Ast, rsu: “Clima di pressione e stress, a rischio sicurezza dei lavoratori”

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Ast (3)Le rsu di Ast tornano all’attacco dell’azienda accusando una “totale chiusura da parte della direzione aziendale ad affrontare e riconoscere problematiche oggettive persistenti in alcune aree dello stabilimento”. In particolare per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori e la tenuta nel medio-lungo periodo del sistema produttivo ed economico della fabbrica.

In una nota i rappresentanti dei lavoratori scrivono che “non è più accettabile rimandare un confronto che nega diritti acquisiti e riconosciuti ai lavoratori da accordi vigenti e dal Ccnl” e rivendicano il rispetto della sicurezza, dell’orario di lavoro, dei riposi e il ripristino delle professionalità mancanti, sia operaie che impiegatizie. Le rsu segnalano inoltre “un clima di pressione” all’interno dello stabilimento, “che non permette di svolgere serenamente l’attività lavorativa”.

Pur ammettendo che l’andamento produttivo va nella direzione del rispetto dell’accordo firmato al ministero dello Sviluppo economico del 3 dicembre scorso, le rappresentanze sindacali sottolineano “che tale risultato, se raggiunto, è in gran parte riconducibile al sacrificio dei lavoratori che vanno a sopperire alle inefficienze tecnico-organizzative aziendali”, dovute anche a limitate manutenzioni e mancato approvvigionamento di materiali primari.

“Lo stress al quale sono sottoposti tali impianti – continua la nota – può favorire il raggiungimento dell’obiettivo, ma nello stesso tempo non traguarda la prospettiva futura rischiando di far trovare l’intero sito produttivo in condizioni di non poter più produrre, con tutti i rischi sulla sicurezza e incolumità per i lavoratori”. Le rsu hanno quindi sollecitato la ripresa del confronto presso la direzione territoriale del lavoro.

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