Questura di Terni: leggi europee favoriscono ”pendolari del furto”. Albanese denunciato ma inespellibile

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pattuglia-poliziaLe leggi europee sull’immigrazione favoriscono i “pendolari del furto”: stranieri che entrano regolarmente in Italia, compiono qualche furto e tornano tranquillamente a casa. A sostenerlo è la questura di Terni che, rendendo noto di aver denunciato un giovane albanese, spiega come mai non abbia potuto procedere alla sua espulsione ed i meccanismi che facilitano l’ingresso in Italia e l’attività di criminali.

Entrano nel Paese “con un passaporto biometrico”, nel pieno rispetto delle “leggi sull’immigrazione che prevedono che i cittadini albanesi, anche se non appartenenti all’Unione Europea, entrino in Italia senza l’obbligo di presentarsi in questura per la dichiarazione di presenza e che vi restino fino a 90 giorni” durante i quali non possono essere espulsi. “Una circostanza questa, che facilita i cosiddetti ‘pendolari del furto’, che entrano in Italia solo per commettere reati, che magari restano qualche giorno, trovando delle sistemazioni di fortuna e, se non vengono beccati, ripartire in aereo”.

L’ultimo episodio è di sabato scorso: intorno alle ore 19:00, un residente del quartiere San Giovanni ha notato un giovane e un’altra persona, aggirarsi a piedi fra i palazzi, guardandosi intorno. Il cittadino, colpito dal loro comportamento, ha chiamato il 113: quando, poco dopo è giunta la Volante, i due hanno iniziato a correre. Uno è stato raggiunto in via Di Vittorio e a quel punto ha aggredito l’agente con un calcio, poi è stato arrestato. L’altra persona che era con lui è stata rincorsa fino alla zona del Duomo, poi è riuscita a far perdere le proprie tracce.

Addosso giovane fermato, gli agenti hanno trovato un grosso cacciavite, un sasso ed un coltello: oggetti di cui non è riuscito a giustificare il possesso. Dai successivi controlli, è poi emerso che il 24enne era entrato in Italia il 4 maggio scorso con un passaporto biometrico, quindi rispettando le leggi sull’immigrazione. Stesse leggi che prevedono che il giovane, denunciato in stato di libertà, non possa essere espulso dall’Italia.

La questura fa allora appello ai cittadini: “Si sottolinea ancora una volta, la preziosa collaborazione dei cittadini, segnale inconfutabile della sinergia che si è instaurata fra i residenti e le forze dell’ordine, che ringraziando, li invitano di nuovo a segnalare ogni circostanza o persona sospetta”.

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  • dogo

    A questo punto , visto che le leggi sono state fatte per difendere i delinquenti di quelle etnie che infestano le nostre città, forse è arrivato il momento per noi cittadini non tutelati di organizzarci e autodifenderci,rispondendo a queste ondate di crimini con mezzi adeguati per la nostra difesa personale .
    Chi legge cosa ne pensa? .