciali di Terni. E’ un segnale positivo per il Paese perché dimostra che solo con il dialogo e la contrattazione si possono trovare soluzioni adeguate tra imprese e sindacati in un quadro di pari responsabilità nelle relazioni industriali. E’ importante aver trovato un accordo definitivo che non solo evita gli esuberi ed il ridimensionamento della produzione di acciaio nel nostro paese, ma pone soprattutto le basi per un rilancio del settore, con l’impegno di un investimento importante da parte dell’azienda nei prossimi quattro anni”.

DEPUTATI PD I deputati umbri del Partito Democratico Anna Ascani, Giampiero Giulietti e Walter Verini, dichiarano: “L’accordo c’è, finalmente: questa è la prima bella notizia dal 17 Luglio scorso, quando venne presentato il piano di risanamento delle acciaierie ternane da parte di Thyssen Krupp. Da deputati umbri vogliamo ringraziare anzitutto gli operai per il coraggio e la determinazione con cui hanno portato avanti uno sciopero duro e faticoso, riuscendo a tenere alta l’attenzione sulla vertenza”.

“D’altra parte, però – proseguono i deputati democratici – non si può non riconoscere che l’impegno sinergico dei governi locale, regionale e nazionale, quello dei sindacati e del lavoro fatto come parlamentari a cominciare dalla mozione a prima firma Sereni, siano stati elementi indispensabili per il conseguimento di questo risultato, cosa che ci rende orgogliosi di rappresentare una comunità che sa dimostrarsi coesa nei momenti più difficili. Oggi l’Umbria tira un sospiro di sollievo, perché l’acciaieria ternana resterà a garantire lavoro e sviluppo al nostro territorio, perché c’è un piano di investimenti, perché non ci sono né i licenziamenti né la Cassa integrazione di cui si parlava soltanto qualche ora fa. Ora inizia la fase complessa della gestione dell’accordo e nessuno di noi abbasserà la guardia, ma da rappresentanti di un territorio e di una comunità, non possiamo che esprimere sincera soddisfazione”.

LUCIDI Il senatore del Movimento 5 Stelle, Stefano Lucidi, in una nota scrive: “Riteniamo politicamente ridicolo l’accordo sottoscritto dalle parti oggi. Sopratutto alla luce del fatto che sono solo ed esclusivamente condizioni e richieste che arrivano dall’azienda tedesca. I 290 e oltre licenziamenti agevolati imposti dalla commissaria Morselli, e i 400 cassa integrati dei prossimi due anni sono il bottino di guerra che portano a casa il Pd ternano, regionale e i sindacati. Che sono circa il 30% sul totale di 2303 addetti diretti. Dal lato industriale 1.000.000 di tonnellate di caldo e linea 5 fredda da Torino (che però cambierà nome – e meno male direbbe qualcuno sennò chissà cosa sarebbe successo!). Mentre Regione e Governo per il rilancio della Lucchini hanno messo 400milioni di €, per Ast la Marini ne ha messi 5! Nessun accenno alle compensazioni ambientali della cascata per decine di milioni di euro. Al momento l’unica prospettiva certa è una sperabile ripresa dell’azienda per arrivare alla vendita nel giro di due anni. Nessun accenno alla questione ambientale! Complimenti a tutti. Magari se qualcuno spiegasse la differenza con il piano del 17 luglio 2014 capiremmo anche perché abbiamo perso tutto questo tempo”.

PD TERNI Il Partito Democratico di Terni scrive in una nota: “Dopo tanti mesi di trattative, preoccupazione, pesanti battute d’arresto, unite ai grandi sacrifici dei lavoratori e al forte gioco di squadra delle Istituzioni e dei Sindacati locali, possiamo finalmente tornare ad essere fiduciosi grazie alla firma siglata al MISE sull’ipotesi di Accordo per l’AST e le controllate Aspasiel, Sdf e Tubificio. Dopo un’estenuante trattativa e mobilitazione, l’ipotesi recepisce parti significative delle proposte sostenute attraverso un piano di rilancio, sviluppo e ristrutturazione su quattro anni, nessun licenziamento e l’impegno di un percorso per garantire la tutela anche dei lavoratori delle ditte terze.

Adesso, l’ultima parola ai lavoratori delle Acciaierie, ai quali siamo vicini dall’inizio di questa difficilissima vertenza che tanto ha scosso la nostra comunità.

Il Partito Democratico di Terni, quindi, ritiene fondamentale e positivo il lavoro svolto che sarà utile per gestire una fase difficile per l’intero settore siderurgico. Consapevoli dell’estrema delicatezza del momento, siamo grati a tutti coloro che hanno permesso al sito siderurgico ternano di proseguire ad essere un’eccellenza della nostra economia.

Il Partito di Terni c’è ed auspica che in seguito alla completa esecutività dell’Accordo, il Ministero dello Sviluppo Economico ed il Governo continuino a tutelare con sempre maggiore impegno tutti i processi di riorganizzazione e ristrutturazione necessari attraverso un sostegno concreto e un monitoraggio costante che garantisca il futuro di Ast e dei suoi lavoratori allo scadere dei quattro anni previsti”.

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