Inceneritore Terni BioMassa, comune vuole attendere lo studio epidemiologico, udienza Tar rinviata

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A palazzo Spada si vuole attendere l’esito dello studio epidemiologico disposto dalla Regione Umbria. Per questo motivo questa mattina ha chiesto e ottenuto il rinvio dell’udienza prevista presso il Tar dell’Umbria, per discutere del ricorso presentato dal comune stesso contro l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Regione a favore dell’inceneritore Terni Biomassa.

Per palazzo Spada lo studio epidemiologico, già al centro di diverse polemiche, potrebbe rafforzare la propria tesi, e proprio per questo hanno richiesto il rinvio dell’udienza.

Reazione immediata da parte del Movimento 5 stelle che tramite le parole del capogruppo a Palazzo Spada Thomas De Luca giudica il rinvio “incomprensibile, grottesco a tratti drammatico.”

“Se Comune e Regione – prosegue polemico De Luca – sapevano che il ricorso al TAR era strettamente subordinato alla conclusione dell’indagine epidemiologica che cosa hanno fatto in questi 8 mesi oltre ad imbandire tavoli e promuovere improbabili strumenti come l’area di crisi ambientale complessa?”

“Del contenuto del ricorso purtroppo non abbiamo contezza, ci è stata sempre negata la visione. Certe però sono le contraddizioni tra gli ultimi sviluppi e le dichiarazioni del Sindaco in questi mesi, una versione che non collima con il rinvio” sottolinea il pentastellato.

“Lo studio epidemiologico – fa poi notare De Luca – assomiglia sempre di più al Godot di Samuel Beckett, fantomatico personaggio del teatro dell’assurdo. Un paradosso in termini sul nulla cosmico fatto in questi mesi sull’emergenza ambientale e sanitaria della città.”

“Dimostrare il nesso causale tra l’eccesso di patologie e le emissioni di Ternibiomassa, in una città in cui i residenti sono esposti a livelli di nichel superiori al limite di legge e cromo esavalente nell’aria urbana è una follia.”

“Anche perché – conclude il capogruppo – qualcuno potrebbe giustamente provare a sollevare obiezioni sul colpevole silenzio delle istituzioni in merito agli scioccanti valori dei metalli pesanti nel centro città.”

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