Melasecche e Baldassarre: ”Sindaco e amministratori devono pubblicare i propri redditi e patrimoni”

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Redditi e patrimoni degli amministratori devono essere pubblici, c’è una legge che lo impone. A ricordarlo al sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, sono i consiglieri di opposizione Enrico Melasecche e Antonio Baldassarre che sottolineano come questa normativa sia disattesa da Palazzo Spada.

In un’interrogazione scrivono che “la normativa nazionale prevede l’obbligo per tutti gli eletti di pubblicare i propri redditi e patrimoni oltre a quelli dei propri familiari diretti, come il coniuge ed i figli conviventi. Tale previsione legislativa ha l’obiettivo di introdurre criteri di trasparenza nella pubblica amministrazione in modo tale che ogni cittadino possa valutare, per quanto possibile, che eventuali arricchimenti siano solo il frutto lecito del proprio lavoro e del proprio impegno pubblico. Da anni si parla di questa prescrizione ma a Terni, ad oggi, tale prescrizione non sembra interessare più di tanto chi dovrebbe rispettarla e farla rispettare”.

I due consiglieri sottolineano come “la necessità di fare informazione corretta sta diventando una esigenza sempre più sentita dalla gente”. Melasecche e Baldassarre chiedono quindi al sindaco di “spiegare come mai dopo tre anni dal suo insediamento non abbia ancora ritenuto di fare rispettare tale obbligo di legge e lo invitano a provvedere al più presto in modo da riportare a trasparenza tale aspetto tutt’altro che secondario della vita democratica della città”.

A vincolare il sindaco alla pubblicazione della propria situazione patrimoniale e reddituale c’è anche un regolamento del partito a cui è iscritto. Da circa un anno il Partito Democratico ha infatti introdotto un Codice di responsabilità degli eletti e degli amministratori democratici ed è obbligatorio per tutti gli iscritti al Partito Democratico che ricoprono incarichi di governo ed altre cariche politiche elettive in amministrazioni ed enti pubblici, a livello centrale e locale. Tale codice impone la “Pubblicazione su Internet dei dati relativi alle attività professionali svolte, agli incarichi ricevuti, ai possibili conflitti di interesse, ai redditi e più specificamente al “bilancio dell’attività politica” (compensi per incarichi politici, costi connessi allo svolgimento dell’attività)”.

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