Senatore Lucidi e M5S ternano: ”Allarme diossina a Terni, serve ordinanza urgente”

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stefano-lucidiA Terni è ormai allarme diossina, vista la contaminazione della catena alimentare: occorre quindi un’ordinanza urgente a tutela della salute dei cittadini e che disponga dei risarcimenti per le famiglie coinvolte. E’ ciò che sostiene il senatore del Movimento 5 Stelle, Stefano Lucidi, insieme al gruppo consiliare ternano del M5S.

In una nota congiunta, senatore e gruppo consiliare pentastellati, scrivono: “Stanno crescendo in queste ore le segnalazioni e quindi i timori relativamente alle alte concentrazioni di diossina riscontrate nei prodotti (uova e latte) provenienti da alcuni allevamenti rurali del territorio. Un allarme che, pur procedendo insistente da molti mesi grazie a dati di rango ministeriale, è stato minimizzato dalle Istituzioni regionali e locali. La mappatura del fenomeno descrive invece una pesante diffusione della contaminazione su buona parte della Conca, con un episodio di deciso inquinamento insinuatosi persino in Valnerina”.

Proseguono gli esponenti del M5S: “Poiché parliamo di elementi cancerogeni di tipo I secondo la classificazione internazionale IARC, l’amministrazione locale, già in colpevole ritardo, deve indicare con ordinanza contingibile e urgente la zona temporaneamente inibita a coltivazione e allevamento, assegnando le relative provvidenze alle famiglie interessate dal provvedimento di interdizione. La medesima ordinanza dovrà disporre controllo e piena tracciabilità di tutti i generi alimentari prodotti nel nostro territorio. In tal senso ci siamo già attivati per sollecitare tutti gli enti pubblici deputati a intervenire su tale delicatissima questione”.

“Al contempo – conclude la nota di Lucidi e del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Terni – invitiamo i concittadini a partecipare alla manifestazione prevista a Terni per sabato pomeriggio, 11 ottobre, passaggio importante per testimoniare la sensibilità comune su questo tema e per far capire all’amministrazione locale che nelle materie ambientale e sanitaria non è possibile concedere ulteriori ‘deroghe’”.

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