Sabato 27 ottobre manifestazione contro l’inceneritore: ”Dobbiamo difendere Terni”

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“Dobbiamo difendere la nostra città da quanti pensano che sia territorio di conquista! Dobbiamo lottare per il futuro di Terni, e chiudere con l’incenerimento definitivamente, è un passo importante e necessario”. Il Comitato No Inceneritori Terni chiama a raccolta l’intera città nella manifestazione di sabato 27 ottobre che avrà inizio alle ore 16 a piazzale della Prima Rivoluzione Francese (presso la stazione degli autobus) e avrà luogo anche in caso di pioggia.

Molti i partiti e le associazioni che hanno aderito alla manifestazione e che dovrebbero essere presenti senza proprie bandiere ma muniti del simbolo che il Comitato ha diffuso negli ultimi due anni. Tra loro hanno pubblicamente annunciato la propria partecipazione il Movimento 5 Stelle, Rifondazione Comunista e l’Italia dei Valori.

Questo il comunicato con cui il Comitato No Inceneritori Terni spiega la necessità di una partecipazione di massa alla manifestazione per dire “no” all’incenerimento:

“A novembre l’inceneritore riprenderà a funzionare usando come combustibile il pulper di cartiera. Di nuovo gli interessi economici e politici di ACEA verranno soddisfatti; di nuovo l’interesse privato si fa beffa delle legittime rivendicazioni delle popolazioni locali. Anzi le istituzioni si pongono a difesa dell’interesse privato sostenendone l’inviolabilità quasi fosse un tabù, trincerandosi dietro iter autorizzativi burocratici, o banalizzando dati sull’incidenza dei tumori attraverso proprie agenzie presiedute da esimi cattedratici, e usando tutti questi artifici come giustificazione: come vediamo, dalla TAV all’inceneritore di ACEA, le stesse dinamiche, gli stessi interessi, le stesse basse strategie.

Noi pensiamo che prima dei profitti ci sia la dignità, la salvaguardia dell’ambiente, della vita e il rispetto della volontà popolare.

L’inceneritore Terni ENA riaprirà a breve i battenti sebbene un impianto di tale portata e con tali caratteristiche tecniche rappresenti di fatto un’ipoteca sul futuro della gestione dei rifiuti: molti sono i rischi derivanti sia dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti che da indicazioni opposte al piano d’Ambito e quindi in direzione dell’incenerimento dei rifiuti urbani, sia dal decreto ministeriale del 6-7-2012 che permette l’uso del CSS (il vecchio combustibile derivato da rifiuti) come combustibile secondario combinato a quello principale, cioè il pulper; il tutto accompagnato e giustificato da una differenziata deludente e un’assenza evidente di concrete proposte alternative in termini di riduzione; tanto da prevedere un collasso della discarica, a scapito dei cittadini Orvietani. Le prospettive non sono rassicuranti e comunque, di qualsiasi rifiuto si tratti, ribadiamo che discariche e inceneritori non possono e non devono essere una soluzione. La strategia Rifiuti Zero deve essere un punto di riferimento necessario.

Di nuovo ai cittadini di Terni viene imposta una scelta che oltre ad essere dannosa per la salute, è tecnicamente ed economicamente inefficiente e superata. Se tutta la materia che viene bruciata potesse passare per un circuito di riuso e riciclo, tecnologie a freddo peraltro già in uso, non solo ci risparmieremmo le emissioni nocive, ma si creerebbero molti posti di lavoro; e proprio nella fase così difficile che la città sta attraversando in questi giorni siamo convinti che sia il momento di soluzioni complessive e di lungo termine, non incardinate in un presente senza vie d’uscita ma orientate ad un futuro di sostenibilità: proprio adesso è importante che l’amministrazione cittadina si assuma la responsabilità di impedire la riaccensione dell’impianto data la grave e compromessa situazione ambientale della città, e metta in moto un circuito virtuoso di gestione dei rifiuti, che sia una scommessa reale per il futuro prossimo di Terni.

La manifestazione sarà il momento collettivo in cui insieme potremo per un verso esigere maggiore trasparenza da parte di ACEA, a cui in questi giorni abbiamo recapitato una lettera in cui chiediamo dati chiari rispetto a ciò che brucerà nei prossimi anni e quali i profitti che farà grazie agli incentivi statali CIP6, e dall’altro imporre all’amministrazione un cambio decisivo di rotta: basta incenerimento, di qualunque tipo, nella conca ternana.

