Burocrazia, classifica Sole 24 Ore: Terni tra i Comuni con più sprechi, 4 milioni di euro sperperati

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Palazzo SpadaTra uffici e apparato burocratico, il Comune di Terni spreca ogni anno 4 milioni di euro. E’ quanto emerge dalla elaborazione di dati ministeriali operata dal Sole 24 Ore che ha stilato una classifica dei Comuni più spreconi: palazzo Spada si piazza al, poco lusinghiero, sedicesimo posto.

I dati provengono da Copaff, Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale, che ha effettuato uno studio con il supporto del Sose (Soluzioni per il Sistema Economico, si occupa di studi di settore per conto del ministero Economico e Bankitalia) e il contributo dell’Ifel (Istituto per la finanza e le economie locali, emanazione dell’Anci). Sono state passate al setaccio le uscite dei Comuni e confrontate con parametri di spesa ottimale calcolati in base alle caratteristiche del territorio e alla quantità di servizi offerti. In sostanza è stato calcolato quanto costano gli uffici comunali (e tutto l’apparato burocratico) e quanto dovrebbero costare. Secondo tale studio il Comune di Terni, se fosse efficiente, dovrebbe spendere 18,9 milioni di euro invece spende 23 milioni di euro: oltre 4 milioni di euro in più. Il 21,4% delle spese degli uffici potrebbe insomma essere risparmiato attuando una migliore gestione.

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Sulla scia della Giunta Raffaelli, anche l’attuale Amministrazione comunale ha spesso fatto vanto delle classifiche del Sole 24 Ore che attestavano Terni tra le realtà più virtuose d’Italia in determinati settori. A poco sono valsi gli inviti giunti da più parti, ad utilizzare altri strumenti per “conoscere” la realtà cittadina e non dare troppo peso a pur autorevoli classifiche che non possono tener conto di molti aspetti dei singoli territori, ne di disparità di rilevazioni. Venivano invece eccessivamente sbandierate e considerate motivo d’orgoglio anche classifiche che indicavano, inverosimilmente, la Conca come una delle città meno inquinate del Paese: nel 2006 (Giunta Raffaelli) ad esempio il sito del Comune titolava con fierezza: “In vetta alle classifiche si respira l’aria di Terni”. Nel 2011 Di Girolamo commentava il 26esimo posto (sic!) per qualità ambientale con: “Particolarmente significativi mi sembrano i dati sull’ambiente”. In realtà Terni non era un Paradiso incontaminato, ne nel 2006 e neppure nel 2011 e chiunque vi abbia risieduto ne è ben consapevole: come emerso di recente infatti le ottime posizioni in classifica erano frutto di rilevazioni ambientali che sottostimavano l’inquinamento (centraline Arpa obsolete che rilevavano solo una parte delle polveri sottili nell’aria) mentre da altri studi recenti è emerso come le condizioni ambientali della Conca siano ben più “complicate”.

Ad ogni modo, utili o futili che siano le graduatorie, questa volta la classifica del Sole 24 Ore sugli sprechi della burocrazia pubblicata a metà febbraio, non solo non è stata sbandierata, ma non è stata nemmeno commentata da palazzo Spada ne rilanciata da altri nel dibattito pubblico.

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