Marocchino suicida nel carcere di Terni, Vinciarelli (Pd): ”Occuparsi del sovraffollamento”

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marco-vinciarelli-consigliere-comunale-terni“La notizia del suicidio di un detenuto nella casa circondariale di Terni non può lasciarci indifferenti”. Lo afferma in una nota il consigliere comunale del Pd, Marco Vinciarelli, a seguito del suicidio di questa mattina di un detenuto marocchino nel carcere di Terni (qui l’articolo).

“Questo episodio – scrive Vinciarelli – riporta ancor più l’attenzione sul problema del sovraffollamento e delle condizioni di vita nelle carceri italiane; un problema sempre più drammatico tanto che qualche giorno fa la Corte Europea dei diritti dell’uomo ha dichiarato che il nostro paese sottopone i suoi detenuti a un trattamento ‘inumano e degradante’. Sebbene la situazione del carcere di Terni, nel corso delle audizioni in commissione, sia stata definita non esplosiva, il numero di detenuti è decisamente superiore alla capienza tollerabile con una conseguente carenza di spazi ed una sempre maggiore promiscuità tra detenuti anche di diverse etnie o che dovrebbero essere tenuti separati e che il più delle volte sono in custodia cautelare”.

“A questo – continua il consigliere – si deve aggiungere la sempre maggiore difficoltà a garantire sufficienti attività trattamentali dei detenuti in particolare quelle lavorative, di formazione oltre che sportive e scolastiche a causa della sempre più grave mancanza di risorse”.

“Circa un mese fa – ricorda Vinciarelli – il Consiglio comunale aveva votato all’unanimità un atto di indirizzo della II commissione con cui si esprimeva la preoccupazione per l’apertura del nuovo padiglione in mancanza di un’adeguata dotazione di personale di polizia penitenziaria già in numero insufficiente. Ritengo che il Consiglio comunale di Terni, anche attraverso la commissione competente debba tornare quanto prima ad occuparsi delle problematiche della casa circondariale di Terni anche prevedendo un sopralluogo e verificare a che punto sia l’iter per la selezione del Garante dei detenuti da parte della Regione”.

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