Cinesi sfruttati, sottopagati e al lavoro in ambiente malsano: chiuso un laboratorio tessile di Fabro

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Guardia-di-finanzaSottopagati e senza contributi, sfruttati e costretti a lavorare fino a 12 ore al giorno in un ambiente di lavoro fatiscente e in completa assenza di condizioni di sicurezza sul lavoro: in tali modalità undici lavoratori cinesi erano impiegati in un opificio tessile di Fabro, provincia di Terni. Dopo aver ricostrato questa situazione, la guardia di finanza di Orvieto ha denunciato il titolare della ditta, anche lui cinese, mentre il sindaco di Fabro ha chiuso temporaneamente l’attività tessile.

 

Dall’ispezione delle fiamme gialle, condotta insieme a vigili del fuoco di Orvieto, personale dell’Asl di Terni e polizia municipale di Fabro, sono emerse precarie condizioni igienico-sanitarie. I locali aziendali venivano infatti utilizzati promiscuamente sia come dormitorio, con materassi sporchi e malsani, sia come refettorio. Sono stati rinvenuti anche alimenti avariati o in pessimo stato di conservazione. I vigili del fuoco hanno accertato violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro, rilevando, in corrispondenza delle varie postazioni di lavoro, macchinari utilizzati per la produzione di capi d’abbigliamento sprovvisti dei più elementari requisiti di legge.

Secondo i finanzieri, il titolare, disattendendo le norme di legge che disciplinano la normativa fiscale, contributiva e lavorativa, offriva ai committenti prezzi irrisori per produrre e confezionare i capi d’abbigliamento. E’ stato anche riscontrato che l’impresa ometteva sistematicamente di versare i contributi dei lavoratori dipendenti. Consistente la documentazione contabile ed extracontabile acquisita dai militari e che verrà ora esaminata in maniera approfondita sotto il profilo tributario; nel frattempo sono già state rilevate anomalie contrattuali in materia di subappalto.

Il sindaco di Fabro, su proposta della locale polizia municipale, ha emesso l’ordinanza di sospensione temporanea dell’attività dell’opificio e del locale mensa e relativi servizi, con divieto assoluto di utilizzabilità delle scorte alimentari presenti.

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