Ast, Mise: ”Governo ha fatto la sua parte, preoccupazione per sciopero”

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mise (1)Nuove pressioni sugli operai dell’Ast affinché interrompano lo sciopero (che invece hanno deciso proprio oggi di proseguire ad oltranza). Dopo quelle delle settimane scorse giunte soprattutto da rappresentanti locali, stasera è direttamente il ministero dello Sviluppo economico ad esprimere preoccupazione per il proseguo della lotta dei lavoratori.

MISE Scrive in una nota il Mise: “La disponibilità, confermata dall’azienda, a modificare a fondo il piano industriale è il risultato dell’azione condotta dal governo ed è positivo che sia stata ora riconosciuto anche dalle organizzazioni sindacali. Questo è il risultato essenziale per ridare una prospettiva produttiva e occupazionale adeguata al sito di Terni, in linea con il rilievo strategico dell’Ast per l’economia italiana. Inoltre, su richiesta delle parti, il Governo si è spinto per senso di responsabilità a cercare di favorire un avvicinamento delle posizioni sul contratto integrativo, terreno propriamente delle parti. Avvicinamento che, nella giornata di ieri, si è potuto registrare.

Proprio alla luce di questa evoluzione della vertenza, il governo, pur nel pieno rispetto dell’autonomia delle parti, non può che registrare con preoccupazione il fatto che i sindacati non abbiano ancora scelto forme di lotta più coerenti con lo stadio raggiunto dal negoziato, tali da ridurre finalmente i costi sopportati dai dipendenti e dalle loro famiglie, nonché tali da evitare il rischio grave di compromettere il futuro di Terni sui mercati di riferimento.

Il Governo auspica pertanto che mercoledì, alla ripresa della trattativa, si sia registrata una evoluzione più costruttiva del contesto nel quale si svolge il negoziato e delle modalità di confronto tra le parti”.

THYSSENKRUPP IN ATTIVO Intanto Thyssenkrupp è tornata a conti in attivo dopo tre bilanci in perdita, ed ha distribuito utili agli azionisti. Nell’esercizio 2013-14, concluso a settembre, il gigante tedesco ha realizzato un utile netto di 210 milioni di euro, più che raddoppiando il risultato operativo (Ebit) a 1,3 miliardi di euro. Lo ha reso noto oggi la stessa azienda.

Come segnale della svolta positiva nei bilanci, agli azionisti andranno dividendi per 11 centesimi ad azione dopo due anni senza guadagni. L’anno scorso la multinazionale aveva chiuso il bilancio in perdita di 1,4 miliardi di euro. Molti analisti avevano previsto un risultato peggiore per l’anno in corso.

Ieri il colosso dell’acciaio tedesco aveva annunciato il prolungamento del contratto del presidente Heinrich Hiesinger fino al 2020. Per l’anno in corso Hiesinger punta a far crescere l’Ebit almeno a 1,5 miliardi di euro, per poi puntare ai 2 miliardi. ”Il bilancio 2013/2014 marca una pietra miliare nello sviluppo del nostro risultato” aziendale, ha commentato il presidente del gruppo.

SOCIALISTI UE “Verificare che il piano di Thyssenkrupp sia idoneo a collocare Acciai Speciali Terni in una strategia internazionale di mercato secondo gli standard europei di sostenibilità ambientale che AST già possiede. Dotare il piano Ue per l’acciaio di strumenti immediatamente operativi che consentano alle aziende europee specializzate di mantenere competitività sul mercato mondiale”. Così un’interrogazione alla Commissione Ue firmata da 32 eurodeputati socialdemocratici (S&D), in un’iniziativa promossa dall’intera delegazione italiana. Chiesta la risposta orale con discussione, in programma mercoledì prossimo durante la sessione plenaria del Parlamento Ue.

Nel documento si chiede inoltre di valutare se la chiusura di uno dei due forni dell’acciaieria di Terni, ipotizzato entro il 2015-2016 dal nuovo piano industriale, con la conseguente perdita di 550 posti di lavoro, non sia negativa per la concorrenza ed in contraddizione con l’impegno, assunto dalla stessa impresa tedesca dinanzi alla Commissione Europea, di sviluppare Ast come “concorrente forte e credibile” nella produzione dell’acciaio inossidabile.

