Cessione di Inoxum a Outokumpu è positiva per istituzioni e sindacati umbri

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Dissolto lo spettro dei fondi d’investimento, istituzioni e sindacati tirano un sospiro di sollievo. Per le acciaierie di Terni si diradano i rischi di speculazioni e conseguenti licenziamenti. Sulla cessione del ramo di produzione inox di ThyssenKrupp arrivano quindi giudizi benevoli e dichiarazioni di ottimismo. “Regione Umbria, Provincia e Comune di Terni valutano positivamente l’esito della cessione di Inoxum al gruppo industriale Outokumpu comunicata oggi dalla ThyssenKrupp”. Lo scrivono l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi, il presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli, e il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo. Per loro “resta comunque necessaria la convocazione urgente del tavolo nazionale già richiesto dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti”.

Analoga la valutazione del segretario di Fim Cisl, Marco Bentivogli: “Va apprezzato il fatto che il nuovo acquirente Outokumpu è un soggetto industriale, ciò evita il frequente destino di realtà industriali sotto la pericolosa governance di spregiudicati fondi private equity”.

E’ lo stesso Bentivogli però a notare come le parti sociali e le istituzioni italiane siano state di fatto escluse da ogni trattativa e messe di fronte al fatto compito. A due giorni dall’incontro (previsto il due febbraio) del sindacato italiano con ThyssenKrupp, si apprende “per l’ennesima volta di un accordo preliminare previsto con il solo sindacato tedesco della Ig Metall”. Per questo anche la Fim Cisl chiede al ministero dello Sviluppo economico di aprire un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati e rinnova l’appello all’Ig Metall “ad affrontare la vertenza e gli eventuali accordi che interessano più paesi in Europa, con una più stretta cooperazione con tutte le organizzazioni sindacali metalmeccaniche coinvolte nel processo”.

Per il segretario provinciale della Fiom Cgil di Terni Attilio Romanelli “la scelta di vendere al Outokumpu non può che essere considerata, in linea di massima, positiva. Un gruppo industriale come questo – spiega Romanelli – ha un profilo importante soprattutto in termini di prospettive ed e’ difficilmente improntato alla speculazione, a differenza dei fondi di investimento americani di cui si e’ parlato nei giorni scorsi”. Il fatto, poi, che nel comunicato che annuncia il raggiungimento dell’accordo non si parli del sito ternano è, secondo Romanelli, “una cosa di non poco conto. Non si sono dimenticati di noi – conclude – semplicemente ci dicono implicitamente che tengono alla conservazione del sito italiano, considerato strategico”.

Un ottimismo appena più prudente dagli altri arriva dal segretario provinciale dell’Ugl metalmeccanici, Daniele Francescangeli: “Dobbiamo essere cauti nel valutare l’annuncio di vendita dell’Inoxum da parte della ThyssenKrupp, anche se non possiamo non rilevare che Outokumpu sia un partner affidabile”. Per Francescangeli “è importante il fatto che Outokumpu faccia inossidabile proprio come la Thyssen. Non si tratta di fondi americani o di piccole cordate e questo da’ ragione anche agli investimenti fatti negli anni sul sito ternano, pure in termini di tecnologia, sul quale non si è mai smesso di credere”. Ora però, secondo Francescangeli, “i sindacati ternani devono tornare a essere primi attori, alzare la voce in modo univoco e chiedere al governo e alla nuova dirigenza un incontro per sapere quali saranno le prospettive strategiche”.

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