Rischio radon nelle scuole: risanati 7 edifici scolastici della provincia di Terni dai tecnici Arpa

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Un pericolo invisibile e sconosciuto a molti. Il radon, gas radioattivo altamente nocivo per la salute, è stato oggetto dello studio presentato ieri presso la biblioteca del dipartimento provinciale dell’Arpa denominato “Il radon nelle scuole dell’Umbria”.

Alla conferenza, cui hanno partecipato tra gli altri il direttore tecnico dell’Arpa Giancarlo Marchetti, Francesco Bochicchio dell’Istituto superiore di Sanità, Francesco Torri, esperto del dipartimento nucleare dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e Andrea Monsignori della direzione Ambiente della Regione, è stato fatto il quadro completo dello studio iniziato nel 2005 e conclusosi nel 2010.

Ad introdurlo è stato il direttore tecnico dell’Arpa Giancarlo Marchetti che ha spiegato come nel corso di questi anni i tecnici dell’agenzia, in collaborazione con l’Università di Perugia, siano stati impegnati nel monitorare 120 scuole, distribuite in 112 edifici, per un totale di 300 locali controllati. Nel dettaglio, lo studio ha evidenziato valori medi annui superiori alla norma in sette scuole della provincia di Terni, più di 500 Becquerel al metro cubo. Gli edifici scolastici interessati sono stati l’asilo nido di Orvieto centro, la scuola d’infanzia di Canonica, la scuola primaria di Sugano, la scuola d’infanzia e primaria di Porano, la scuola d’infanzia di Giove, le scuole primarie e secondarie di Castel Giorgio e Guardea.

Dopo il risanamento e in seguito a nuove misurazioni da parte dei tecnici, gli edifici scolastici in questione hanno fatto registrare 400 Bequerel al metro cubo, con una riduzione in valori percentuali del 50%, a fronte di un valore massimo attestatosi al 70%. Risultati importanti se si pensa la pericolosità di questo gas. La presenza di radon è legata alla conformazione geologica del territorio e ai materiali di costruzione impiegati come tufo o pietra lavica, molto presente in questi territori. Le sue radiazioni possono causare, a lungo termine, l’insorgere di tumori polmonari.

Per questo motivo, Francesco Bochicchio, ha tenuto a precisare l’importanza dei controlli non solo in edifici pubblici e luoghi di lavoro, ma anche all’interno delle abitazioni visto che al momento una normativa specifica non esiste. In merito a ciò, si sta lavorando a livello comunitario dove l’attenzione del legislatore è rivolta alla concentrazione di radon nelle abitazioni, insieme a un abbassamento dei limiti di riferimento per i materiali da costruzione.

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