No Inceneritori: “Marini a Terni è inutile farsa, Regione ha già deciso di bruciare rifiuti”

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no inceneritoriMercoledì 11 maggio la presidente dell’Umbria Catiuscia Marini sarà a Terni per un Consiglio comunale straordinario nel quale sarà affrontata la situazione ambientale, oltre che quella dell’Ast. Per il Comitato No Inceneritori Terni si tratta di “un appuntamento inutile, con tratti farseschi” poiché “la Regione ha già deciso che una parte dei rifiuti urbani prodotti in Umbria verranno bruciati a Terni dall’inceneritore di Acea”.

Il comunicato del Comitato No Inceneritori Terni:

“Non ci sarà mobilitazione del NO INC in occasione del Consiglio Comunale a cui prenderà parte la Presidente Marini il prossimo mercoledì 11. Lo consideriamo infatti un appuntamento inutile per una serie di ragioni, con tratti farseschi per certi aspetti.

In prima battuta vale la pena ricordare, come già denunciato a gennaio 2016, che nei fatti la Regione Umbria ha già deciso che una parte dei rifiuti urbani prodotti in Umbria verranno bruciati a Terni dall’inceneritore di ACEA. Lo ha fatto non solo votando a favore del decreto attuativo dell’articolo 35 dello Sblocca Italia, quello proprio relativo ai rifiuti e che prevede, ma solo sulla carta, un nuovo inceneritore per 130mila tonnellate di rifiuti; lo ha votato dicendo che il ministero ha accettato l’ipotesi di produzione di CSS da mandare in Toscana.

tabella incenerimento rifiutiMa ha inoltre fatto la sua scelta trasmettendo al Ministero dell’Ambiente, a settembre 2015, una tabella con la previsione di trattamento dei rifiuti ipotizzando il raggiungimento del 68% di raccolta differenziata a livello regionale. E qui, confermando che fu una finta trattativa quella con il Ministero tanto decantata dalla Presidente Marini e dall’Assessore Cecchini, si ipotizzano 58.322 tonnellate per anno di CSS e un quantitativo tra 32.653 e 69.562 tonnellate per anno a incenerimento, come indica la tabella ripresa proprio dal documento regionale. Tanto combaciano perfettamente i numeri che ACEA, proprio nell’istanza ancora in Conferenza dei Servizi in cui chiede di bruciare la frazione secca residua dei rifiuti urbani(quella che esce dal trattamento dell’indifferenziato da cui viene eliminata la parte umida), indica un quantitativo di 30 mila tonnellate per anno. Almeno per cominciare, diremmo noi. Istanza su cui la Regione non ha annunciato alcun parere negativo, anzi in piena coerenza appunto con il documento di previsione appena citato. Che ne pensa il Sindaco di Terni? Come giudica lo “scherzetto” fatto dalla Regione?

A questo aggiungiamo che per l’ennesima volta il Consiglio Comunale non sarà aperto alla partecipazione dei cittadini, ma sarà un monologo a cui, ci domandiamo e domandiamo: perché dovremmo partecipare? Per fare le foche da circo come durante il Consiglio Comunale sull’Ambiente dell’anno scorso chiuso alla partecipazione un giorno prima? Ci fosse almeno la possibilità di un intervento per chiedere conto direttamente alla Presidente Marini delle decisioni prese e al Sindaco Di Girolamo, in quanto Presidente della Provoncia ma soprattutto dell’ATI 4 nonché azionista di maggioranza di ASM, se ha deciso cosa fare. Ha deciso ad esempio di puntare a livello impiantistico al massimo recupero di materia investendo nel nuovo impianto di trattamento di ASM, limitando così il conferimento in discarica? Ha deciso di esigere dai gestori della raccolta ASM e Cosp Tecnoservice, non mirabolanti quanti vuoti dati sulle percentuali di raccolta indifferenziata, quanto piuttosto i dati dei ricavi sulla parte di rifiuti riciclati? Perché si da il caso che l’unico modo esistente per sapere se una differenziata funziona bene è vedere quanto si guadagna dalla vendita del rifiuto differenziato e riciclato. Se depositerà in fase di Valutazione di Impatto Ambientale parere contrario alla richiesta di ACEA. E infine se ha deciso di consegnare definitivamente questo territorio nelle mani di Roma per tramite di ACEA, svendendo ASM anziché rilanciare una necessaria quanto possibile ed economicamente sostenibile gestione pubblica.

Qualche domanda, che avremo comunque modo di fare a breve”.

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