Il Pdl di Terni sostiene il referendum sulla magistratura promosso dai Radicali

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referendum urneIl Popolo della Libertà di Terni sostiene la raccolta firme per il referendum di iniziativa dei Radicali di Marco Pannella. In un comunicato vengono spiegate le ragioni: “Come Pdl evidenziamo la totale condivisione dell’intero partito all’iniziativa referendaria relativa ai quesiti referendari  in materia di responsabilità civile e separazione delle carriere dei magistrati e di custodia cautelare, che rispondono battaglie che il centro-destra ha sempre condotto a favore di una giustizia non faziosa né arbitraria che, tutelando la società nel dominio imparziale della legge, rispetti comunque la sacralità della persona umana”.

La segreteria  provinciale Pdl ha suddiviso la propria analisi in tre punti:

1) per la responsabilità civile dei magistrati. Scrive il Pdl: “Ricordiamo che il referendum già proposto nel 1987 da socialisti, liberali e radicali, pur avendo registrato una netta maggioranza dei cittadini a favore della responsabilità civile, è stato di fatto successivamente disatteso. Anche nella passata legislatura il Pdl ha provato ad introdurre l’argomento nella nostra legislazione, ma è stato bloccato in Parlamento. Adesso riproviamo attraverso la mobilitazione popolare”.

2) contro l’abuso della custodia cautelare. “In un Paese che si fonda su una Costituzione che sancisce la presunzione d’innocenza fino all’ultimo grado di giudizio – spiega il Pdl – non condividiamo l’idea che presunti innocenti, ancorché indagati, possano essere incarcerati se non per gravi motivi di sicurezza. In un sistema carcerario ampiamente al di sotto della decenza la maggioranza dei detenuti sono in attesa di giudizio, e cioè presuntivamente innocenti, tant’è che molti di essi sono assolti nei vari gradi di giudizio che devono sostenere, dopo aver subito una intollerabile privazione della libertà. Lo strumento continua ad essere utilizzato spesso al di là dei tre presupposti che lo legittimano (pericolo di fuga, di reiterazione del reato, di inquinamento delle prove). Limitarlo è un dovere per restituire il nostro Stato al novero di quelli degni di essere definiti di diritto”.

3) Per la separazione della carriere dei magistrati tra pm e giudici. Per il Pdl ternano “si tratta di una regola scontata in gran parte dei paesi liberi, sulla quale si fonda la doverosa eguaglianza tra difesa ed accusa nel processo”.

Nel comunicato viene infine spiegato che “lo spirito complessivo di questi referendum punta a restituire alla sovranità popolare il primato su una giustizia che deve essere amministrata, come si legge nei tribunali, in nome del popolo, e di indirizzare tale primato a sostegno di elementare garanzie di libertà per i cittadini. Laddove non arriva la politica, bloccata dall’onnipotenza anche mediatica del giustizialismo militante, arrivi il popolo con le sue firme ed i suoi voti. Con questo nostro impegno – si conclude il comunicato – diretto al sostegno noi vogliamo metterlo nelle condizioni di farlo”.

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