ACEA sta imponendo la sua strategia di controllo del settore dei rifiuti, come lo ha fatto già con acqua ed elettricità, con la stessa arroganza con cui altri decidono di svendere una fabbrica. Dobbiamo difendere la nostra città da quanti pensano che sia territorio di conquista! Dobbiamo lottare per il futuro di Terni, e chiudere con l’incenerimento definitivamente, è un passo importante e necessario.

Invitiamo quanti pensano di poter utilizzare la manifestazione contro l’inceneritore per fini propagandistici, elettorali o solo per becera visibilità, a non aderire e non rivendicare una battaglia a cui non hanno mai partecipato. I cittadini fanno a meno delle strumentalizzazioni.

Vogliamo la partecipazione libera di liberi cittadini e cittadine, nessuna bandiera di partito o lista elettorale, se non quelle NO INCENERITORI, delle associazioni e comitati territoriali.

Sarà una giornata di festa ma testardamente NO INC!”

Qui in basso riportiamo anche i comunicati dei partiti che hanno formalmente aderito alla manifestazione:

Movimento 5 Stelle Terni. Il Movimento 5 Stelle Terni aderisce alla manifestazione di sabato 27 ottobre organizzata dal comitato NO INCENERITORI. Manifestiamo per dire NO alla riapertura dell’inceneritore ACEA prevista per il prossimo mese di novembre. Ricordiamo che per ora brucerà pulper di cartiera composto al 30% di cellulosa e dal restante 70% da plastiche, collanti, vernici e metalli. Va sottolineato che questi rifiuti proveranno per il 97% da fuori regione!! Qualsiasi materia che il mostro incenerisce, produce delle sostanza (nanoparticelle) che passano attraverso filtri e non possono essere catturate. In questo modo le nanoparticelle finiscono nei nostri polmoni e tutti noi, gli abitanti della conca ternana, saremo costretti a respirare queste sostanze pericolossissime che a lungo andare possono portare alla formazione di tumori e neoplasie.

I rifiuti vengono inceneriti non perché da essi si ricava energia ma perché i soliti noti ricavano incentivi, pagati da noi tutti con le nostre bollette, in base al quantitativo bruciato. Evidenziamo che l’immobilità delle istituzioni rispetto alle gravi problematiche ambientali che affliggono e tormentano il NOSTRO territorio, da noi sempre puntualmente denunciate, rendono la questione ancor più insensata e paradossale. Rispettando la volontà del comitato, non porteremo ne simboli ne bandiere del nostro movimento, invitiamo tutti a fare altrettanto.

Ci vediamo sabato 27 ottobre alle ore 16.00 presso piazza Rivoluzione Francese (davanti ATC ).

Rifondazione Comunista Terni. Rifondazione Comunista di Terni parteciperà alla manifestazione indetta per sabato 27 ottobre contro la riaccensione dell’inceneritore di Terni Ena per lo smaltimento di rifiuti industriali quali il pulper da cartiera, in aperta contraddizione con quanto deciso a livello d’ambito rispetto alla gestione dei rifiuti solidi urbani.

La nostra economia e la nostra società si trovano con sempre maggiore evidenza di fronte ad un bivio: quello fra una radicale conversione ecologica delle attività produttive, che passa anche per il rilancio dei governi locali nel loro ruolo di catalizzatore e facilitatore di uno sviluppo smart, e il declassamento ad area dedita allo smaltimento degli scarti delle economie più ricche, in un’ottica di subfornitura di servizi.

L’extraterritorialità di cui godono i rifiuti industriali è appunto in funzione diretta di quella famigerata “economia della mondezza” che, unitamente alla truffa del CIP 6 e quella, più recente, dei CSS, consente a forme di smaltimento dei rifiuti ormai superate di essere ancora remunerative.

Questa considerazione, unitamente all’inaccettabilità politica e scientifica di attività che aggravano la già compromessa situazione ambientale della conca ternana, è fondamentale per la corretta individuazione dei referenti di istanze che, con tutta evidenza, investono nel loro complesso l’attuale modello di sviluppo, la cui crisi determina una domanda di cambiamento tanto diffusa quanto dispersa.

