Ast, Outokumpu: ”Nuove offerte interessanti, cessione entro 2013”, ma multinazionale resta vaga

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ministero-sviluppo-economicoLuci e ombre dal vertice su Ast che si è svolto oggi pomeriggio al Ministero dello Sviluppo Economico. E’ lo stesso Mise a scriverlo in una nota. Se, infatti, il Governo “valuta positivamente l’impegno della proprietà a garantire ordini e finanziamenti adeguati a mantenere l’impianto ternano in efficienza, resta però ancora irrisolto il nodo dei tempi e delle modalità di cessione e ciò, a giudizio dell’esecutivo, continua a rappresentare per la vertenza un limite significativo”. I vertici Outokumpu continuano infatti ad essere vaghi ed elusivi su troppi aspetti fondamentali per il destino degli stabilimenti di viale Brin.

Alla riunione, presieduta dal sottosegretario Claudio De Vincenti, oltre ai vertici di Outokumpu, hanno preso parte i rappresentanti delle istituzioni (l’assessore regionale all’Economia Vincenzo Riommi, il presidente della Provincia Feliciano Polli, il sindaco Leopoldo Di Girolamo), i sindacati confederali nazionali, territoriali e di categoria.

In apertura di discussione, il management di Outokumpu ha illustrato il piano di supporto alle attività di Ast necessario affinchè, nella fase negoziale, lo stabilimento non perda di competitività e ha quindi dato assicurazioni sul fronte dei livelli produttivi e dell’indispensabile sostegno finanziario. “Impegno apprezzabile – ha osservato De Vincenti – quello di garantire la sostenibilità commerciale e finanziaria di Ast”.

Outokumpu ha poi confermato l’impegno alla vendita “entro dicembre 2013”, manifestando la volontà di procedere, laddove ne ricorrano le condizioni, in tempi più ristretti. La proprietà ha inoltre affermato di avere in corso confronti per la vendita del sito con più di un soggetto. Le trattative proseguono sia con i soggetti che avevano presentato l’offerta prima di giugno (la cordata Aperam e il private equity Apollo), sia nei confronti di quelli che hanno manifestato il loro interesse successivamente e che hanno in ogni caso qualificato come “proposte di apprezzabile interesse”. Insomma ci sono nuove “interessanti” offerte: nessun dettaglio è stato fornito.

Ancora una volta, quindi, il dibattito ha fatto registrare l’assenza di indicazioni certe per quanto riguarda data e percorso della cessione. Su questo punto, serrate le critiche espresse da organizzazioni dei lavoratori ed esponenti istituzionali. La Regione, insieme a enti locali ed alle organizzazioni sindacali, ha manifestato la preoccupazione per i rischi che il sito ternano può correre relativamente alle sue prospettive produttive per il protrarsi nel tempo della situazione di incertezza derivante dalla mancata definizione della mancata cessione del sito produttivo da parte di Outokumpu.

Critiche che il sottosegretario ha ripreso nelle sue conclusioni, ribadendo che il Governo considera fondamentale chiudere la vertenza “presto” e con un “investitore industriale”. “Su questi due punti l’esecutivo si farà sentire con Outokumpu. E, nel continuare a chiedere alla Commissione Europea di far rispettare tempi e condizioni della cessione – ha concluso De Vincenti – ribadisco l’impegno a monitorare costantemente la situazione”. Il tavolo Ast sarà riconvocato nei primi giorni di settembre.

Aggiornamento ore 20,45: Al termine dell’incontro Outokumpu ha diffuso una nota per sottolineare di essere impegnata a continuare ”il dialogo con i soggetti che hanno già avanzato offerte” di acquisto dello stabilimento umbro ”al fine di dar loro l’opportunità di migliorarle per renderle più accettabili”. La proroga concessa dalla Commissione europea ha comunque ”incoraggiato nuovi possibili acquirenti a mostrare un concreto interesse per lo stabilimento”. L’azienda è però obbligata da vincoli legali a non comunicare i nomi o il contenuto delle offerte, ma ha espresso nuovamente la propria intenzione ”di completare la cessione il più velocemente possibile e di firmare la transazione entro quest’anno”.

“Le offerte – prosegue la nota della multinazionale finlandese – devono riconoscere l’alto valore e il potenziale dell’Ast, l’alto livello delle sue dotazioni e il talento dei suoi operai, anziché sfruttare solo i vantaggi di un procedimento forzato, fatto che sta mettendo a rischio non solo la vendita ma anche il futuro della produzione d’eccellenza di Terni”.

Durante l’incontro, la dirigenza di Outokumpu ha anche descritto l’attuale situazione finanziaria dell’Ast. E’ stato quindi sottolineato che i livelli produttivi del sito sono “in linea con l’andamento generale del mercato, in ragione della debolezza della domanda di acciaio inossidabile, in special modo in Europa”, e sono stati illustrati gli impegni che la società ha intrapreso per assicurare la sostenibilità e la concorrenzialità dello stabilimento, come la protezione della catena distributiva attraverso la rete di centri servizio di Outokumpu, le forniture ininterrotte da parte dell’Ast al Tubificio e un accesso illimitato al mercato mondiale. L’azienda ha quindi assicurato la sostenibilità finanziaria dell’Ast attraverso la conversione in capitale di un debito di 160 milioni di euro avvenuta nel giugno 2013.

“La riduzione del capitale circolante – spiega ancora la multinazionale finlandese – è uno dei fattori in grado di incidere nel processo di miglioramento: perciò il management di Ast è costantemente impegnato in un programma finalizzato alla riduzione di tale capitale e alla riduzione dei costi. Ciò migliorerà la sostenibilità di lungo termine dell’Ast aumentando la remunerazione del capitale investito. In tal modo migliorerà la situazione finanziaria dell’Ast e, di conseguenza, l’attrattività per gli acquirenti”.

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