Melasecche: ”Di Girolamo come Schettino. Recuperi lucidità altrimenti ci porta al naufragio”

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Il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo si comporta come il capitano della nave Concordia, Francesco Schettino. Il paragone lo avanza il consigliere comunale Udc, Enrico Melasecche, commentando le dichiarazioni del primo cittadino sull’approvazione del bilancio 2012 (www.ternioggi.itil-sindaco-di-girolamo-significativa-compattezza-della-maggioranza-ora-andiamo-avanti). Per Melasecche il sindaco non si rende conto della gravità della situazione ne degli errori commessi. Come Schettino, che dopo aver portato la nave ad impattare contro gli scogli continuava a manovrare minimizzando l’accaduto, anche Di Girolamo esterna soddisfazione per l’approvazione del bilancio senza però rendersi conto che a causa delle proprie responsabilità, i problemi della città sono ancora tutti lì.

“Anche il capitano della Concordia non si rendeva conto della drammaticità della situazione. Sperava che la fortuna lo aiutasse ma quando le situazioni presentano difficoltà obiettivamente pesanti occorre ben altro che tirare avanti, far finta che trentacinque atti di indirizzo con proposte serie e sensate non esistano per nulla” dice Melasecche che a proposito della votazione del bilancio afferma: “Di Girolamo ha vissuto due settimane di autentica passione, ha avuto anche una tremenda paura e, lo ammetta, ha anche perso in più di una occasione l’aplomb da passista che lo contraddistingue. Una parte dell’opposizione si è fatta carico, con coraggio e tenacia di svolgere un lavoro ai fianchi che lo ha messo in estrema difficoltà. Oggi brinda per scampato pericolo ma non si rende conto che, per colpa sua, i problemi rimangono tutti irrisolti”.

Melasecche commenta poi la votazione dell’emendamento con cui si chiedeva di dimezzare lo stipendio del direttore generale, Aldo Tarquini, dirigente più volte difeso dal primo cittadino. Per il consigliere Udc, Di Girolamo “Non ha voluto dare un segnale di rinnovamento e di morigeratezza, seguendo quanto dicono Monti e Bersani sul divieto delle consulente agli ex dipendenti. Ha voluto mantenere il cordone ombelicale con il Direttore Generale cui elargisce con munificenza 130.000 € fra indennità e previdenza dopo che lo stesso ha chiesto di andare in pensione e fruisce regolarmente di ottimo trattamento di pensione e liquidazione, oltre che dei diritti di progettazione su cui non siamo ancora riusciti ad avere i dati richiesti. Ha bisogno del suo conforto quotidiano? Il problema rimane tutto perché numerosi consiglieri di maggioranza avrebbero voluto votare il dimezzamento di quella somma, più che sufficiente per chi dice di avere passione ed amore per questa città, ma solo il mancato accoglimento della richiesta di voto segreto ha impedito a molti di usare le forbici”.

Il consigliere fa inoltre presente quello che per lui è un ulteriore spreco, da tempo denunciato (www.ternioggi.itmelasecche-e-fabrizi-atc-serve-solo-per-poltrone-comune-riprenda-la-gestione-dei-parcheggi), che il sindaco ha deciso di mantenere in essere: “Di Girolamo non ha voluto, facendo un appello accorato, accogliere il nostro atto di indirizzo che chiudeva la vergognosa situazione di ATC Parcheggi, una vera e propria sanguisuga a danno della città. Lo abbiamo dimostrato, numeri alla mano. Ma la maggioranza del consiglio, approvandolo, gli ha dato uno schiaffo sonoro che ricorderà per molti anni. Adesso vediamo cosa farà. Darà retta alle pressioni del compagno Sbarzella o all’atto di indirizzo cogente del Consiglio Comunale? Di certo lo incalzeremo da vicino perché non ci piace essere presi in giro e quando si tratta degli interessi della città nessuno può scherzare senza bruciarsi. Abbiamo proposto molte altre soluzioni, ragionevoli, ma ha preferito fare orecchie da mercante”.

Melasecche prevede quindi periodi difficili per il primo cittadino e la sua Giunta: “Il suo cammino è tutto in salita perché fare prove muscolari contro tutta la città porta sfortuna. Molti suoi elettori, stanchi dalle multe, delusi dall’aumento della TIA, resi rabbiosi dal tagli al sociale e dalle manovre che salvaguardano però gli amici della casta lo stanno abbandonando”.

Alla fine arriva quindi un monito per non fare la stessa fine della nave Concordia: “Non si illuda e non brindi con troppa allegria perché le prove cui la città è sottoposta e che lui non appare in grado di superare sono tante e presuppongono ben altra tempra: sanità, università, ripresa economica lontanissima, perdita di ruolo di Terni, polo chimico irrisolto nonostante altri brindisi fatti anzitempo alla Polymer con una certa sfrontatezza, Papigno abbandonata a se stessa, una macchina comunale che, a detta di molti consiglieri di maggioranza non può continuare ad essere governata come in questi tre anni. Ci auguriamo che recuperi alla svelta lucidità e consapevolezza, altrimenti il naufragio è annunciato”.

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