Comune di Terni: ”Da studio Cna siamo virtuosi in fiscalità, spese e investimenti”

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libero-paci-vice-sindaco-terniIl centro studi Sintesi, per conto della Cna dell’Umbria, ha condotto una indagine sulla fiscalità locale nei 18 principali comuni dell’Umbria le cui risultanze sono state rese note in questi giorni. Lo studio è bastato su dati ufficiali ed esamina diverse voci di bilancio relative alle entrate e alla spesa con particolare riguardo alle politiche tributarie. Ed i risultati lasciano particolarmente soddisfatta l’Amministrazione comunale di Terni. “Da una lettura delle tabelle e delle schede – dichiara il vicesindaco con delega al Bilancio Libero Paci – si evidenziano dati particolarmente significativi che riguardano il comune di Terni e che collocano la nostra amministrazione fra le più virtuose in materia di riduzione della spesa corrente, di contenimento della pressione tributaria, di mantenimento delle politiche di investimento”.

Il dato che più sta a cuore a Palazzo Spada è quello relativo alla pressione tributaria che vede Terni all’ultimo posto della graduatoria con 457 euro procapite a fronte del comune di Città Della Pieve primo in graduatoria con 827 euro procapite di entrate tributarie e del comune di Perugia con 732 euro.

Il Comune di Terni, spiega una nota di Palazzo Spada, “in questi anni ha contenuto il livello dei tributi nonostante la forte riduzione dei trasferimenti statali che vede Terni a quota 262 euro procapite, con Orvieto a quota 359 euro procapite e Perugia a 292 euro. Il gettito tributario contenuto unitamente al blocco delle tariffe dei servizi e ai tagli ai trasferimenti sono stati gestiti con scelte di riduzione della spesa corrente con un meno 5,9% su base annua, e un taglio di 20 milioni in quattro anni. Dallo studio risulta infatti che Terni è nella parte bassa della graduatoria con una spesa corrente pari a 910 euro per abitante con Perugia che evidenzia una spesa corrente procapite di 1.216 euro”.

Per quanto riguarda le spese del personale “nonostante una ulteriore riduzione nel 2013 sul 2012 pari al 2,8%, e una riduzione di 6 milioni in quattro anni, il comune di Terni si colloca in testa alla graduatoria unitamente a Peurgia e Orvieto con 299 euro per abitante, in ragione della quantità dei servizi erogati, ma di contro va notato che per quanto riguarda l’acquisto di servizi all’esterno Terni registra un meno 3,5% su base annua con la totalità dei comuni presi in esame che evidenzia un incremento dei costi”.

L’apposita graduatoria delle spese per l’acquisto di prestazioni di servizio all’esterno vede Terni al penultimo posto con 352 euro per abitante con Perugia al primo posto con 729 euro. “Si può concludere – aggiunge Paci – che a parità di costo per il personale il nostro comune garantisce i servizi con una spesa procapite inferiore del 50% per quanto riguarda l’acquisto di prestazioni all’esterno. In un quadro di politiche di contenimento, di riduzioni e risparmi, il comune di Terni si caratterizza in modo netto per il mantenimento di livelli elevati di investimento. Infatti nella graduatoria del Centro Studi “Sintesi” Terni si colloca saldamente al primo posto per spese per opere pubbliche con 787 euro per abitante da confrontare con i 616 euro di Perugia, i 174 euro di Foligno e gli 89 euro procapite di Spoleto”.

Per il sindaco Leopoldo Di Girolamo “i dati contenuti nel puntuale studio condotto da Sintesi e Cna dell’Umbria evidenziano e confortano quanto da noi affermato nel corso di questo mandato. Dati che costituiscono una ulteriore conferma di studi e graduatorie nazionali che vedono il nostro comune ai primi posti per riduzione della spesa corrente e mantenimento di elevati livelli di investimento, con un peso della fiscalità locale nella fascia più bassa. Le politiche di bilancio che hanno caratterizzato questa amministrazione, in un quadro di straordinaria difficoltà, hanno prodotto risultati importanti, oggi ulteriormente certificati”.

“Le politiche e le scelte di questi anni – conclude Di Girolamo – ci hanno consentito di gestire le forti criticità di bilancio e la pesante riduzione delle risorse, garantendo servizi di qualità ai cittadini senza gravare sulle famiglie e sulle imprese. Sin dal 2009 abbiamo compiuto una scelta di responsabilità puntando su una linea di rigore nella spesa corrente per tenere alta, nonostante le rigidità del patto di stabilità, la spesa in conto capitale con 125 milioni di euro di investimenti, dando una risposta, seppur parziale, alle tante necessità della città”.

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