Lite tra prostitute rumene che degenera in rapina: due giovani arrestate un ternano denunciato

0

Guerra tra lucciole che finisce con botte, una  messa in scena, una rapina, due arresti e una denuncia. La Volante era stata chiamata poco dopo la mezzanotte, perché in via Lungonera delle prostitute stavano litigando; agli agenti era apparso subito chiaro che all’origine della lite ci fosse una rivendicazione del “posto di lavoro”. Una prostituta rumena di 19 anni aveva dichiarato di essere stata malmenata da due sue connazionali di 22 e 24 anni, gli agenti avevano invitato le parti a sporgere denuncia e, una volta sedata la lite, le tre si erano allontanate.

Alle 1.30, invece, viene richiesto di nuovo l’intervento della Volante, questa volta in Viale Trento, proprio dalla ragazza che aveva precedentemente dichiarato di essere stata picchiata: questa volta dichiara di essere stata rapinata, sempre dalle due con l’aiuto di un uomo, un ternano, che dopo averla accompagnata in Viale Trento, con la scusa di prendere il portafoglio dal bagagliaio, era sceso dall’auto, mentre le due donne la tiravano fuori dalla vettura, la picchiavano, la rapinavano e salivano nell’auto dell’uomo, allontanandosi con lui. Sul posto gli agenti, oltre a costatare che la ragazza mostra delle contusioni, trovano la borsa di una delle due assalitrici, contenente, oltre a dei profilattici, il documento di identità.

Nel frattempo, le due rumene, arrivano a piedi in questura per sporgere denuncia contro la loro connazionale che a loro dire, le ha picchiate e rapinate, mentre gli agenti riescono a risalire al proprietario dell’auto: un ternano di 34 anni, noto frequentatore di prostitute. Dagli accertamenti, e dalle dichiarazione rese dalle parti, si arriva a definire il quadro della situazione: le due rumene, con la complicità dell’uomo, avevano aggredito e rapinato la 19enne, simulando poi l’aggressione.

Il ternano è stato denunciato per concorso in rapina, le due donne, invece, sono state arrestate, in quanto senza fissa dimora e con pericolo di fuga ed accompagnate in carcere.

CONDIVIDI