Sindacato europeo IndustriAll: ”Ast si sta indebolendo, Antitrust Ue garantisca rapida soluzione”

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IndustriAllIndustriAll, il sindacato europeo dell’industria, l’altro ieri ha inviato, al Commissario Europeo per la Concorrenza Joaquìn Almunia, una lettera urgente sulla situazione dell’Acciai Speciali Terni. La lettera, firmata dai due segretari europei del sindacato Bart Samyn e Luc Triangle, era stata sollecitata da Enrico Gibellieri, anche a seguito del suo recente intervento nella seduta straordinaria del consiglio comunale della scorsa settimana. Ne danno notizia il sindaco Leopoldo Di Girolamo e il presidente del consiglio comunale Giorgio Finocchio, ringraziando il sindacato IndustriAll e in particolare Enrico Gibellieri per la costante attenzione verso la situazione del polo siderurgico di Terni.

Nella lettera i segretari del sindacato europeo dichiarano tra l’altro di unirsi “ai lavoratori ed a tutte le parti coinvolte nel sollecitare le autorità per la concorrenza ad assumersi la piena responsabilità del proprio operato ed a fornire idonea garanzia a che una soluzione soddisfacente possa essere raggiunta senza ulteriori ritardi. Lo stesso Sindacato si appella alla Commissione, affinché verifichi se l’Ast abbia ricevuto un trattamento sfavorevole relativamente all’allocazione degli ordini”.

Per IndustriAll, in questa fase “l’AST non può più accedere alla rete commerciale Inoxum/Outokumpu, che controlla tutte le transazioni commerciali internazionali. Chiaramente, nell’attesa di un nuovo compratore, la posizione commerciale dell’AST si sta indebolendo ulteriormente, dal momento che la nuova società madre sta piazzando i suoi migliori ordini presso altre società consociate”.

Con la lettera IndustriAll chiede un incontro con Almunia e fa notare che “la tutela degli interessi dei cittadini europei non dovrebbe andare a detrimento dell’industria. Il settore dell’acciaio in Europa è messo sotto pressione, sia nella fase della fornitura del materiale grezzo che del consumo finale del prodotto, da un consistente numero di attori che operano al di fuori della sfera di intervento e di influenza dell’Unione Europea. Il Sindacato Europeo è quindi convinto che è tempo di ridiscutere l’attuale anacronistica legislazione antitrust europea, studiata per condizioni di mercato diverse ma non più adatta per un’economia globale”.

Questo il testo tradotto in italiano della lettera inviata dai vertici del sindacato europeo al commissario Almunia:

Spett.le Vicepresidente

Le scriviamo per esprimere la nostra profonda preoccupazione per ciò che riguarda la situazione dell’AST (Acciai Speciali Terni), la quale, a seguito delle decisioni assunte dalle Autorità Europee dell’Antitrust, si trova ad operare in un quadro di incertezza e di progressivo depauperamento del proprio volume di attività.

Il periodo di transizione, che secondo le previsioni avrebbe dovuto concludersi agli inizi del corrente mese di maggio, aveva già prodotto effetti drammatici per le acciaierie di Terni nel corso dell’attuale periodo di crisi, caratterizzato da difficili condizioni di mercato.

Due delle sei offerte ricevute da Outokumpu prima della scadenza dei termini previsti erano state selezionate in funzione di una possibile acquisizione. Tuttavia la scorsa settimana Outokumpu ha comunicato che entrambe le offerte in oggetto non erano accettabili perché non completamente esaurienti dal punto di vista dei contenuti.

In meno di due anni AST è passata da una proprietà all’altra, prima dall’Inoxum alla nuova società che aveva rilevato l’ex Area dell’Inossidabile della ThyssenKrupp, poi ad Outokumpu. La situazione continua ad essere incerta, dal momento che, in conseguenza delle decisioni assunte dalle Autoristà Europee dell’Antitrust, l’AST deve essere venduta e rimane tuttora in attesa di un compratore.

E’ facilmente comprensibile come l’AST abbia ricevuto un trattamento sfavorevole relativamente agli ordini in arrivo, sia durante l’ultima fase della proprietà Inoxum che nel corso dell’attuale Outokumpu. Tale differenza di trattamento si è accentuata drammaticamente a partire dal mese di maggio 2013, portando ad una significativa riduzione del volume della produzione e quindi ad un allarmante decadimento dei risultati economici.

Inoltre la situazione è resa ancor più critica dal fatto che l’AST non può più accedere alla rete commerciale Inoxum/Outokumpu, che controlla tutte le transazioni commerciali internazionali.

Chiaramente, nell’attesa di un nuovo compratore, la posizione commerciale dell’AST si sta indebolendo ulteriormente, dal momento che la nuova società madre sta piazzando i suoi migliori ordini presso altre società consociate.

Migliaia di posti di lavoro (3.000 in via diretta e 1.000 facenti parte dell’indotto), una parte rilevante dell’economia regionale e la fornitura di materiali ad importanti catene dei settori industriali italiani ed europei sono a rischio. I lavoratori e la comunità cittadina di Terni si stanno attivamente battendo per la ricerca di una soluzione fattibile e duratura, appellandosi alla Commissione Europea affinchè prenda in mano direttamente la situazione.

Il Sindacato Europeo IndustriAll si unisce ai lavoratori ed a tutte le parti coinvolte nel sollecitare le autorità per la concorrenza ad assumersi la piena responsabilità del proprio operato ed a fornire idonea garanzia a che una soluzione soddisfacente possa essere raggiunta senza ulteriori ritardi. Lo stesso Sindacato si appella alla Commissione, affinchè verifichi se l’AST abbia ricevuto un trattamento sfavorevole relativamente all’allocazione degli ordini.

La tutela degli interessi dei cittadini europei non dovrebbe andare a detrimento dell’industria. Il settore dell’acciaio in Europa è messo sotto pressione, sia nella fase della fornitura del materiale grezzo che del consumo finale del prodotto, da un consistente numero di attori che operano al di fuori della sfera di intervento e di influenza dell’Unione Europea. Il Sindacato Europeo è quindi convinto che è tempo di ridiscutere l’attuale anacronistica legislazione antitrust europea, studiata per condizioni di mercato diverse ma non più adatta per un’economia globale.

Apprezzeremmo molto se la S.V. volesse incontrarci a breve, insieme ad una delegazione di rappresentanti dei lavoratori ternani per esprimerle le nostre preoccupazioni.

Cordiali saluti

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