Si chiude il caso Tallarico: tra le polemiche, il Consiglio comunale elegge i vicepresidenti

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Una vicenda che aveva agitato gli animi della maggioranza consiliare ed aveva addirittura spinto il sindaco a minacciare le proprie dimissioni (qui l’articolo). Il caso Tallarico si è invece risolto ieri, non senza qualche polemica, con la nuova elezione dei vicepresidenti del Consiglio comunale.

Ad occupare le due “poltroncine” sono Giorgio Aquilini Ugolini (esponente della lista civica Progetto Terni CittAperta) con 20 voti e Carlo Orsini (del Gruppo Misto ma precedentemente del Pdl che è stato riconfermato dalla minoranza) con 8 voti. A David Tallarico (sempre della lista civica Progetto Terni CittAperta) che viene quindi sostituito dal proprio collega di lista civica, è andato un voto; ci sono state anche due schede bianche e due nulle.

Gli equilibri voluti dal sindaco (un posto da vicepresidente alla lista civica espressione del suo partito politico CittAperta) sono quindi stati rispettati. Tutte le forze di opposizione (Lista Baldassarre, UDC, PdL e Terni Oltre), per una volta in modo unanime, hanno però fortemente contestato la modalità del voto. In una mozione di censura nei confronti del presidente del Consiglio comunale, Giorgio Finocchio, hanno scritto: “Mai in Consiglio Comunale era stato imposto l’utilizzo di schede preventivamente vidimate con l’apposizione di un a sigla a penna. Il Presidente del Consiglio, senza averne minimamente fatto cenno in Conferenza dei Capigruppo, peraltro con un Ufficio di Presidenza ridotto alla sua sola persona, ha imposto categoricamente per la prima volta l’uso di schede da lui preventivamente predisposte ai fini di esercitare il controllo del voto dei consiglieri di maggioranza impedendo loro quindi l’espressione libera secondo coscienza ed introducendo nei loro confronti una cultura del sospetto d’altri tempi e propria di regimi illiberali”. Nella loro mozione gli esponenti d’opposizione fanno presente che anche “alcuni consiglieri di maggioranza hanno vivacemente protestato per tale stratagemma voluto dal Presidente dichiarando pubblicamente che non intendevano sottoporsi per dignità a tali ‘metodi sovietici inaccettabili'” e fanno notare che “qualsiasi segno posto a mano su una scheda di votazione costituisce motivo di nullità di quel voto”. Per questi motivi chiedono che “il Consiglio Comunale di Terni possa esprimersi con urgenza, a seguito della discussione del presente atto, su tale grave comportamento, con un voto di censura nei confronti del Presidente del Consiglio avendo lo stesso tradito il proprio ruolo istituzionale super partes”.

Dal canto suo Aquilini ha dichiarato: “E’ un incarico che accetto con onore e per il quale ringrazio della fiducia accordatami il consiglio comunale. Questo è un altro segnale che dimostra in maniera definitiva la compattezza della maggioranza di centro-sinistra, che continuerà ad affrontare con serietà i problemi della città di Terni. Svolgerò il lavoro legato al mio nuovo ruolo con il massimo impegno e nel rispetto dell’istituzione”.

Soddisfatto il sindaco Di Girolamo: “Con il voto sui vicepresidenti, la maggioranza ha superato una situazione di impasse che si era creata nelle scorse settimane e che ora, dopo le dimissioni di Talamonti, del quale ho apprezzato la disponibilità, è stata positivamente risolta. Adesso – ha continuato il sindaco Di Girolamo ringraziando i consiglieri di maggioranza – anche alla luce di un clima complessivo favorevole al centrosinistra, possiamo affrontare quest’ultima parte del mandato con maggiore serenità, per ottemperare con il più grande impegno alle responsabilità che i cittadini ci hanno affidato”.

 

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