Rivendicata lettera minatoria al centro sociale Cimarelli. Condanna da La Destra, Forza Nuova e CasaPound

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Alla casella email del nostro giornale è giunto un messaggio con cui è rivendicata  la paternità della lettera minatoria recapitata nei giorni scorsi al centro sociale Germinal Cimarelli. In quella lettera (qui a sinistra la foto) si intimava ai frequentatori del locale di via del Lanificio di smettere di “cancellare le nostre scritte altrimenti faremo saltare in aria il vostro circolo sociale”.

La mail ci è prevenuta ieri mattina ed è stata inviata da una cabina telefonica (modello Digito che oltre a telefonare consente di spedire sms, fax e mail): è infatti composta da “puntotel.” seguita da un numero con prefisso di Terni e “@telecomitalia.it” ed ha per oggetto: “Email inviata da telefono pubblico”‏. Questo il contenuto, tutto in stampatello: “RIVENDICHIAMO CONTENUTO LETTERA GERMINAL CIMARELLI.BASTA FONDI PUBBLICI AL CENTRO SOCIALE!SOLIDALI CON I CAMERATI!LA CENTURIA DELL’ORSO”.

Dal centro sociale Cimarelli non c’è stata alcuna dichiarazione ufficiale ed al momento non hanno voluto commentare la notizia della rivendicazione.

La modalità con cui è stata spedita la mail sembra rispettare il protocollo suggerito in alcuni siti di estrema destra. Anche la firma, centuria dell’orso, è un richiamo a simboli dell’esercito romano, poi impiegati in ambienti fascisti, che non fa parte del bagaglio culturale della maggioranza delle persone, se non di chi si occupa di storia romana o è appassionato di temi legati al fascismo o introdotto in gruppi di estrema destra.

Alcune associazioni e partiti di destra presenti a Terni, si chiamano fuori dalla vicenda ed esprimono netta contrarietà a quanto accaduto. Alessandro Micozzi, responsabile provinciale di Forza Nuova, ha espresso una “ferma condanna al grave gesto” ed ha dichiarato la totale estraneità del movimento che rappresenta alla lettera minatoria: “Io non avrei mai autorizzato un atto simile, questo è categorico. Inoltre i nostri militanti sono persone adulte, non abbiamo una base di giovani che imbrattano muri o che potrebbero aver dato vita ad un simile gesto. Siamo favorevoli ad un aperto confronto, anche aspro, ma condanniamo fermamente – ribadisce Micozzi – qualunque tipo di violenza, non solo quella fisica ma anche quella psicologica. La lettera minatoria al Cimarelli è un atto ingiustificabile”.

Con un comunicato congiunto la Federazione provinciale de La Destra, i ragazzi di Gioventù Italiana Terni e la stessa Federazione provinciale di Gioventù Italiana si dissociano e condannano il contenuto della missiva, “che rischia di diventare una vera e propria miccia, riportando la città indietro di anni. Nessuno di noi – continua la nota – anela al ritorno alla violenza degli anni di piombo che ha portato molte delle nostre famiglie a piangere i propri figli e, troppo spesso, è stata proprio la nostra comunità a pagare le conseguenze di quegli atti scellerati”. Con il comunicato Destra e Gioventù Italiana si chiedono anche “Chi può avere interesse a scaldare gli animi dei giovani? A chi conviene generare violenza? La nostra massima attenzione, in questo momento, è alla difesa dell’articolo 18 ed al rimpatrio dei nostri militari arbitrariamente detenuti in India”. L’ipotesi ventilata è quella di una riedizione della strategia della tensione. “Non vorremo essere costretti a pensare che si vogliano riaccendere vecchi focolai e tensioni solo per sviare la concentrazione dai veri problemi del Paese e, quindi, della nostra città. La Destra e Gioventù Italiana non intendono essere immischiate in faccende che non riguardano i problemi reali”.

Ferma condanna anche da parte di Piergiorgio Bonomi, responsabile di CasaPound Terni: “Anche se quella lettera sembra scritta da un bambino, è normale e doveroso condannare un gesto del genere. Terni non ha bisogno di queste tensioni, ha già problemi seri e noi vogliamo occuparci di quelli e continuare a fare sociale. Non solo condanniamo fermamente la lettera minatoria recapitata al centro sociale Cimarelli ma siamo contro anche ad atti di degrado come le scritte sui muri”.

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