Corruzione per autorizzazioni lavori edili in provincia di Terni: sette persone rinviate a giudizio

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Corruzione per avere autorizzazioni per lavori edili al convento delle Orsoline e della chiesa di San Francesco di Calvi, di porta Ternana a Narni e del museo delle Armi di Terni. Con questa accusa oggi il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Terni ha rinviato a giudizio sette persone.

Si tratta degli sviluppi di un’inchiesta del 2008 che ha toccato la Soprintendenza ai beni culturali dell’Umbria. Tra loro figurano infatti tre dipendenti (al momento dell’avvio dell’indagine) della Soprintendenza stessa (due di stanza a Perugia ed una ad Orvieto), oltre a quattro titolari o dipendenti di imprese edili romane che, secondo l’accusa, avrebbero pagato i funzionari in cambio di favori nei controlli di qualità dei lavori di ristrutturazione in alcuni siti posti sotto vincolo. Un’ottava persona, dipendente di una ditta romana, che aveva chiesto di essere processata con il rito abbreviato, è stata invece condannata dal giudice a un anno di reclusione.

Nel corso di una perquisizione compiuta nel luglio 2008 dalla guardia di finanza di Terni nella cassaforte della sede romana di una delle aziende coinvolte erano stati trovati circa 250 mila euro in contanti, già suddivisi in fascette con su scritti i diversi destinatari. Dai 25 mila ai 30 mila euro le somme che secondo l’accusa sarebbero state corrisposte a ciascun funzionario, che avrebbe inoltre ricevuto anche pacchi di Natale, buoni benzina e regali di vario genere.

Il processo inizierà a luglio.

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