Sangemini, sciopero dei lavoratori, chiesta ”trasparenza”. Sindacati: ”Pronti a nuove mobilitazioni”

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linea-imbottigliamento-stabilimento-sangeminiProduzione ferma per tutta la giornata e lavoratori in strada davanti ai cancelli della fabbrica: oggi tutti i 136 dipendenti della Sangemini hanno aderito allo sciopero proclamato da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil.

In mattinata è stato organizzato un presidio di fronte agli stabilimenti dell’azienda che oltre al marchio Sangemini gestisce anche quelli Fabia, Grazia, Amerino e Vita di Sangemini. Il gruppo attraversa un periodo quantomai travagliato che preoccupa i lavoratori: per questo oggi sono tornati a chiedere “chiarezza e trasparenza” ai vertici aziendali, che dopo le prime rassicurazioni sulla produzione estiva (70 milioni di bottiglie la stima fatta nel corso dell’incontro del 26 aprile scorso con istituzioni e sindacati), il 2 maggio hanno poi annunciato ai sindacati tagli alla produzione. La liquidità del gruppo – che a marzo ha richiesto l’accesso alla procedura di concordato in bianco – non permetterebbe infatti di produrre più di 40-50 milioni di pezzi nei prossimi mesi, impiegando i lavoratori su due turni di lavoro invece che tre. A rischio anche gli stipendi, con una mensilità non ancora pagata.

Soddisfazione dei sindacati per la riuscita dello sciopero e dure critiche ai vertici dell’azienda. “La proprietà si è dimostrata arrogante, oltre che spaccata” ha detto Pierluigi Cecchini, segretario provinciale della Uila Uil. “Ogni giorno – ha aggiunto – sembra cambiare idea e per questo la nostra preoccupazione cresce”. I sindacati hanno anche chiesto di riattivare il tavolo di crisi in Regione e a breve si attendono una convocazione. “In quella sede si dovrà riprendere la discussione da dove si era interrotta il 26 aprile” ha continuato Cecchini, “la Regione su questo punto, si è dimostrata vicina a noi in questi giorni: i marchi sono blindati e non si toccano”.

“I lavoratori – ha sostenuto Sara Palazzoni, segretario regionale della Flai Cgil – sono pronti ad altre iniziative per fare sentire la loro voce e conoscere finalmente i fatti. Siamo pronti a nuove mobilitazioni, se ci dovesse essere la necessità, per difendere il marchio”.

Solidarietà ai lavoratori è stata espressa oggi dal senatore del Pd Gianluca Rossi, che si è recato al presidio. Presente anche il sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani.

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  • dogo

    Questo è l’ennesima dimostrazione del declino industriale della nostra zona . I politici che spadroneggiano in Comune sono assenti , i parlamentari comunisti eletti nei nostri collegi fanno esclusivamente gli interessi delle loro tasche e di quelli che li manovrano in via Mazzini, gli altri semplicemente se ne fregano del popolo ternano.
    La prossima vertenza , in ordine di tempo , sarà l’AST,nessuno si accorge che si stà facendo del tutto per chiuderla nel breve volgere di pochi mesi., poi non servirà a nulla a mettere le bandiere rosse fuori i cancelli. e chiudere la stalla quando i buoi sono scappati….
    Penso che oramai siamo al collasso come lo è metà dell’Italia, intanto in Parlamento si discute dei rimborsi spese……