Ast, lavoratori partiti per Bruxelles con tre autobus: domani presidio Parlamento Ue

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parlamento europeo bruxellesSono partiti un’ora fa da Terni con tre pullman, destinazione Bruxelles: 160 lavoratori dell’Ast portano la loro voce al Parlamento europeo dove domani daranno vita ad un presidio. Con loro, anche in rappresentanza degli altri colleghi, ci sono i segretari territoriali di Fiom, Fismic e Ugl, Claudio Cipolla, Giovacchino Olimpieri e Daniele Francescangeli.

Cipolla ha spiegato: “Partiamo oggi per Bruxelles per portare questa vertenza al di fuori dei confini cittadini e umbri. E’ uno dei tanti appuntamenti che abbiamo messo in calendario e ne avremo altri perché crediamo che quello che si sta determinando su Terni è una vertenza storica che merita attenzione a tutti i massimi livelli”. Cipolla ha aggiunto che “Bruxelles ha un significato particolare, perché quella dell’Ast è una vicenda europea che è partita tre anni fa, crediamo che il significato sia importante”. Domani la delegazione dovrebbe incontrare alcuni parlamentari italiani, ma si sta cercando anche di organizzare un altro incontro con i rappresentanti della Commissione europea.

DELEGAZIONE UMBRIA E domani, insieme agli operai e ai sindacalisti, a Bruxelles sarà presente anche una delegazione della Regione Umbria. Della delegazione faranno parte la presidente della Regione, Catiuscia Marini, il presidente del Consiglio regionale, Eros Brega, l’assessore Fabio Paparelli ed i consiglieri regionali Raffaele Nevi e Alfredo De Sio.

MARINI Marini ha detto: “Penso che la sede europea sia fondamentale per un confronto istituzionale sul futuro delle industrie europee dell’acciaio e tra queste Terni che rappresenta uno dei siti più rilevanti per dimensione, capacità produttiva, specializzazione (inox) e competitività derivante dall’essere questo un sito integrato. La posizione assunta dalla Commissione Europea che è stata in carica negli anni 2012-2014 è alla base di molte delle attuali difficoltà dell’Ast di Terni e più complessivamente dell’acciaio in Italia. Gli incontri che si terranno a Bruxelles con alcuni rappresentanti del Parlamento Europeo saranno fondamentali per mettere al centro dell’agenda politica europea il futuro industriale della siderurgia in Europa. In particolare l’industria italiana dell’acciaio, e con essa il ruolo stesso dell’Italia, non può subire un ridimensionamento della capacità produttiva a vantaggio di industrie del nord dell’Europa. È arrivato il momento di porre in sede di Unione europea, per questo settore, il rilevante interesse nazionale per il nostro Paese? Anche di questo vorremmo parlare negli incontri istituzionali che si terranno a Bruxelles”.

“Al tempo stesso – ha aggiunto Marini – vogliamo richiamare l’attenzione sui comportamenti della multinazionale ThyssenKrupp in Italia: lo stipendio negato ai lavoratori è l’ultimo dei comportamenti anomali, troppo poco rivolti all’attenzione sociale, del lavoro e del territorio. Per difendere i posti di lavoro di oggi e dare prospettive certe al futuro delle nostre acciaierie, abbiamo sempre più bisogno di una Europa che fa politiche industriali e si comporti con equità nei confronti di tutti i Paesi membri”.

NEVI Raffaele Nevi spiega che parteciperà “perché siamo sempre più convinti dell’importanza di costruire un’azione forte presso le istituzioni europee affinché ci si renda finalmente conto della necessità di modificare le norme sulla concorrenza. Il vice presidente Antonio Tajani ha posto questo tema con grande autorevolezza nei giorni scorsi e anche ieri sera, appena avuta la notizia della delegazione che si recherà a Bruxelles, oltre ad assicurarmi la sua partecipazione all’incontro, mi ha ribadito l’assoluta necessità che il Governo italiano, anche sfruttando la presidenza del semestre, ponga la questione della modifica delle regole della concorrenza affinché l’Europa tuteli veramente l’industria siderurgica. Solo in questo modo – conclude Nevi – si può sperare di essere competitivi a livello globale altrimenti la prospettiva sarà solo quella di favorire i grandi players internazionali a discapito di quelli europei”.

curva Est per AstULTRA CURVA EST Gli ultra della curva Est della Ternana tornano a manifestare la loro solidarietà nei confronti dei lavoratori Ast con il breve comunicato riportato qui a fianco.

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  • robersis

    Come sempre vi fate comperare per un viaggetto e un tozzo di pane. Sembra già chiaro ed evidente che le decisioni sono già prese. Come è sempre stato. Guarda caso l’annunciatore, non eletto, viene a Terni per dire quello che la Tkyssen Krupp ha già detto e deciso quasi un mese fa. Oramai i giochi sono fatti. Quando smetterete di farvelo mettere nel di dietro allora cambierà qualcosa. A meno che non ci provate gusto. Non avete ancora capito che la sinistra, e mi riferisco al partito comunista, è la manovalanza dei poteri forti e il sindacato è quello che vi deve tenere a bada, portare per mano e guidare dove il grande capitale decide.

    • onesto

      qui bisogna fare un salto di qualita’.
      il passato e’ passato e la politica di ogni fede e colore abbiamo capito che e’ corrotta.
      Sentiamoci tutti appartenenti a un popolo e dimostriamo di amare la nostra Italia altrimenti nel nostro piccolo siamo anche noi come i politici stessi.
      Basta bandiere,basta ideologie del passato che non hanno portato a nulla se non a dividere un popolo.
      Iniziamo a camminare tutti uniti nella direzione giusta che e’ quella del volerci bene e del condividere problemi e sofferenze altrui.

  • onesto

    Ditemi se sbaglio, e lo spero tanto di sbagliarmi.ma siamo arrivati al punto che il dolore, le sofferenze,le disgrazie altrui in fondo ci danno piacere.

  • LEONIDA

    Approposito di comunita’europea.Vi ricordate dell’imbargo alla Russia? Vi dico come e’ andata a finire.Centinaia e centinaia di aziende italiane sonoall’astrico perche’ non possono piu’ esportare in Russia. E oltretutto dovremo pagare al piu’ presto tre miliardi di euro che sono la bolletta dell’Ucraina nei confronti della Russia altrimenti Putin ci lascia al gelo questo inverno perche’ non intende far passare il metano attraverso l’Ucraina se non paga. Ma l’Ucraina non ha soldi. E NOI PAGHIAMO. Mandateli affanculo quelli della CEE visto chestate in zona anche per questo

  • gianni

    I sindacati sono i pastori del gregge operaio…invece di spaccargli la testa continuate a pagargli tessere e affidargli la delega del vostro pensiero..capre..tanto loro fanno il loro teatrino e nessuno li può cacciare via…Non è strano che quando la Morselli si è permessa di andare a parlare direttamente con gli operai (scavalcando i sindacati) sia stata querelata??? Forse voleva far riflettere sul ruolo mafioso dei sindacati in questo paese..