Crisi Novelli: accordo tra sindacati e nuova dirigenza su stipendi arretrati, sciopero scongiurato

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Al momento non ci sarà una nuova mobilitazione dei lavoratori del gruppo Novelli: sindacati e nuova dirigenza hanno trovato un accordo su uno dei problemi più gravosi dell’intera vicenda: gli stipendi arretrati dei lavoratori.

Ieri, nell’incontro tenutosi presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma tra sindacati di categoria (Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil e Filcams Cgil Umbria) e il nuovo presidente della società, Alessandro Musaio, accompagnato dall’amministratore delegato Alberto Alfieri e Gianni Tarozzi (nominati recentemente dallo stesso Musaio nel nuovo board societario), si è raggiunto un accordo temporaneo che scongiura nuove mobilitazioni, che i sindacati avevano annunciato come durissime qualora non fossero stati pagati gli stipendi arretrati.

Durante il summit le sigle sindacali hanno ribadito come l’azienda sia sopravvissuta fino ad oggi grazie al senso di responsabilità dei lavoratori che allo stesso tempo ha permesso di continuare a garantire i servizi a scuole ed ospedali. Dall’altra parte, il nuovo consiglio d’amministrazione ha riferito come la procedura di ripiano dell’azienda sia più difficile del previsto, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione di un nuovo piano industriale che dia fiducia agli istituti di credito sbloccando l’erogazione di crediti verso l’azienda, necessari per il pagamento degli stipendi. Allo stesso tempo, il nuovo board si impegnerà al massimo per riuscire a risolvere in tempi brevi la situazione di crisi in cui versa l’azienda e nell’attesa, Musaio ha promesso un “anticipo” di circa 800 euro sugli arretrati a tutti i lavoratori.

I sindacati, dal canto loro, hanno accolto le richieste della nuova dirigenza vista la situazione complessa che si trova ad affrontare. Al momento, quindi, fiducia al nuovo board sperando che in tempi brevi la situazione possa tornare alla normalità. Una fiducia a tempo, però, che non scongiura in maniera definitiva il ricorso a nuove forme di mobilitazione nel prossimo futuro da parte di sindacati e lavoratori.

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