Ast, Pucci: ”Oltre 20 aziende e multinazionali interessate all’acquisto. Siamo appetibili”

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Le aziende e le multinazionali che, direttamente o indirettamente, hanno presentato manifestazioni di interesse per l’acquisto delle acciaieria di Terni “sono molte più di una, probabilmente più di 20”. Lo ha detto oggi l’amministratore delegato dell’Ast Marco Pucci nel corso di un incontro di fine anno con i giornalisti.

L’Ad ha fatto il punto della situazione in merito al processo di vendita del sito di Terni, da parte di Outokumpu, voluto dall’antitrust europeo per dare il via libera alla fusione della multinazionale finlandese con Inoxum di ThyssenKrupp. Pucci non ha fatto nomi dei possibili acquirenti, limitandosi a confermare le voci emerse nelle ultime settimane sulla stampa. Sembra quindi una implicita conferma che in pole position attualmente ci sia la società lussemburghese Aperam (alle cui spalle c’è il colosso AcelorMittal). Ieri il ceo Philippe Darmayan ha dichiarato: “Procederemo con la due diligence non appena i documenti saranno pronti e allora prenderemo una decisione, ma posso già dire che vedo molte sinergie possibili, sia commerciali che industriali, tra le due compagnie. Noi, ad esempio, siamo localizzati al Nord, mentre Terni è nel Sud Europa, cosicché potremmo servire meglio tutti i mercati europei con costi più contenuti, inoltre Terni può contare su ottimi prodotti e strutture industriali che, da quanto vedo, possono ben integrarsi con noi per ridurre i costi”.

Le parole di Pucci sembrano una implicita ma chiara apertura proprio ad Aperam: “Terni, dal punto di vista geografico, ha una posizione baricentrica, ottimale. E’ chiaro che i nostri mercati di riferimento sono prevalentemente quelli del bacino mediterraneo. Siamo già vicini a certi mercati è il costo del trasporto è più basso. Per questo il partner industriale a cui io penso è un partner con il quale possiamo fare effettivamente sinergia e avere la possibilità ulteriore di ridurre i costi e di avere vantaggi di carattere logistico”. Pucci ha però aggiunto che non è escluso che possa “essere anche una cordata a rilevare” l’Ast di Terni. Tra le manifestazioni di interesse “ci sono anche quelle di fondi di investimento”.

“Tutti questi interessi – ha aggiunto Pucci – confermano una volta in più l’importanza strategica del sito. Per questo io non posso che essere relativamente ottimista, mi sarei preoccupato molto di più se nessuno avesse mostrato interesse. Abbiamo asset all’avanguardia che ci faranno giocare un ruolo determinante anche nei prossimi anni. Quello che è certo è che serve il partner giusto per aumentare la nostra competitività, ma i presupposti ci sono tutti”.

In attesa di vedere come evolveranno le trattative (che entreranno nel vivo tra gennaio e febbraio), Pucci ha affermato: “Il nostro stabilimento è la sommatoria di tante eccellenze. Per questo non mi meravigliano le manifestazioni d’ interesse sia implicite che esplicite che stanno arrivando. Siamo un’azienda viva, appetibile sul mercato, in grado di costituire asset importante. E’ con questo senso di appartenenza che andiamo avanti per arrivare entro sei mesi a concludere la vendita”.

“Stiamo lavorando in maniera intensa – ha aggiunto Pucci – affinché le tappe vengano rispettate, ci sono condizioni per rispettarlo. Oggi Bnp-Paribas, l’advisor incaricato, ha inviato un memorandum informativo molto dettagliato, di oltre cento pagine, alle aziende che hanno manifestato interesse. Poi saranno chiamate a Terni per le discussioni del caso, mostreremo loro il nostro business plan fino al 2017. Infine chi sarà effettivamente interessato dovrà inviare offerte vincolanti. Tutto dovrebbe chiudersi – ha concluso Pucci – entro sei mesi ma quale sarà esito lo scopriremo andando avanti”.

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  • Dogo3

    Pucci è stato ben ammaestrato da Outokumpu e recita bene il ruolo di leccazampe dei finlandesi ,almeno fino a quando non lo cacceranno a pedate, facendo naturalmente pubblicità all’AST pro domo loro (dei finlandesi oer intenderci ).

    Ma a chi è appetibile un’AST che paga l’energia il 30% in più in Italia rispetto al resto d’Europa,addirittura il 60% rispetto ai giganti concorrenticoreani e cinesi (una acciaieria come noto è l’attività più energivora che esista) , che ha un costo del lavoro superiore del 20 % rispetto a Germania e Francia , e circa 3 volte più alto rispetto agli asiatici, e una conflittualità sindacale interna che non h analoghi riscontri altrove,che ha i rubinetti del credito bancario chiusi al contrario di chi opera in altri contesti nel mondo?Come fa allora l’AST ad essere competitiva in un mercato dell’acciaio inox già abbondantemente saturo?E non si sbandierino professionalità e qualità di prodotto!!!!Sono innumerevoli nel mondo le acciaierie che hanno raggiunto medesimi se non superiori livelli .A questo bel risultato hanno contribuito ,tra l’altro, le varie direzioni aziendali succedutesi all’AST , che hanno mandato in giro nel mondo  tecnici ad installare ad avviare nuove acciaierie per racimolare qualche dollaro , senza riflettere che alla lunga il tutto ci si sarebbe ritorto contro.Ma di questo non ne hanno mai parlato i media , ne tanto meno Pucci & Co hanno mai detto queste cose ai lavoratori che oggi si ritrovano come l’aretino Pietro……..Ora non resta altro che prendere atto dell’inevitabile declino che aspetta il sito di Terni,non credo che ci siano in giro investitori disposti a rimetterci l’osso del collo in un poco reale incauto acquisto.

    • Ales

      sei un disfattista del cazzo : entro sei mesi verificheremo pure che hai detto un mucchio di cazzate. E’ ovvio che parli di cose che non conosci senza aver mai visto un bilancio solo per sparare addosso ai soliti comunisti che per te sono responsabili anche quando ti piove durante una gita

      • Silve Paolo

        i comunisti a terni sono responsabili di tutto!!per quanto riguarda l’AST nessuno puo dire come andra a finire ovvio mi auguro che tutto vada x il verso giusto!!

        • Ales

          i comunisti a terni sono responsabili quasi  di tutto e infatti io non li voto piu’ da 20 anni e prima li votavo(infatti in politica come nella vita in genere se le circostanze cambiano si puo’ cambiare idea).Detto questo dire cazzate disinformando su ast  che da lavoro compreso indotto al 20/25 di famiglie a terni non serve a nessuno.

          • Ales

            20/25 % naturalmente

          • Silve Paolo

            sono dell’idea che queste trattative che sono tra privati nessuno sa nulla sindacati compresi,x il resto chi vivra vedra’!!

          • Dogo3

            Da come li difendi , che non li voti più proprio non sembra…………

      • Dogo3

        No, sei tu uno che non capisce un cazzo .
        Ti sfido a dimostrare con dati di fatto che le argomentazioni tecnico economiche che ho portato a supporto sono prive di fondamento .
        Ma non lo farai perche oltre che ad esprimerti in un linguaggio oltraggioso , altro non sai fare , ignorante analfabeta che non sei altro.
        Parla di questi argomenti con i tuoi compagni di merende comunisti , sicuramente è l’ambito che più ti si addice .
        Preparati a breve ad andare con la bandiera rossa davanti alle portinerie dell’AST , quando baracca e burattini avranno compiuto il loro destino.
        E allora vedrai come staranno le faccende.