Lago di Piediluco, l’assessore regionale Rometti: ”Accelerare il recupero ambientale”

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Per risolvere i problemi di inquinamento del lago di Piediluco, la Regione Umbria ha fatto la sua parte, ora tocca al Lazio. E’ questo, in sintesi, ciò che si può leggere in controluce nelle dichiarazioni dell’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti, che oggi a Roma, nella sede dell’Autorità di Bacino, ha incontrato l’assessore all’ambiente della Regione Lazio, Marco Mattei. L’incontro, a cui era presente il Segretario dell’Autorità di Bacino Giorgio Cesari, era stato sollecitato dallo stesso Rometti per fare il punto sullo stato di attuazione delle misure previste dal Piano stralcio del Lago di Piediluco da parte delle altre Regioni.

Rometti ha espresso “soddisfazione” per l’esito dell’incontro ed ha quindi spiegato che “la Regione Umbria ha compiutamente attuato le misure e gli interventi di sua competenza finalizzati alla salvaguardia del lago ed al raggiungimento degli obiettivi di Piano. L’Umbria – ha ricordato – è già intervenuta, in collaborazione con gli ATI, sul comparto civile, finanziando con risorse del proprio bilancio gli impianti di depurazione superiori a 2000 abitanti, tra cui lo stesso Piediluco, Norcia, Cascia ed i principali comuni della Valnerina. E’ stata inoltre attivata la sperimentazione sugli allevamenti ittiogenici per mitigarne l’impatto sulle acque del lago. La sperimentazione del comparto, costantemente monitorata dalle Province e dall’Arpa, permetterà di individuare eventuali azioni e aggiustamenti che possano concorrere ad una piena efficacia e compatibilità delle misure finora adottate con gli obiettivi di Piano”.

“Nel corso del prossimo incontro all’Autorità di Bacino – ha poi annunciato l’assessore – la Regione Lazio, sul cui territorio ricade una parte significativa del bacino idrografico di Piediluco, si è resa disponibile a presentare il quadro delle azioni attuate, così da poter operare una ricognizione congiunta ed una valutazione d’insieme di quanto finora realizzato”. Rometti, pur invitando così, in modo diplomatico, il Lazio a fare la propria parte, non si chiama però fuori: “L’obiettivo che ci siamo posti come Umbria è di arrivare al più presto ad una revisione del Piano stralcio, funzionale ad un miglioramento delle condizioni del Lago di Piediluco che ha una rilevanza, non solo economica, nell’ambito del territorio regionale”. Con tale revisione la volontà è quella di dare il via ad “una fase due che ci consenta di accelerare verso il totale e definitivo recupero ambientale di questo Bacino”.

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  • A parte le solite frasi propagandistiche ecco come stanno le cose secondo goletta dei laghi…
    L’eutrofizzazione, infatti, da anni è una delle maggiori minacce per il lago di Piediluco. La causa principale è il carico di nutrienti provenienti dai numerosi impianti di troticolture presenti nell’Alta Valnerina e che arrivano al lago attraverso il canale del Medio Nera.
    “Anche quest’anno a Piediluco la situazione non cambia – dichiara Alessandra Paciotto, presidente di Legambiente Umbria – ancora non si è intervenuti in modo efficace sui carichi inquinanti per renderli compatibili con le capacità di autodepurazione del lago. In mancanza di interventi di abbattimento e contenimento dei carichi inquinanti la situazione rimane grave, con il rischio di compromettere irreversibilmente la vita acquatica. E questo è un problema non solo per la perdita di biodiversità, ma anche per tutta l’economia locale, a cominciare dalla pesca professionale che andrebbe invece rilanciata incentivando l’ingresso di giovani pescatori e per il turismo che deve essere ripensato per portare benefici diffusi a tutti gli operatori” 

    • Anonimo

      Nella prima frase di questo articolo c’è già il link alla notizia relativa al rapporto di Legambiente, basta cliccare sulla frase in rosso. Riportiamo anche qui il link: https://www.ternioggi.it/inquinamento-nel-lago-di-piediluco-legambiente-la-situazione-rimane-grave