Quattro cannocchiali panoramici per valorizzare Terni: operazione a costo zero del Comune

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Quattro cannocchiali nei punti più panoramici di Terni. Sono già stati installati e da oggi sono in funzione per i turisti. E’ una iniziativa dell’assessorato ai Lavori Pubblici, nell’ambito del Piano integrato d’area. Le zone prescelte sono quelle del Belvedere superiore e di quello inferiore della Cascata delle Marmore e del nuovo belvedere di Porta Ternana di Collescipoli.

I cannocchiali sono a moneta con una tariffa di un euro. Sono binoculari in acciaio inox. E’ un’operazione a costo zero per il Comune che, anzi, incasserà il 30% degli introiti. Si tratta di un contratto di comodato d’uso gratuito dei cannocchiali e convenzione che prevede gli oneri di gestione e manutenzione a carico della ditta produttrice. Il servizio di manutenzione e gestione è compensato con il 70% degli introiti.

“Nell’ambito del Piano integrato d’area per la gestione e la valorizzazione dei siti di pregio– dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici Silvano Ricci – vengono realizzati interventi che possano rendere più attrattivo il territorio, facendo leva sulle molteplici componenti dello sviluppo locale e valorizzando, quindi, le numerose risorse paesaggistiche, naturali, economiche, culturali, intellettuali ed organizzative. Il progetto dei cannocchiali rientra in questo ambito. L’avvio è sperimentale, valuteremo la risposta dei turisti per poi, eventualmente, estenderli anche in altri punti del territorio. L’approccio progettuale è nato dall’esigenza di analizzare i principali elementi costitutivi del paesaggio considerati quali segni salienti del territorio, con lo scopo non solo di identificare i luoghi ma anche di promuovere il rispetto e la consapevolezza dei valori che il patrimonio naturale ci trasmette. Percorrere e attraversare parti del territorio anche attraverso un cannocchiale panoramico ci consentirà di osservare le testimonianze tangibili presenti nel nostro habitat. E non si potranno osservare soltanto gli edifici sparsi ed accentrati in frazioni e tetti, ma anche i canali naturali ed artificiali, le emergenze di archeologia industriale, le strade, le carrarecce, gli orti urbani, fontanili, lavatoi, la fauna, le piante e gli elementi di pregio della biodiversità il cui percorso visivo potrà apparire spesso segnato dalle essenze: un vecchio tessuto, talvolta lacerato da nuove arterie e da nuovi concetti dell’abitare e produrre, talvolta misteriosamente addormentato ed immutato, protetto e custodito dalla natura che lo circonda”.

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