Ast, rsu: ”Indispensabile e non più rinviabile un incontro al ministero”

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AST TERNIDopo le segreterie territoriali e nazionali dei metalmeccanici, anche le rsu dell’Ast di Terni ritengono “indispensabile e non più rinviabile” l’incontro di verifica dell’accordo per l’acciaieria ternana firmato il 3 dicembre scorso al ministero dello Sviluppo economico, in particolare in merito ai volumi produttivi dell’acciaieria. Pur registrando un lieve aumento, a maggio, per quanto riguarda la produzione a freddo, i rappresentanti dei lavoratori continuano infatti “a non capire da cosa scaturiscano tutti i segnali positivi e di ripresa che l’amministratore delegato continua a diffondere”.

“Rimaniamo perplessi e preoccupati – spiegano le rsu in una nota – in quanto non è ancora chiara la politica commerciale messa in campo dall’azienda”. Inoltre, nonostante la produzione del reparto acciaieria sia aumentata da 85.000 a 87.000 tonnellate, in base a quanto comunicato dall’azienda rimane la previsione di cinque turni di fermata a fine mese, mentre nel reparto laminazione a caldo viene registrato un calo della produzione a maggio rispetto a quanto prodotto ad aprile. Infine le rsu lamentano il continuo utilizzo di straordinari e mancati riposi, rotture e relative fermate impiantistiche, oltre a ritardi nell’approvvigionamento dei materiali necessari ad impiantistica e lavoratori.

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  • Piero

    L’acciaieria è destinata a chiudere, cominciando dai reparti a caldo.
    Tutti lo sanno ma fanno finta di non sapere.
    Il futuro di Terni non è nell’acciaio, fortunatamente, ma nella riconversione ecologica dell’economia e nella diversificazione produttiva così come è avvenuto in altre città quali Bilbao, Glasgow o nel bacino della Ruhr in Germania.
    Occorre garantire il reddito di cittadinanza a tutti fino alla garanzia di una nuova occupazione.