Perseguita le vicine di casa anche dopo provvedimenti giudice: 30enne ternana allontanata da Terni

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Carabinieri 112Per mesi ha perseguitato le sue vicine di casa; non ha interrotto i comportamenti violenti nemmeno quando il giudice le ha vietato di avvicinarsi alle sue vittime: alla fine per M.C., donna ternana 30enne, è arrivato il provvedimento di allontanamento da Terni.

La vicenda è emersa e si è sviluppata negli ultimi mesi del 2012, in seguito alla presentazione di due distinte querele da parte di altrettante donne residenti nello stesso condominio di M.C. Le due hanno denunciato di essere oggetto di continue vessazioni, minacce e lesioni da parte della 30enne, poste in essere sia nei loro confronti che nei confronti dei propri familiari. Tali assurdi comportamenti, nati per futili motivi, banali incomprensioni tra vicini, nel corso del tempo si sono inaspriti sino a sfociare in vere e proprie violenze fisiche.

Minacce di morte (brandendo un cacciavite ed avvertendo le vittime che le avrebbe fatte cadere dalla scale), ingiurie e molestie, danneggiamenti alla porta di casa, al cancello, alla biancheria stesa, ai vasi di fiori, all’automobile, fino alle percosse che hanno procurato alle vittime delle lesioni. Per le due incolpevoli vicine di casa di M.C., la vita era diventata un inferno, un continuo stress emotivo e una costante paura di essere aggredite. Per questi motivi nel dicembre 2012 venne eseguita dai carabinieri di Terni una “ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese” emessa dal tribunale di Terni per i reati di atti persecutori, lesioni personali e minacce. In sostanza M.C. sarebbe dovuta restare ben distante dalle sue vittime.

La trentenne, nubile pregiudicata e disoccupata, ha però continuato a perseguitare le sue odiate (ex) vicine di casa. Aveva addirittura cominciato a pedinare le vittime fino alla scuola dei figli, offendendo e intimorendo anche i bambini. A questo punto il giudice, appurando il comportamento folle della donna, considerato pericoloso per le due donne, per i loro familiari e per tutti gli altri condomini, ha oggi disposto l’ordinanza di divieto di dimora nel Comune di Terni. M.C. dovrà lasciare la città.

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