Autovelox, Bencivenga: ”Sanatoria impossibile. Sono 37 i ricorsi contro multe”. In 5 mesi 29mila sanzioni

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Dopo un lungo silenzio, interrotto solo da indiscrezioni regolarmente smentite, l’assessore alla Viabilità, Luigi Bencivenga, ha fornito qualche spiegazione relativa ai due famigerati autovelox di via Alfonsine e viale dello Stadio e chiarito le sue posizioni. Stamattina l’assessore ha infatti risposto a diverse interrogazioni di consiglieri comunali (Nannini, Venturi, Fatale, Brizi) ed ha fornito alcuni dati.

“Fino al mese di marzo – ha detto Bencivenga – il totale delle sanzioni rilevate dai due autovelox è di 29.293, delle quali in prima fascia circa l’80%”, dove per prima fascia si intende quelle elevate per uno sforamento del limite di velocità di massimo 10 chilometri orari. Si tratta di dati che si riferiscono ai primi cinque mesi dall’installazione dei due apparecchi.

“La direzione comunale competente – ha spiegato ancora l’assessore – sta mettendo a sistema i segnali luminosi in via Alfonsine e allestendo quelli in viale dello Stadio. In via Alfonsine proprio grazie ai nuovi sistemi c’è stato un abbassamento repentino delle sanzioni”. Federico Brizi (Pdl) ha replicato giudicando “tardivi” gli interventi di sistemazione dei tabelloni luminosi.

Per quanto riguarda i ricorsi, Bencivenga ha fatto sapere che ad appellarsi al giudice di pace per multe prese tramite l’autovelox di viale dello Stadio, ad oggi sono stati 37 automobilisti. L’assessore ha anche precisato che non ci sono spese legali riguardo la gestione del contenzioso, in quanto l’amministrazione comunale si affida a personale della direzione della Polizia Municipale.

Per quanto attiene la richiesta contenuta in una delle interrogazioni per una sanatoria delle multe, Bencivenga ha sottolineato che essa non è possibile se non previa emanazione di un’apposita legge.

In ultimo, l’assessore ha affermato che la manutenzione dei dispositivi è affidata con delibera di Giunta all’Usi, l’ex Centro multimediale. La questione riveste una certa importanza visto che proprio la presunta mancata manutenzione e periodica taratura degli occhi elettronici, costituisce uno dei motivi su cui si basano alcuni ricorsi. A pronunciarsi su questo sarà però il giudice di pace.

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