Paip di Maratta, progetto edilizio naufraga: niente Decathlon e Pittarello. Melasecche: ”Presa in giro”

1

enrico melaseccheI negozi Decathlon e Pittarello, per il momento, non vedranno la luce nella città di Terni. E’ infatti miseramente naufragato il progetto della realizzazione del complesso edilizio, misto servizi-commerciale, nella zona Paip di Maratta, a cura della ditta appaltatrice Edilstart.

L’area, senza alcun bando di gara, era stato assegnata nell’allora 2009 dal Consiglio comunale alla Edilstart per la realizzazione, appunto, del complesso edilizio. Una struttura che avrebbe dovuto accogliere, tra l’altro, i due colossi del settore abbigliamento e accessori sportivi, Decathlon, e delle scarpe, Pittarello. Ora, a distanza di quattro anni, nella area preposta nulla è sorto e, anzi, sono scaduti i permessi comunali per la sua costruzione con la ditta Edilstart che dovrà pagare una penale. Ora la questione verrà esaminata dalla procura e dalla guardia di finanza di Terni.

La realizzazione di un complesso edilizio nell’area Paip, è stato sempre osteggiato dal consigliere comunale d’opposizione, Enrico Melasecche, soprattutto per le modalità con cui è stato affidato il bando per l’appalto. Il consigliere, però, dichiara in un comunicato, che non era contro la nascita di nuovi posti di lavoro, ma bensì contro l’utilizzo di quest’ultimi come scusa per poter far passare in secondo piano le modalità d’assegnazione del bando e i rapporti tra palazzo Spada ed Edilstart.

“Sia chiaro, una volta per tutte, se la Decathlon o la Pittarello avessero voluto insediarsi a Terni – dichiara Melasecche – avrebbero potuto farlo tranquillamente chiedendo loro direttamente al Comune quelle aree, presentando loro un progetto industriale serio e non, quello attuale che presenta Edilstart, impresa che soltanto costruisce ed affitta immobili, e fa da passacarte presentando in Comune progetti altrui, senza che nessuno se ne accorga! Le irregolarità su questa vicenda sono moltissime e risulta indiscutibile la volontà dell’amministrazione, quella Raffaelli ma anche di quella Di Girolamo, nel voler comunque testardamente favorire in tutto e per tutto i privati che si sono succeduti dietro quella sigla, basti pensare alla clausola inserita dopo il voto del Consiglio nella convenzione che prevede l’assenso della Giunta alla presentazione di una ulteriore variante urbanistica che trasforma da agricolo a edificabile di migliaia di metri quadrati di quell’area”.

“Perché allora il Comune – continua il consigliere – se voleva realmente creare posti di lavoro, ha voluto in tutti i modi far intermediare la Edilstart? A queste domande la saggezza popolare normalmente da risposte chiare ma dovrebbe essere la magistratura a scoprire ciò che un consigliere comunale ha dichiarato in decine e decine di documenti ufficiali ed interviste alla stampa, senza mai essere querelato per falso. Infatti continuare a prendere in giro le famiglie che hanno bisogno di posti di lavoro per i propri figli o le imprese che hanno bisogno di lavorare facendo balenare nuova occupazione, a condizione che si chiudano occhi, naso, orecchie e bocca su ‘porcherie’ amicali è, oltre che illegale, anche e soprattutto eticamente riprovevole ed il Pd dovrà pur darsi e dare delle risposte alla città”.

Ieri “il dottor Fattore (dirigente ufficio Urbanistica, Edilizia Comune di Terni) – prosegue Melasecche – di fronte ad una mia ennesima lettera di sollecito, si decide a fare il proprio dovere ed allora scoppia il caso, perché ammette esattamente il contrario di ciò che l’assessore Piermatti aveva viceversa, peraltro con sussiego, dichiarato pochi giorni fa. E cioè che i lavori erano iniziati regolarmente entro i termini legali, che tutto era a posto, mentre l’erba era alta, una delle due aree non era neanche recintata, ed i ‘plinti’ realizzati erano dei volgarissimi capisaldi posti in opera per far finta che tutto fosse a posto. La sfacciataggine dell’assessore era giunta al punto di invitarmi a rivolgermi alla magistratura, quando era lo stesso direttore generale che da mesi aveva inviato alla Procura della Repubblica la mia interrogazione in cui mettevo, nero su bianco, l’intera vicenda”.

“Ritengo personalmente sbagliate le scelte fatte da questa come dalla precedente giunta di favorire l’insediamento di decine di nuovi centri commerciali al posto di investimenti manifatturieri che creano vera ricchezza e veri posti di lavoro, logiche in cui l’Urbanistica del Comune andava a braccetto con l’ex direttore della Confcommercio, arrestato in flagranza di reato. Se il centro muore, se si perdono centinaia di posti di lavoro con le medie e piccole attività che chiudono, se gli stessi centri commerciali insediati hanno licenziato decine, centinaia di dipendenti, per la riduzione del fatturato, che senso ha continuare a moltiplicare megastrutture commerciali se non quello di favorire tutto ciò che vi si accompagna, dalle progettazioni, ai lavori, alle poche assunzioni, spesso di favore solo per alimentare il clientelismo che impazza?”.

“Non solo, ma se l’ex presidente della Banca Popolare di Spoleto viene arrestato – conclude Melasecche – dopo che la Banca d’Italia lo aveva commissariato, solo il nostro Sindaco non si chiede chi siano i referenti odierni dietro Edilstart, nominati dal primo? Garantisce ancora lui questa operazione con quella altrettanto vergognosa di Villa Palma che sta crollando nonostante le sue assicurazioni e nonostante la follia di 50 mila nuovi metri cubi di edificato da costruire a Colle dell’Oro, con stecconi altri tre piani?”.

CONDIVIDI
  • Raga

    Solo i coglionazzi che reggono la giunta comunista di questa città potevano credere ( e tentare di far credere ) che qualcuno venisse ad investire in questa città oramai in declino,in cui l’attività più fiorente è il clientelismo , iil nepotismo e il ladrocinio delle risorse pubbliche