Comitato Terni con il Lazio: ”Basta consiglieri regionali strapagati. Rimborsi in Umbria: vogliamo bilancio”

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Lo scandalo Fiorito sta scuotendo l’intera politica italiana e potrebbe produrre effetti diretti anche su Terni e sul futuro geopolitico della Conca. Per i promotori del referendum di Terni con il Lazio lo scandalo laziale rappresenta infatti un duro colpo. Chi avversa la possibilità di abbandonare l’Umbria per abbracciare il Lazio da oggi potrà infatti giocare la carta “Er Batman”, snocciolare le spese folli e indegne del consiglio regionale laziale, aggiungere qualche battuta satirica scelta tra le migliaia che hanno invaso il web (“La Polverini non si è mai accorta di nulla, per lei Fiorito aveva solo le ossa grosse”) con il probabile risultato di riuscire a spegnere molti entusiasmi secessionisti.

Il Comitato che ha promosso il referendum per passare con la regione Lazio cerca oggi di mettere una pezza alla piega che ha preso il dibattito condito da foto tipo questa riportata qui a destra. Il presidente del Comitato, Andrea Liberati, insieme a Marco Sansoni e Francesco Bressi, in una nota afferma infatti di guardare “con favore quanto sta accadendo nelle regioni, a partire dal Lazio. Uno smottamento che porterà necessariamente aria nuova in tutta Italia, spazzando anzitutto via una casta di consiglieri regionali strapagati, per lo più senza idee e infine baby pensionati quando agli esodati si toglie quasi l’aria per respirare e ai giovani che studiano si suggerisce di lasciare il Paese: siano semmai lorsignori ad andarsene”.

Dopo questa premessa, Liberati passa al contrattacco chiedendo la massima trasparenza: “La Regione Umbria, che mena vanto di essere istituzione attenta e sobria salvo poi le smentite del Sole 24 Ore, nonché dei giornalisti più attenti delle testate locali, non ha ancora fatto piena luce: tutti i gruppi consiliari presentino pubblicamente ricevute, scontrini e fatture dei loro rimborsi. Bene ha fatto l’IDV a esibirle: seguano anche gli altri, la presidente Marini incalzi costoro. E pure gli assessori dicano come hanno sin qui speso la propria dotazione”.

“Vogliamo il bilancio dettagliato – afferma ancora Liberati – e non soltanto perché c’è un referendum da indire e i cittadini devono essere pienamente informati: si tratta di un obbligo morale. Anche se il Comitato referendario auspica il superamento dell’attuale pletorico assetto, riprendendo anzitutto lo studio sulle macroregioni della Fondazione Agnelli, occorre capire fino in fondo somiglianze e differenze tra le Regioni di oggi, dopo scandali che ad alcuni sembrano soltanto la vistosa punta di un iceberg. Non c’è infatti nessuna privacy da difendere: l’interesse pubblico è prevalente, poiché si tratta di soldi prelevati alla comunità con le tasse. Comunità che ora desidera sapere come vengono spesi, anche considerando che i partiti dell’Umbria assommano alle provvidenze assegnate nel quinquennio ai Gruppi regionali, quasi € 2,5 milioni, la bella cifra di € 3,3 milioni di rimborsi elettorali: bastano quasi 6 milioni di euro per la piccola Umbria o è ancora poco?!?”

Infine Liberati, Sansoni e Bressi si dicono pronti alla denuncia: “Qualora si tentasse un’impossibile ulteriore resistenza dinanzi alla generale richiesta di trasparenza, questo Comitato è pronto a redigere un esposto alla Guardia di Finanza e alla Corte dei Conti dell’Umbria, salvo ulteriori iniziative in sede politica e giudiziaria. Ci auguriamo non serva”.

Qui sotto dei link a tabelle del Sole 24 Ore sui costi delle regioni e dell’Umbria:

http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/SoleOnLine5/_Oggetti_Correlati/Documenti/Notizie/2012/09/graduatorie-spese.pdf?uuid=9f65faaa-064d-11e2-b155-c92d44914adf

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-09-26/stipendi-consumi-bruciano-miliardi-094737.shtml?grafici

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-09-19/ogni-seggio-costa-750mila-133427.shtml?grafici

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  • Ady

    Certo che questa Regione Umbria è proprio una cattivona!!! Fortuna che c’è il Lazio!!!

  • Massimo

    Esprimo un’opinione personale. Dopo un’iniziale simpatia per l’iniziativa, ho lentamente maturato  la sensazione netta che questo comitato stia conducendo una sorta di “crociata” che, come tutte le crociate, spesso può incarnare elementi di “fanatismo e cecità” (naturalmente in senso metaforifico). Non una parola sulle direzioni che sta prendendo il riordino ipotizzato dal Cal laziale: li si è programmato di dividere le circoscrizioni provinciali di Rieti e Viterbo in 2 are vaste, scongiurando quindi l’ipotesi del comitato ternano circa la creazione della macroprovincia TR-VT-RI. Non una parola sull’alto livello di tassazione laziale o sulla questione del terzo aeroporto, attualmente in bilico tra LT e VT. Non una parola sul caso Umbria mobilità e le supposte morosità laziali. Non una parola sul discorso sanità. Non una parola sull’evidente incostituzionalità dell’art. 17 della Spending Review governativa. Non una parola sugli “Stati Generali” di Foligno e sulle tiepide, ma significative, aperture verso Terni. Solo un continuo attacco ai problemi dell’Umbria ( che x carità ci sono senz’altro ma non ne fanno certo un “caso nazionale”) ed alle taumaturgiche ipotesi secessionistiche, senza ulteriori studi forniti in termini di costi/benefici complessivi. Solo generici riferimenti allo studio della Fondazione Agnelli. Roba di 20 anni fà quando nemmeno esisteva la politica europea di svilupppo regionale e le relative istituzioni ed organi. Confrontandomi con altri cittadini ternani, ho ormai maturato l’idea che più che il bene di Terni questo comitato persegua piuttosto obiettivi (ovviamente legittimi) di ricambio di classe dirigente da operarsi in un contesto istituzionale differente dall’Umbria, dove forse alcuni aspiranti politici si sentono ormai soffocati dal peso di anni di governo regionale monocolore. Sinceramente me la sento di invitare costoro a battersi “in casa”, sia per Terni che per se stessi. A VT ci considerano ancor meno dei perugini e non hanno affatto gradito che questo comitato abbia ipotizzato, o “autoproposto”, la cittò dell’acciaio come ipotetico capoluogo della macroprovincia TR-VT-RI, rivolgendo piuttosto l’attenzione a quell’area che da Orvieto arriva a Capalbio. A Rieti ormai sono piuttosto diffusi i malumori per la stessa appartenenza alla Regione Lazio.
    Con tutto il rispetto per il comitato e per i firmatari per l’indizione del referendum consultivo, auspico un sostanziale ritorno sulla terra ed una crescita, in senso qualitativo, del relativo dibattito pubblico. Scusandomi x la lungaggine, saluto tutti i lettori del forum.

    • Alessandro

      Quoto in toto Massimo .. e ci sarebbe molto altro da scrivere ancora. Figurarsi .. a Viterbo nemmeno a caccia a casa loro ci vogliono..

  • Forza Fere

    Io continuo ad appoggiare la secessione dai Perugini!

    • Adele

      Secondo me l’Umbria non equivale solo ai “perugini”… E’ tanto altro…Per fortuna!