In questo senso è auspicabile il superamento della grande frammentazione delle lotte che si registra nel nostro territorio come nel resto del Paese, ben dimostrata dall’amara coincidenza, il giorno 27, della manifestazione contro l’incenerimento con quella nazionale del “ No Monti Day”, i cui bersagli sono gli stessi responsabili dell’economia di rapina – economica, sociale, ambientale – contro cui si protesta a Terni. “Ognun per sé e dio per tutti” è la morale che i padroni usano per creare i servi.

Rivendichiamo il dato di fatto che la mobilitazione ternana, condotta anche tramite la petizione popolare da noi promossa insieme ad altre forze politiche e sociali, contro l’utilizzo dell’incenerimento per i rifiuti solidi urbani, stia determinando una più matura riflessione sulle strategie per lo sviluppo sostenibile, che tuttavia non può ancora considerarsi sufficiente, specie alla luce delle nuove evidenze scientifiche e tecnologiche.

La necessità di una più radicale inversione di tendenza, di cui la manifestazione del 27 Ottobre è espressione, richiama gli esecutori politici ed istituzionali al pieno esercizio del proprio ruolo, a garanzia, non solo della salute della popolazione, ma della stessa libertà di scelta, in questi tempi così violentemente sospesa dalla tecnocrazia al potere.

Italia dei Valori Terni. Il nuovo piano d’ambito per la gestione dei rifiuti dell’ATI 4 ha visto una svolta storica per ciò che riguarda la metodologia della chiusura del ciclo, eliminando l’utilizzo dell’inceneritore. E’ stata una battaglia portata avanti da tre partiti (IDV, PRC, SEL) e comitati cittadini, vinta facendo cambiare idea a chi vedeva il trattamento termico come unica soluzione. Le nostre ragioni sono state molteplici: riduzione dei rifiuti a monte, aumento della raccolta differenziata, riciclo e riuso.

Dobbiamo, però, prendere atto del fatto che non tutte le nostre istanze sono state recepite: è vero l’inceneritore non brucerà rifiuti urbani, ma nel piano manca un vero e proprio progetto in merito alla raccolta differenziata porta a porta, cosi come manca totalmente un’ipotesi di filiera del recupero e del riciclo. Questa sarebbe la vera chiave di volta nella gestione dei rifiuti, poiché garantirebbe un immediato ritorno economico non solo alle amministrazioni, ma anche ai cittadini. Vanno sottolineati inoltre due aspetti deludenti del piano: il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata entro il 2015 ci sembra un obiettivo veramente troppo poco ambizioso, considerando il fatto che avrebbe dovuto essere centrato entro la fine del 2012 (come da normativa europea e nazionale).

Il secondo aspetto è quello legato al sovraccarico della discarica di Orvieto, che rispetto a ciò che emerge dal piano è l’unica soluzione per la chiusura del ciclo. Tutto questo senza considerare la possibilità, fortemente concreta, che a breve si vada in emergenza, portando ad un conseguente ampliamento della discarica e magari anche ad una riattivazione dell’inceneritore per fronteggiare la crisi. A tale proposito va menzionato il caso dell’impianto Terni ENA, che dal prossimo mese (Novembre2012) ripartirà utilizzando come combustibile pulper di cartiera. Questa scelta, pur esulando dal piano di gestione dei rifiuti, si muove in una direzione totalmente opposta rispetto ai principi che abbiamo sostenuto e continuiamo a ribadire durante le nostre battaglie: non è più possibile, né condivisibile adottare tecnologie obsolete per lo smaltimento dei rifiuti, come l’inceneritore, anche se industriali; tanto più se tali strategie vanno a compromettere ulteriormente la situazione ambientale e sanitaria di un territorio già soggetto a molteplici fonti di inquinamento.

Vogliamo perciò esprimere il nostro appoggio, come Italia dei Valori alla manifestazione organizzata dal Comitato No Inceneritori Terni di Sabato 27 Ottobre; augurandoci una vasta partecipazione della cittadinanza e sperando che sia un momento di confronto e informazione, per garantire a Terni e ai Ternani una città e un futuro ecosostenibili.

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