Ast, sindacati: ”Definire tempi certi entro cui completare vendita è irrinunciabile”

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ast acciaierie terniE’ “irrinunciabile” la definizione dei tempi certi entro cui la vendita dell’Ast deve essere completata, “al fine di dare congruenza al prosieguo delle produzioni e delle prospettive future dell’intero sito di Terni, impedendo di fatto che sullo stesso vengano scaricati costi improvvisi” che possono impedire o ritardare la conclusione della vicenda stessa”. A dirlo sono le segreterie provinciali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici. Posizione espressa in un documento redatto al termine dell’assemblea sindacale aperta che si è tenuta oggi a Terni.

Ribadendo che la gestione della vicenda deve essere spostata dal tavolo del ministero dello Sviluppo Economico a quello della Presidenza del Consiglio, i sindacati invocano “il massimo impegno a tutti i livelli politici, istituzionali e governativi, in vista degli appuntamenti europei e nazionali dei prossimi giorni, ritenendoli, i punti, di vitale importanza per la difesa e salvaguardia di una produzione strategica ed irrinunciabile per il sistema Italia e per il Paese”.

Alla stessa assemblea, cui ha preso parte tra gli altri il segretario del Pd Guglielmo Epifani, è intervenuto anche il senatore del Pd Gianluca Rossi che ha affermato: “Terni è stata, è, e deve continuare ad essere uno dei centri nevralgici della produzione di acciaio in Italia e in Europa. Per questa ragione è necessario proteggerla dal crollo della produzione industriale, che a marzo è scesa del 5,2%, il peggior dato tra le grandi economie continentali”.

Il senatore si è quindi rivolto alla Commissione europea: “A livello comunitario non possiamo quindi accontentarci di promesse ‘placebo’. Dal Piano per l’acciaio si devono esigere garanzie, in particolare con riferimento ai 40 mila posti di lavoro persi lo scorso anno in siderurgia, alla mancata produzione di 30 milioni di tonnellate di acciaio in Europa in un anno e alla sovrapproduzione strutturale che si è determinata”. Il senatore Rossi ha quindi ribadito che “non c’é bisogno di panacee, ma di un progetto articolato di sviluppo e reindustrializzazione” che preveda attraverso un nuovo sostegno pubblico, tra le altre cose, “un reindirizzo del polo universitario con una prevalente caratterizzazione scientifica e tecnologica, il completamento del sistema logistico territoriale su elevati standard qualitativi e di servizio attraverso la realizzazione e l’entrata in funzione della piastra logistica di Terni-Narni, definendone la specializzazione strategica”.

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