Ospedale di Terni, nuovi farmaci e ipertensione arteriosa, congresso medico di aggiornamento ricordando il prof. Giuseppe Schillaci

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Evidenze sperimentali sull’utilizzo di nuovi farmaci nella pratica clinica, complessità diagnostica e terapeutica del paziente internistico e relazione tra ipertensione arteriosa e rischio cardiovascolare.  Sono questi alcuni dei principali argomenti sui cui relatori di chiara fama nel campo della medicina interna si confronteranno sabato 16 dicembre (dalle ore 9) nel Palazzo comunale “Cesi” di Acquasparta, nell’ambito del congresso annuale della sezione tosco-umbra della Società Italiana di Medicina Interna.

Il congresso, organizzato dai dottori Giacomo Pucci e Carlo Mattioli, è  interamente dedicato alla memoria del prof. Giuseppe Schillaci, docente di medicina interna e ricercatore presso la sede di Terni dell’Università degli studi di Perugia e direttore della struttura complessa di Medicina Interna dell’Azienda ospedaliera di Terni, ad un anno dalla sua prematura scomparsa. Nel corso della giornata, infatti verranno ripercorse le principali tappe della carriera scientifica del prof. Schillaci, che lo hanno portato ad essere un punto di riferimento della Medicina Interna e dell’Ipertensione Arteriosa sul piano internazionale.

Nell’ultimo quinquennio, nel settore della Medicina Interna si è assistito all’avvento di nuove tecnologie ed approcci farmacologici per la diagnosi ed il trattamento di malattie ad elevata prevalenza come la fibrillazione atriale, il diabete mellito, la dislipidemia, l’ipertensione arteriosa e lo scompenso cardiaco. Forti del peso di robuste evidenze scientifiche, i nuovi trattamenti disponibili per tali patologie sono destinati a rivoluzionare la pratica clinica. In tale ottica, alle figure professionali del medico internista, del medico di medicina generale e del cardiologo è richiesto un continuo e dettagliato aggiornamento. Il congresso vuole fare il punto della situazione sulle evidenze sperimentali a supporto dell’utilizzo di nuovi farmaci nella pratica clinica e sull’ipertensione in relazione al rischio cardiovascolare, come il danno d’organo e la presenza di comorbidità. In tale ottica verranno ripercorse le principali tappe dello studio PIUMA, uno dei più importanti studi osservazionali nell’ipertensione arteriosa, che ha visto coinvolto il prof. Schillaci dagli albori della sua carriera scientifica fino al suo acme. Nelle sessioni conclusive verranno presentati argomenti e scenari clinici di frequente riscontro nella pratica clinica del medico internista, sempre più spesso chiamato a risolvere problemi clinici complessi dati dalla compresenza di molteplici co-morbidità ed interazioni farmacologiche.

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