Liberati: “Amianto in stabilimenti Ast, ecco le prove. Connivenze e menzogne da 24 anni”

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Andrea_LiberatiAmianto ancora presente negli stabilimenti Ast: a lanciare l’allarme nel gennaio scorso era stato il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, parlando di un retroscena sulla vertenza del 2014 quando, secondo lui, i sindacati si opposero all’applicazione dello scivolo per 300 operai. Ne era nata una diatriba con gli stessi sindacati e a febbraio lo stesso esponente pentastellato aveva diffuso alcune foto. Oggi annuncia di aver avuto le prove della presenza di amianto direttamente dalla Usl 2 Umbria.

Nel documento ricevuto dal consigliere regionale c’è una lista di interventi di rimozione dell’amianto effettuati a partire dal 1992 e gli ultimi due sono stati realizzati a metà 2014.

Il comunicato di Andrea Liberati:

“Mentre si fanno ogni giorno più assordanti i silenzi di politica, sindacato e società civile in merito alla corruzione in seno -e contro- la Thyssen di Terni, proseguiamo anche oggi le nostre operazioni-verità: restiamo dentro quello Stato nello Stato che è appunto l’acciaieria AST-TK.

Sebbene in ritardo di ben quattro mesi e mezzo rispetto alle nostre richieste, ASL 2 ci ha infatti trasmesso i Piani di bonifica amianto riguardanti il polo siderurgico. Si tratta di documenti ufficiali che rendiamo doverosamente pubblici.

Cosa dicono queste carte? Che l’amianto in Thyssen non è certo sparito nel 1992! Eppure nel sito di Terni i relativi benefici previdenziali sono stati riconosciuti soltanto fino a quell’anno, mentre in quello di Torino -per fare un solo esempio- fino a fine 2003.

Come M5S, assicuriamo sin d’ora i lavoratori di AST-TK che certe provinciali connivenze, convenienze e omissioni ricadranno stavolta su altri. Queste menzogne perdurano ormai da ben 24 anni, favorendo non si sa quali carriere, ma oggi è la stessa ASL ad attestare che l’amianto in AST-TK è largamente presente comunque fino al 2014, fatto peraltro notorio, già annunciato mesi fa tramite nostre testimonianze anche fotografiche.

Amareggia infine che non pochi giudici fermino regolarmente al 1992 le lancette dell’amianto in AST-TK, senza disporre una CTU definitiva sullo stabilimento: la legge è uguale per tutti o no? La previdenza degli operai merita la stessa attenzione di quella dei poteri dello Stato o no?

Concludiamo allora con le parole dell’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, intervenuto al riguardo nel febbraio scorso unitamente al dott. Nicolò Francesconi, rappresentante regionale ONA: “Il diritto ai benefici amianto non può essere una speciale concessione del feudatario. Invochiamo l’applicazione del principio di eguaglianza: la discriminazione di cui sono vittime i lavoratori umbri è inaccettabile e il beneficio amianto deve essere anche a loro riconosciuto almeno fino al 02.10.03, anche perché è un risarcimento per l’esposizione a un minerale killer che è dannoso per la salute umana. E, anche chi non si ammala di tumore, comunque vive in media 7 anni in meno”.

Vogliamo lealtà. Vogliamo onestà: affermare questi valori a garanzia di tutti è l’impegno del M5S. Che quotidianamente continua a ogni livello assieme a cittadini e lavoratori”.

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  • No tumori

    La connivenza dei sindacati con la Tk-Ast e’ vergognosa.
    La cosa piu’ assurda e’ la capacita’ da parte dell’Ast di risultare come parte lesa.
    Ha inquinato un’intera conca(metalli pesanti alle stelle, falde acquifere inquinate e discarica Valle) e ora risulta parte lesa nel processo sulla corruzione e sulla truffa.
    Non ci sono parole!