Dalla regione Umbria stanziati 3 milioni di euro per aiutare le famiglie

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La Regione Umbria, su iniziativa dell’assessorato alla salute, alla coesione sociale e al Welfare, ha stanziato 3 milioni di euro, provenienti da risorse europee, per promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro di persone che hanno la necessità di coniugare il proprio diritto all’occupazione con esigenze di cura familiare.

L’intervento – viene spiegato dall’Assessorato – è denominato “Family help” ed è finalizzato a favorire la partecipazione al mondo del lavoro, tramite un’azione volta ad alleggerire il carico di cura del contesto familiare, che grava soprattutto sulle donne, in particolare laddove siano presenti anziani non autosufficienti, minori, persone disabili o comunque bisognose di aiuto. Nello specifico, è prevista l’assegnazione di un contributo massimo di 800 euro, come rimborso delle spese sostenute per la retribuzione di prestazioni o servizi integrativi flessibili (ad esempio attività di supporto a bambini e ragazzi come accompagnamento a scuola o nelle attività extra-scolastiche, espletamento di attività domestiche, accompagnamento di anziani, minori, disabili, o persone in difficoltà), erogati da un prestatore di lavoro a domicilio e acquisibili nel rispetto della normativa in materia di occupazione.

Il bando per accedere alla misura è stato predisposto dalla Regione Umbria e pubblicato il 15 gennaio scorso dai Comuni capofila delle dodici zone sociali del territorio regionale. L’avviso è rivolto a soggetti titolari di un contratto di lavoro, iscritti a corsi di formazione o qualificazione professionale, che svolgano un lavoro autonomo, un tirocinio extracurriculare o pratica professionale, oppure a persone con parenti o affini in linea diretta, all’interno o meno dello stesso nucleo familiare, per cui si renda necessaria la cura. In tutti i casi, l’Isee di chi richiede il contributo non deve essere superiore a 25mila euro. Il bando scadrà il 2 marzo prossimo, le domande vanno presentate direttamente ai Comuni capofila.

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