Marini risponde ad appello ricercatori Isrim: ”Individuare percorso per non disperdere patrimonio”

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catiuscia-mariniLa presidente della regione dell’Umbria, Catiuscia Marini, risponde all’appello dei ricercatori dell’Isrim (qui l’articolo del loro appello). Lo fa in una nota in cui assicura il risanamento ma al tempo stesso sembra velatamente indicare la volontà di privatizzare l’istituto di ricerca di Terni.

“L’appello dei ricercatori dell’Isrim coglie la nostra sensibilità e ci impone un ulteriore impegno” afferma Marini che aggiunge: “Sui temi della ricerca e dell’innovazione, la Regione Umbria pone un’attenzione particolare, come dimostrano numerosi atti anche di queste settimane. La stessa programmazione dei fondi strutturali 2014/2020 va nella stessa direzione”.

“Non può che restare fermo, però che ogni attività gestita direttamente o comunque con il sostegno del denaro pubblico debba rispondere in modo imprescindibile a criteri di sostenibilità economica. Tanto più oggi, in un regime di fortissimo restringimento delle risorse pubbliche e di ‘spending review’. Sarà mia cura, a proposito della situazione Isrim – conclude la presidente – assicurare che, oltre alla non più procrastinabile azione di risanamento, possa essere assicurata un’iniziativa parallela volta all’individuazione di un percorso che non disperda un patrimonio di conoscenze e di professionalità”.

Se per la regione alle prese con la spending review l’Isrim viene giudicato “economicamente insostenibile”, par di capire che l’unico percorso intenso da Marini sia quello della completa privatizzazione dell’Istituto che oggi è invece per il 70% pubblico.

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