Epifani a Terni: ”Evitare che Ast sia indebolita da vicende proprietarie, azione Governo necessaria”

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Guglielmo EpifaniIl segretario del Pd Guglielmo Epifani questa mattina ha partecipato, a Terni, ad un’assemblea indetta dai sindacati provinciali per discutere della vendita dell’Ast da parte della multinazionale Outokumpu e degli ultimi preoccupanti sviluppi delle trattative. L’ex segretario della Cgil ha sostenuto: “Bisogna evitare che le travagliate vicende proprietarie dell’Ast finiscano per indebolire le prospettive e il futuro del sito ternano”. Per Epifani bisogna lavorare per una proroga nella vendita, ma questa proroga non deve essere “né troppo breve né troppo lunga, perché altrimenti corriamo il rischio di vedere compromessi una serie di investimenti e posizioni”. E’ quindi necessario “come in passato, un ruolo attivo e decisivo del Governo nazionale. La sede non può essere che quella nazionale”.

Per Epifani il Governo si deve occupare “con particolare attenzione” della siderurgia italiana, dall’Ast, all’Ilva, alla Lucchini. Quella siderurgica, ha infatti sostenuto il segretario del Pd, “è forse oggi la crisi industriale più profonda, perché in realtà è una grande infrastruttura di base che serve a tutta l’industria italiana. Questo – ha aggiunto – è un tipo di industria che non possiamo lasciare”.

“Per quanto riguarda il Pd – ha sostenuto Epifani – siamo impegnati perché questa industria abbia un futuro e chiediamo al Governo di intervenire con tutti gli strumenti di cui può disporre sia per una pressione a livello europeo, sia per un intervento a livello nazionale”.

In merito all’ipotesi di nazionalizzazione dei siti, secondo il segretario del Pd “non dobbiamo escludere nessun tipo di intervento, che va preso anche in accordo con l’Unione Europea”. All’Ue bisogna ribadire, ha affermato Epifani “che il nostro interesse strategico è difendere in Italia queste produzioni. Io penso, per i primi segnali che ho visto da parte del Governo, che questa consapevolezza ci sia”.

A proposito della grave situazione dell’Ilva, Epifani ha affermato che lo stabilimento di Taranto “non si può fermare, perché se si ferma quello stabilimento, a cascata, abbiamo conseguenze negative per il grosso degli impianti siderurgici in Italia”. Il segretario del Pd ha ricordato che “la Corte costituzionale, con grande saggezza, ha stabilito che non c’è gerarchia tra diritto all’occupazione e diritto alla salute, perché sono entrambi diritti primari. Io mi permetto anche di aggiungere che non ho mai visto in Italia chiudere uno stabilimento e dal giorno dopo cominciare a bonificare l’area, ma ho visto sempre il contrario. Per questo – ha concluso Epifani – bisogna continuare a produrre a Taranto, anche e soprattutto per continuare a investire nel risanamento ambientale, quello che la proprietà non ha fatto”.

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  • pedro

    Bisognerebbe informare Epifani ( ed anche Di Girolamo) che i comitati centrali della CCCP o i Colcos dell’ex Unione Sovietica non ci sono più , e che le industrie di stato sono morte in Europa da almeno due decenni .
    Vadano a studiare un pò di economia per aggiornarsi , le loro ricette sono patetiche