Per anni si finge avvocato e si fa pagare parcelle per 20 mila euro da un’amica: donna a processo per truffa

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Per anni ha ricevuto ingenti somme di denaro, complessivamente circa 20 mila euro, da un’amica che la credeva essere un avvocato e le aveva affidato pratiche legali. Peccato che la protagonista della vicenda, una signora 49enne di origini baresi ma da diverso tempo residente a Terni, non sia un legale: del suo nome nell’ordine degli avvocati non c’è mai stata traccia.

La truffata ha raccontato tutta la vicenda la settimana scorsa, come riportato dal Giornale dell’Umbria, durante l’udienza presieduta dal giudice Simona Tordelli ai danni dell’avvocato truffatrice. La donna ha riferito in aula che fin da quando ha conosciuto l’imputata, lei si è sempre spacciata per un avvocato. Era nata un’amicizia che è andata avanti per una decina d’anni, fino a quando la vittima non ha deciso di essere assistita dalla 49enne in alcune pratiche legali. Ad esempio, in un caso, la truffata alla morte del padre aveva chiesto di occuparsi della sua abitazione, di proprietà dell’Ater, in quanto era suo volere subentrare al genitore. La donna ha sempre riferito che ci avrebbe pensato lei e si è fatta pagare la relativa parcella. Risultato? Dopo poco tempo l’Ater è rientrata in possesso dell’abitazione e l’ha affidata ad altre persone.

La vicenda è andata avanti per diversi anni con la povera signora che continuava ad affidare pratiche legali e pagare le relative parcelle per poi non veder tutelati i propri interessi. Fino al 2010 quando la truffata, dopo aver collezionato numerosi insuccessi e dilapidato diversi euro, non ha deciso di essere seguita nelle pratiche da un’altra avvocatessa ternana. La sorpresa da parte nella signora, quando si è recata dal nuovo avvocato, è stata quella di venire a conoscenza che l’amica di vecchia data non era un avvocato, e che in tutti questi anni è stata solamente truffata e presa in giro. La 49enne non è nuova a questo tipo di truffe visto che in passato è stata condannata per gli stessi precedenti, cancellati poi dagli effetti dell’indulto. Il prossimo 25 febbraio avrà luogo un’altra udienza, dove la 49enne è a processo per truffa, per far luce sulla vicenda in modo più chiaro, grazie anche all’ausilio di alcuni testimoni.

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