LUCIDI M5S In una nota il senatore del Movimento 5 Stelle, Stefano Lucidi, insieme ai pentastellati ternani, scrive: “Le immagini dei decisori delle sorti della nostra città che, ancora nel buio, escono sfiniti dal palazzo del Mise hanno colpito molto l’opinione pubblica, restituendoci un immagine della classe politica ternana, umbra e nazionale d’altri tempi – volti stanchi e tanta voglia di trovare un accordo. Ma è davvero così? Al contrario. Ci stanno prendendo in giro. Vediamo perché.

Orte-Civitavecchia. Dopo che M5S ha inserito nello sblocca Italia un emendamento a favore del completamento della infrastruttura, la questione è tornata sulla scena risolutiva della vertenza Ast. Bene? Insomma! Mancano circa 20 km al completamento, ma la Tk-Ast e l’Umbria attendono questi lavori dal 2005 e saranno completati almeno tra 5 anni, cioè con i tedeschi probabilmente fuori da Terni e con il secondo forno già chiuso! un po’ tardi cara Marini! invece questa strada va inserita in un programma e in un piano industriale di più lungo respiro.

Dalle notizie che trapelano dal tavolo non vi sono accenni alla questione centrali del nucleo idroelettrico di Terni, aspetto fondamentale per la crisi Ast, e sulla quale anche la Regione gioca un ruolo importante. Ma ovviamente anche questo aspetto è dimenticato. Eppure il Governo ha accettato l’impegno della nostra mozione a rivalutare la cosa.

Poi c’è la questione sindacale. Un mese e oltre fa, i sindacati hanno gridato allo scandalo all’annuncio della proposta della Morselli riguardo la mobilità agevolata – manco i giornali leggono – cioè la stessa cosa che chiese alla Berco, ma lì si grido vittoria!
Oggi invece gli stessi sindacati accettano la mobilità! perchéoramai è un fatto passato già discusso, come il magnetico e tante altre battaglie.

L’integrativo invece, spiccioli per l’azienda, su cui si basa una grossa fetta dello stipendio di ogni lavoratore Ast? Basterebbe alla Morselli mandare a casa un po’ di dirigenti strapagati e di fannulloni protetti dai politici, senza tagliare gli stipendi a chi lavora davvero e fatica ad andare avanti.

Ultima questione: i grandi assenti dal tavolo. Cittadini e ambiente. E’ impensabile che, anche alla luce dei recenti articoli – da ultimo quello di ieri su Espresso – la questione ambientale relativa a Terni venga negata. Detto ciò, appare evidente che dopo 6 mesi di trattative non ci sia neanche un parola scritta nero su bianco. In sei mesi non sono riusciti a trovare un accordo e scriverlo e firmarlo in modo definitivo. Niente. Mezza paginetta? no!

Quello che chiediamo è che al tavolo vengano ammessi anche i due grandi assenti, cittadini e ambiente, e che si proceda per passi successivi, approvando punti in ordine del giorno e che tali punti non vengano più messi in discussione. La città non può più aspettare. E la questione acciaierie di Terni deve essere risolta prima delle elezioni regionali e non dopo, cari signori!”.

IDV In una nota il segretario nazionale Idv, Ignazio Messina, scrive: “Siamo al fianco dei lavoratori dell’Ast che stanno difendendo il patrimonio di qualità industriale italiana. Non si possono nascondere le responsabilità della Thyssenkrupp, che sta concentrando in Germania le produzioni di altissima tecnologia e qualità e considerando gli italiani loro coloni. Abbiamo una dignità, lavoratori specializzati e tecnici richiesti da tutto il mondo. Per Italia dei valori è insopportabile questo atteggiamento della Germania che punta a distruggere i nostri centri di eccellenza realizzando un furto legalizzato della nostra conoscenza”.

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