Ast, lavoratori pessimisti ma non rassegnati, 24esimo giorno di sciopero

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presidio operai viale brinDopo i passi avanti registrati ieri al Mise per raggiungere un accordo sul piano industriale tra azienda e sindacati, gli operai dell’Ast non mostrano alcun ottimismo. C’è anzi la convinzione che tutto stia volgendo a favore di Thyssenkrupp e del suo piano che mette a rischio il futuro delle acciaierie di Terni. Nei presidi serpeggia quindi pessimismo ma non rassegnazione: la maggioranza di loro spinge infatti per proseguire la mobilitazione e lo sciopero (giunto al 24esimo giorno), nonostante le forti ripercussioni economiche (gli stipendi di novembre saranno magri, magrissimi).

C’è invece rabbia nei confronti di chi chiede di interrompere lo sciopero. Particolarmente criticata è Confindustria: giovedì sera il presidente degli industriali ternani aveva sostenuto che “questa protesta rischia di produrre danni incalcolabili” ed aveva rivolto un appello: “Tornare subito al lavoro”. Una posizione ritenuta inaccettabile dai lavoratori. Il giorno seguente è arrivato un analogo appello da Confartigianato Terni, anche questo giudicato negativamente. Solo una ristretta minoranza degli operai inizia a nutrire dubbi sull’utilità dello sciopero ad oltranza, la maggioranza non mostra segni di cedimento.

Di certo sarà sciopero fino a martedì 18, data in cui è in programma l’incontro decisivo al Mise: secondo le previsioni, azienda e sindacati dovrebbero raggiungere un accordo. Se così dovesse essere, il giorno seguente saranno proprio i lavoratori, in assemblea, a doversi esprimere su quell’accordo. E giudicheranno sulla base delle garanzie che l’azienda metterà in campo: garanzie soprattutto sui livelli produttivi e sul mantenimento di entrambi i forni fusori. Ci si attende anche il ripristino (almeno parziale) del contratto integrativo che è stato azzerato unilateralmente dall’azienda (una perdita media di 200 euro a busta paga che i lavoratori hanno già “sperimentato” ad ottobre).

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