Audi A3 G-Tron: la prima vettura di Ingolstadt a metano

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audi-a3-g-tron“Guardi che ha sbagliato, deve andare all’altra pompa, questa è del metano. Su quella macchina lì non ci va”. Il benzinaio scuote la testa, fa segno con la mano, di gente che fa il pieno di gas a un’Audi nuova fiammante non ne ha mai vista. La sua reazione è comprensibile, anche se non abbiamo sbagliato nulla: perché è di metano che va ghiotta l’Audi A3 G-Tron, la prima vettura con i «bomboloni» realizzata dal marchio di lusso tedesco.

DA FUORI NON SI NOTA NULLA – Da fuori è uguale in tutto e per tutto ai modelli a benzina e diesel. Solo cinque lettere fanno la differenza: G-Tron. Qualcuno di quelli che a Ingolstadt passa il tempo a inventare nomi e single delle automobili, l’ha studiata bene. Vuoi mettere con “Bifuel” o “Cng” (che sta per compressed natural gas )? G-Tron sa di fantascienza, anche se di rivoluzionario c’è ben poco. Due serbatoi di gas che insieme contengono 14,4 kg di metano, un motore turbo a doppia alimentazione, un indicatore a Led con il livello di carburante. Niente di più. Ma sono pur sempre cose che da un’Audi non ti aspetteresti mai. I tempi, però, sono cambiati e il metano non è più cosa da nascondere, piuttosto da ostentare. A rompere il tabù ci aveva già pensato Mercedes con le versioni bi-fuel di Classe B e Classe E, ora anche la concorrenza si è svegliata. Per la gioia di chi fa il pieno con 15 euro.

audi-a3-g-tron-bagagliaioBAGAGLIAIO PIU’ PICCOLO – La A3 G-Tron è il risultato di un precisa strategia del gruppo Volkswagen per espandersi nel mercato dei carburanti alternativi. La piattaforma sulla quale nasce è quella modulare Mqb (la stessa della nuova Golf), che consente con poche modifiche di montare motori a benzina e gasolio, elettrici e a gas. Grazie a questo “trucchetto” è possibile abbassare i prezzi: la G-Tron costa come la turbodiesel. I serbatoi di metano sono nascosti nel pianale, all’altezza del bagagliaio, che diventa un po’ più piccolo. Quanto? Secondo i numeri forniti dal costruttore sono 100 litri in meno, 280 contro i 380 di una normale A3. Comunque è un sacrificio accettabile. Il peso complessivo aumenta di poco, una trentina di chili in più e comunque non incide sul comportamento in strada.

MOTORE BI-FUEL DA 110 CV – La G-Tron non è un fulmine, come tutte le auto a gas a volte è un pò pigra in ripresa, con qualche vuoto di potenza. Il turbo di 1.4 da 110 cv lavora bene in accelerazione, ma se cercate le prestazioni avete sbagliato macchina. Per la cronaca: secondo la Casa raggiunge i 197 km/h e accelera da 0 a 100 in 10,8 secondi. Sulla versione provata c’erano mille diavolerie, incluso il cambio automatico S-tronic con paddle al volante, ma l’attenzione di chi guida era concentrata su altro: sui consumi, che sono la cosa più importante. I 3,3 kg di metano per percorrere 100 km dichiarati (poco più di tre euro) sono un po’ ottimistici, come sempre accade per i valori ottenuti nei cicli di omologazione: dopo aver percorso 50 chilometri su strade secondarie e poco trafficate, dosando il gas per evitare sprechi, il verdetto del computer è un altro: 4,3 kg per 100 km. Terminata la prova, riconsegnata la G-Tron, una domanda ti assale: ma se uno ha i soldi per comprarsi un’Audi, perché mai dovrebbe farsela a metano? Forse per entrare gratis nelle zone a pagamento (tipo Area C a Milano) o per circolare sempre, anche durante i blocchi del traffico. Ma è un po’ debole come risposta per chi spende 25.650 euro. Quella vera ce la danno i manager della casa tedesca: a comprarla saranno soprattutto le aziende che hanno bisogno di tagliare consumi ed emissioni di CO2 mantenendo lo “status”. Eco-lusso, insomma.

audi-a3-g-tron-1ITALIA PRIMO MERCATO DELLE VETTURE A METANO – L’Italia, primo Paese in Europa per diffusione di veicoli a gas, rappresenta per Audi il terzo mercato più importante dopo Germania e Olanda. Se le previsioni si riveleranno azzeccate, a fine anno l’Audi potrebbe chiudere con 400-500 A3 a metano immatricolate in Italia. Carburante in più per un mercato che cresce: nei primi due mesi, le vendite di automobili a gas naturale segnano un +5,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. Poco più di 10.100 unità, la metà rispetto a quelle al Gpl, in calo del 5,3%. Da segnalare anche il piccolo “boom” delle ibride (+58%) passate da 1.979 a 3.127 unità nel giro di un anno. Se mancano gli incentivi statali, ci pensano le Case a tenere vivo l’interesse: la Fiat per tutto marzo ha offerto forti sconti sulla gamma a metano e a Gpl. E così hanno fatto altri. Sulla strada del gas, però, gli ostacoli non mancano: i distributori aumentano – ora sono 1003 – ma lentamente: secondo i dati di Assometano in 12 mesi hanno aperto 64 nuovi impianti. Ma nessuno dotato di self-service. Perché la legge non lo consente e il decreto che dovrebbe sbloccare un’anomalia tutta italiana non è ancora arrivato.

Fonte: Corriere della Sera

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