Provincia di Terni, oltre 20 indagati per assunzioni, mobbing e uso privato del telefonino di lavoro

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Non c’è pace per palazzo Bazzani che passa dai guai istituzionali ai guai giudiziari. Dopo essere scampata all’abolizione ad opera del Governo Monti, ora la Provincia di Terni finisce al centro di una larga indagine della Guardia di Finanza di Terni. Oltre una ventina le persone indagate a vario titolo tra le quali il presidente Feliciano Polli, assessori, dirigenti e qualche funzionario. Le accuse riguardano circa 15 assunzioni in pianta stabile di storici precari, mobbing nei confronti di 4 dipendenti e abuso del telefonino di servizio.

L’inchiesta è partita dopo la denuncia di alcuni dipendenti di palazzo Bazzani che hanno denunciato irregolarità nelle assunzioni a tempo indeterminato di una quindicina di precari avvenute nel 2009. Inoltre quattro dipendenti hanno presentato un esposto alla Procura accusando di essere stati vittime di mobbing. Nel corso delle indagini, che hanno richiesto anche il ricorso ad intercettazioni telefoniche, è emerso un uso disinvolto del telefonino di servizio di alcuni degli indagati. In particolare, avrebbero usato il cellulare di lavoro per effettuare chiamate private, che nulla avevano a che fare con l’attività svolta a palazzo Bazzani.

A tutti gli indagati è arrivata nei giorni scorsi la notifica di chiusura delle indagini da parte della Procura della Repubblica del tribunale di Terni. Ora, per ognuno di loro, la Procura potrà richiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione. La decisione spetterà a quel punto al Giudice per le indagini preliminari.

In serata è arrivato il comunicato della Provincia nel quale respinge tutte le accuse: qui l’articolo.

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